“Si chiamava Anna, come la madre della Madonna, e come madre mi aveva accolto dal giorno del mio insediamento. Si chiamava, anche, Maria, come la figlia di Anna, e come figlia si sentiva accolta da chi gli portava il messaggio di Dio”. Parole di don Carlo Castellini che, per una volta, è tornato a celebrare nella sua Vetto, dove si sono svolte questa mattina le esequie di Anna Maria Nobili, 85 anni, notissima in paese, per essere stata per avere proseguito, per lunghissimi anni, l’attività della madre, Carmelina che, con la zia Gilda, aveva una merceria accanto proprio alla chiesa di San Lorenzo, all’ingresso di borgo Castello.
Anche questa vicinanza, di fatto, ne aveva indirizzato le scelte, dato che con don Eusebio Costi, storico parroco di Vetto, Anna Maria aveva svolto anche le mansioni di perpetua.
Non si era mai sposata, ma aveva curato con dedizione e per tutti i decenni della sua vita l’impegno per la chiesa.
“Non avevo mai visto nessuno lamentarsi così tanto per il male alle gambe, ma non avevo mai visto nessuno camminare così veloce”, ha ricordato don Carlo, coadiuvato nell’ultimo saluto da don Gian Carlo Denti.
In chiesa, al coro, il dottor Riccardo Azzolini, dinnanzi alla casa di riposo, sua ultima dimora nella lotta contro la malattia, il saluto degli amici. Al cimitero, ora, riposa accanto ai suoi cari, non troppo distante dai familiari di un noto ateo. Ma, come noto, la morte mette tutti pari.
“L’onestà, la generosa disponibilità, il rispetto per tutti hanno ispirato la sua vita” è scritto sul ricordino.
In chiesa, non ultimo, il ricordo di persone non più giovani. Che, nel cuore, serbano il ricordo di quando si era bambini e, dinnanzi alla vetrina della merceria “d’la Gilda”, l’unica vetrina nel dopoguerra, si recavano ad ammirare i primi giocattoli. Storie ora antiche che scivolano silenziose, col fiume in fondo la valle, oltre lo spazio dei ricordi, in compagnia delle anime, verso il tempo dell’infinito.
Ciao Anna, quanti ricordi!
Riposa in pace.
(Silvano Lambertini)