Riceviamo e pubblichiamo.
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Per l’assessore regionale non ci sono anomalie. E’ normale che tra le millesettecento famiglie carpinetane non in regola con il D.Lgs 152/99 sulla disciplina dello scarico delle acque reflue ne venga multata una sola, con 1.000 euro di ammenda. Una situazione quantomeno anomala. Per l’assessore regionale dipietrista la multa è sacrosanta. Pur ammettendo che numerosi carpinetani non sono in regola con la legge, la Regione non ha ritenuto di chiedere spiegazioni sui metodi partigiani e poco democratici adottati dall’amministrazione del comune appenninico. Il cittadino multato già mesi fa aveva interpellato il presidente della Regione Emilia-Romagna e il Presidente della Provincia di Reggio Emilia chiedendo loro di impegnarsi al fine di dirimere la questione. Come prevedibile, i principali rappresentanti regionali e provinciali delle istituzioni hanno preferito, evidentemente motivati dal loro senso di responsabilità, glissare, non rispondere. Chiaramente, per Errani e pure per l’assessore regionale, è normale che alle giunte rosse sia concesso il diritto di applicare le leggi in modo totalmente discrezionale.
(Fabio Filippi, consigliere regionale Pdl)
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La nota dell'assessore regionale
E’ il colmo: non vedono la trave piantata nei loro occhi, ma la pagliuzza nei nostri!
Allora, cosa dovrebbero dire le tante frazioni che pagano la depurazione delle acque ai comuni e ad ENIA ( o come dir si voglia), per una depurazione che non c’è? A loro è permesso dribblare le leggi? Solo i cittadini debbono sottostare, e pagare tasse inique o multe? Siamo tornati “sudditi” come all’epoca dei feudi?
(L.D.)