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Sassolungo: inaugurazione effettuata sotto la pioggia

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La partenza dal piazzale Dante

Nonostante il maltempo il CAI Bismantova ha voluto procedere alla inaugurazione ufficiale della "palestrina" di roccia al Sassolungo sotto la Pietra di Bismantova.

Taglio del nastro

Col sostegno del Comune e con l'aiuto de "Il cuore della montagna" e dell'ANA una cinquantina di appassionati ha percorso il sentiero basso intorno alla Pietra per raggiungere il Sassolungo dove qualcuno ha voluto, approfittando di una schiarita, tentare le vie di arrampicata.

C'è un depliant illustrativo coi testi di Ginetto Montipò e le foto di Riccardo Masoni reperibile presso la sede del CAI Bismantova a Castelnovo ne' Monti.

 

Il sorriso del sasso (di Ginetto Montipò)

Il Sassolungo di Bismantova non lo trovate sulle carte topografiche, nemmeno su quelle più dettagliate.  Del resto, se si dovessero riportare sulle carte tutti i nomi che  i locali attribuiscono alla loro terra, non resterebbe spazio nemmeno per le curve altimetriche.  Ogni campo, bosco, buca, versante, crinale, sasso, ha un suo preciso nome. L’insieme di questa infinita toponomastica orale forma una grande mappa storica, sociale, geografica ed economica, la cui interpretazione distingue tra chi vi è “dentro” e la possiede e chi è di “fuori” e, al massimo, la conosce.

L’identità di un territorio e della sua gente passa anche attraverso il “possesso” di questa chiave di interpretazione condivisa.

Il Sassolungo è un masso“identitario” per coloro che vivono sul versante Nord Ovest di Bismantova, dalla parte di Castelnovo. Una volta veniva spontaneo chiedere :”Et na sotta Sasslong?“  se casualmente si ascoltava un dialetto conosciuto; magari durante la naja,  in prigionia, in guerra, o al lavoro in un paese lontano. La domanda, in forma retorica, veniva posta anche a chi si riteneva non proprio a posto come carattere e come equilibrio psichico….

 Negli anni, il bosco, l’edera e le liane hanno fatto sparire alla vista il Sassolungo; dimenticato, come il dialetto. Il Parco Nazionale e il Comune, con l’impegno fisico degli Alpini e del CAI Bismantova, l’hanno ripulito e messo di nuovo a disposizione della comunità. Un luogo di Bismantova appartato e poetico, bellissimo, soprattutto alla luce del tramonto.

Il sasso pare sia contento di questa nuova vita, della gente che numerosa percorre il sentiero ai suoi piedi, dell’importanza che gli viene attribuita a dispetto delle più alte pareti dalle quali un giorno decise di staccarsi, per motivi che non ha mai voluto rivelare.
Per questo sembra sopportare con bonaria pazienza la “crocefissione” infertagli per ricavarne una interessante palestra di arrampicata.

A volte, nella particolare luce pomeridiana che filtra tra gli alberi, lo si può vedere addirittura sorridere, per il solletico di mani e piedi che cercano prese e appoggi; capisce che è gente che gli vuole bene.