Il 25 maggio 2012, alle ore 18,35 all'Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale (Roma) saliva al cielo Suor Rosangela Marazzi, nata a Tizzola di Villa Minozzo il 5 agosto 1937.
Così la ricorda Suor Anna Maria Parenzan, Vicaria Generale delle Figlie di San Paolo
"Sr. M. Rosangela apparteneva a una bella e numerosa famiglia emiliana: era la più giovane di nove fratelli e cinque sorelle. Nella lettera di presentazione per l'ingresso in Congregazione, il Parroco di Minozzo ne faceva un grande elogio: "La passata ottima condotta, la fervente pietà, la famiglia, il lavoro compiuto nell'associazione come delegata aspiranti, non mi fanno sperare altro che bene. Voglia pregare per noi tutti, per questi buoni montanari, neri in volto, ma candidi di fede, poveri, ma ricchi di virtù e sacrifici: i soli che salvino il mondo".
Entrò in Congregazione nella casa di Alba, il 3 ottobre 1955. Ancora postulante, si dedicò alla diffusione capillare nella Diocesi di Lodi. Visse poi a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1959. Da giovane professa, si recò a Rimini per la propaganda. In occasione della rinnovazione dei voti, chiedeva preghiere per perseverare nella bella vocazione paolina e sottolineava l'intenso apostolato che svolgeva in riva al mare: "Sono sulla riviera dalla mattina alla sera".Nella richiesta d'ammissione alla professione perpetua, emessa a Roma il 30 giugno 1964, scriveva alla Superiora Generale: "So di avere poca salute, quella che ho intendo spenderla tutta per la gloria di Dio e per il bene delle anime. Insieme agli altri sì che ho detto in precedenza, intendo aggiungere il sì per sempre, se a Lei piacerà concedermelo".
Venne poi inserita nella Comunità di Albano per prestare assistenza alle ammalate degenti nei vari reparti e in seguito negli ambulatori generali e in quelli di radiologia e cardiologia. Per svolgere questo servizio in modo qualificato, aveva conseguito, nel 1973, a pieni voti, il diploma di abilitazione all'esercizio dell'arte sanitaria ausiliaria di tecnico di radiologia medica. Era riconosciuta da tutti per la sua serenità, accoglienza, gentilezza, amabilità.
Le sorelle della comunità di Albano, dov'è vissuta quasi tutta la vita paolina, ricordano la sua dedizione, il pieno coinvolgimento nella vita del gruppo, la collaborazione nelle feste e nei diversi eventi che la comunità andava celebrando. Si stava bene insieme a Suor Rosangela: da tutta la sua persona traspariva positività, gioia, amore alla vocazione.
Nel 1997 aveva scritto di suo pugno, come un testamento, gli ultimi suoi desideri:
"Carissimi tutti, grazie per il bene che mi avete voluto. Perdonate le mie manchevolezze. Con certezza posso dire di aver voluto bene a tutti. Ringrazio quelli che mi hanno aiutato a perseverare nella vocazione paolina. Pregherò Dio per voi e voi per me. Per i miei funerali possibilmente tanti sacerdoti, ma senza predica. Tre rose, se ci sono. A tutta la mia numerosa famiglia naturale un grazie. Ho ricevuto tanto bene. Anch'io altrettanto per voi. Arrivederci in paradiso".
Nell'anno 2009, a motivo di un blocco vertebrale, si era ritirata dall'attività e dal contatto con i degenti che tanto amava. Nello scorso settembre, le venne diagnosticato un grave tumore al pancreas, già esteso in metastasi. Ha vissuto questi ultimi mesi nella serenità e nella pace, ma anche nella piena consapevolezza che la visita dello Sposo era ormai vicina.
Oggi, la Regina degli Apostoli, tanto invocata, è diventata realmente per lei, "la porta del cielo e la stella del mare". Immaginiamo che, insieme alla Vergine Maria, anche Sr. Rosangela, rivestita delle vesti di salvezza, gioisce pienamente nel Signore ed esulta per sempre nel suo Dio."
Roma, 25 maggio 2012 Sr. Anna Maria Parenzan
Ogni anno trascorreva in montagna un periodo di riposo e diventava per tutti noi un momento di gioia ed un modo di ritrovarci. Ciao zia, ci mancherai tanto.
Ciao Zia. Ricordo quando da bambino ci venivi a trovare, mi è sempre rimasta impressa la tua gentile dolcezza accompagnata con il tuo sorriso e le tue belle parole. E’ così che ti ricorderò sempre. Ora, se lì vedi tuo fratellone Nino, dagli un abbraccio da parte mia.
(Gabriele B.)