“Comprendiamo bene le preoccupazioni espresse da Maria Grazia Colombari della Confcommercio di Castelnovo ne’ Monti relativamente ai servizi per le imprese nella comunità montana. Per quanto riguarda la Camera di commercio, però, certamente non si può parlare di carenze o di assenze di assistenza al tessuto imprenditoriale”. Enrico Bini, Presidente della Camera di Commercio, interviene così sulla denuncia - apparsa sugli organi di stampa - di carenze di servizi evidenziate pubblicamente dall’esponente della Confcommercio.
“Certo non possiamo rispondere relativamente alle posizioni di altri enti chiamati in causa, ma come Camera di commercio – prosegue Bini – ritengo che i disagi per le imprese siano, nei casi in cui si presentino, contenuti. La chiusura dell’ufficio, come del resto sottolinea la stessa esponente della Confcommercio della montagna, è avvenuta a causa della carenza di utenti”.
Relativamente ai certificati antimafia la Camera di commercio ricorda anche che, con l’entrata in vigore della decertificazione, le pubbliche amministrazioni non possono chiedere certificati ai privati ma devono accettare le autocertificazioni o recuperare direttamente le informazioni dall’ente che possiede i dati.
“Peraltro nel 2011 i certificati antimafia rilasciati ad imprese della montagna – sottolinea Bini - non hanno raggiunto le 300 unità, rendendo del tutto insostenibile la presenza di un ufficio se non con un ingiustificato aggravio di costi a carico dell’ente camerale o delle imprese fruitrici del servizio”.
“La montagna – conclude Bini – resta una delle aree sulle quali si registra un forte impegno della Camera di commercio, come del resto attestano i contributi assicurati ai bandi degli enti locali per lo sviluppo delle imprese, il lavoro continuo di indagine sullo stato dell’economia locale e l’elaborazione di nuovi possibili percorsi di sviluppo, che anche lunedì 14 maggio saranno al centro di un importante confronto a Cavola di Toano”.