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Abolire i guardrail?

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L'argomento, sentito, ogni tanto torna in particolare auge. Ci riferiamo alle tragedie stradali che coinvolgono motociclisti. Seguono la notizia, di frequente, commenti discordanti su questo o quell'aspetto. E' successo anche nell'ultimo caso. La foto che pubblichiamo ritrae uno striscione che è stato appeso nella giornata di mercoledì sul luogo dell’ultimo incidente mortale a Compiano e che oggi è stato rimosso.

Trascriviamo il testo: "Quanta c...o di gente deve ancora morire con i guardrail? Adesso basta!!".

Riprendiamo la domanda dell'anonimo: la soluzione è abolire i guardrail?

14 COMMENTS

  1. La soluzione sarebbe soprattutto quella di limitare la velocità, si incontrano certi motociclisti (quasi la totalità) che sono un vero pericolo per se stessi e soprattutto per gli altri. Faccio notare che non sono contro le moto, anzi le adoro…

    (Luisa B.)

  2. E’ vero, avete riportato il testo ma il messaggio deriva dalla foto è troppo piccola non si legge tanto vale non metterla. Non penso che la gente si scandalizzi leggendo il testo che riporta la parola c…o

    (DC)

    —–

    NOTA DELLA REDAZIONE: Era solo un problema tecnico, risolto.

  3. Si potrebbero abolire le moto al posto dei guardrail… Ma forse sono troppo cattivo, poi ci sarebbero i ciclisti che anche loro a pericolo in strada si danno da fare, poi ci sono i pedoni, ecc… Così rimarrebbero soltanto le auto a circolare sulle strade. E se invece i motociclisti che volano a velocità pazzesche (non quelli moderati della passeggiata) mettessero un po’ più di prudenza, non sarebbe un passo avanti???????????

    (Elio Bellocchi)

  4. I guard rail non sono il problema e lo dico da motociclista. Nella assoluta maggioranza dei casi i problemi sono 2: velocità e manto stradale. Nell’incidente di CANOSSA, vedendo i segni sul posto, si intuisce che il motociclista ha perso la padronanza del mezzo probabilmente per come si presenta la strada 100 metri prima dell’impatto e certamente per la velocità. I guard rail sono importantissimi per la sicurezza stradale e la nuova generazione di guard rail a doppio binario non possono niente contro l’impatto di un corpo umano che decelera da 100 km/ora a 0. Gli errori sono sempre umani, anche di quegli UMANI che non tengono asfaltata correttamente la strada. Lo dico al Presidente della Provincia, responsabile di quel tratto di strada. Vada a vedere il luogo dell’impatto e controlli il manto stradale 100 mt prima in direzione CANOSSA. Oggi come oggi, per andare in moto sulle nostre strade, più che centauri si deve essere EQUILIBRISTI per riuscire a rimanere in piedi. C….zo!!!! Come motociclista la cosa mi manda in bestia.

    (Fabio Mammi)

  5. Dando per scontato comportamenti degli utenti della strada, leggi motociclisti, improntati al rispetto del Codice della Strada e soprattutto al buon senso, il problema dei guard rail esiste e invero è di una tale gravità che la stessa Federazione Motociclistica Italiana ha iniziato una pressante e forte campagna di sensibilizzazione presso Ministero delle Infrastrutture e Parlamento proprio per affrontare e se possibile risolvere questo problema. Purtroppo di difficilissima, allo stato, soluzione in quanto non è francamente ipotizzabile sostituire tutte le migliaia di km di guard rali presenti sulle strade ed autostrade nazionali. Qualcosa tuttavia, seppur impercettibilmente si sta muovendo; a Reggio Emilia ed in altre parti del paese noto su tratti di strada nuovi, barriere anti ghigliottina, orribile termine, ma è così. Guard rail cioè a raso asfalto e non alla devastante altezza di 20/30 cm dal piano stradale. Ma nulla può come il completo e continuo utilizzo dei talenti che il buon Dio ci ha fornito. Questo il migliore e più efficace deterrente alle assurde morti sotto o per un gaurd rail.

    (Paolo Comastri, Delegato Provinciale FMI)

  6. Caro Elio,
    i nostri guard-rail sono pericolosi per i motociclisti già a 50 km/h e non mi sembra una velocità elevata… Poi io credo che se mettere in sicurezza i guard-rail determina o contribuisce a salvare la vita di una persona allora per me va fatto e subito!

    (Andrea Ruggieri)

  7. Per l’utenza su due ruote, leggi motociclisti, i guardrail rappresentano spesso, e purtroppo, una trappola mortale. Il problema esiste ed è talmente serio che la stessa Federazione Motociclistica Italiana da tempo ne sta fortemente interessando il Parlamento e il Ministero delle Infrastrutture. Su alcuni tratti nuovi di strade, anche qui da noi in territorio reggiano, si è iniziato finalmente ad installare delle nuove barriere e raso asfalto e non a 30/40 cm come per le migliaia di km presenti sulla rete viaria nazionale.
    Ma in ogni caso il miglior deterrente contro la comunque acclarata pericolosità del guardail è l’utilizzo dei talenti che il buon Dio ci ha fornito; prudenza e buon senso possono davvero evitare tante morti assurde.

    (Paolo Comastri Delegato Prov.le Federazione Motociclistica Italiana)

  8. “La strada del cambiamento è lastricata di buone intenzioni”.
    Mai come in questo caso il detto popolare si adatta all’argomento, ma credo davvero, sig. COMASTRI, che la soluzione non sia affatto la sola altezza del binario guard rail. Se, come dice lei, si abbassasse a filo terra il livello dello stesso, si presenterebbero altri problemi, come l’accumulo di rifiuti, di pietrisco e di brecciolino, soprattutto al termine del periodo invernale, che in prossimità delle curve comprometterebbero la stabilità delle moto. Lo dico per esperienza diretta. E non mi dica che basterebbe una adeguata manutenzione per risolvere il problema. Già ora la manutenzione NON VIENE FATTA. E ribadisco ulteriormente una cosa: in casi davvero molto rari si è verificato “l’impatto ghigliottina”. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di traumi devastanti da impatto con lesioni cervico-cerebrali e/o lesioni massive interne. Non cerchiamo soluzioni dispendiose ed inutili al di fuori del NOSTRO buon senso. I padroni del nostro destino siamo noi motociclisti.

    (Fabio Mammi)

  9. Ritengo che Mammi abbia messo a fuoco un problema veramente importante ed è il fondo stradale: semplicemente pietoso assomigliante più ad una carraia che ad una strada provinciale. Se poi vi capita di fare il pezzo che collega la Provincia di Reggio con quella di Parma attraverso il ponte della Rocca, in prossimità di Vetto, vi assicuro che è semplicemente un tratto da “MOTOCROSS”. Non posso pensare che gli addetti ai lavori non abbiano segnalato, a chi di dovere, che tutta la provinciale ha un fondo scandaloso, pieno di rattoppi improvvisati e che sicuramente bisogna essere degli equilibristi per restare in sella. Ma ecco che ancora una volta si aggira l’ostacolo ed il solito ” TECNICO PENSANTE” della Provincia trova la soluzione… VIEN PIAZZATO UN BEL CARTELLO CON IL LIMITE DI VELOCITA’ AI 50 Km orari… e così sono tutti tranquilli e se disgraziatamente succede ancora una disgrazia… affari suoi… doveva leggere il cartello!!!!! Ma che “bella pensata”!!! Chissà perchè alla “BASSA” le strade sono migliori… forse perchè ci passeranno più “Politici” o persone importanti che in questa “Fottutissima Montagna”.

    (Andrea)

  10. Possiamo “girare” il problema fin dove vogliamo ma il miglior deterrente contro la pericolosità dei guardrail è, ripeto, il buon senso; che spesso purtroppo manca a molti motociclisti i quali si ostinano a non volersi rendere conto che l’utilizzo delle due ruore è una sfida contro le inalienabili leggi della fisica. Per tutta una serie di dinamiche queste leggi vengono “vinte” da altre leggi; e questo spiega perchè si riesce a stare “dritti” e viaggiare con due soli punti d’appoggio longitudinali. Quando questo “equilibrio” governato da complesse leggi fisiche e dinamiche viene a mancare, ecco che si cade. Ma se poi “aiutiamo” il disequilibrio con la stupidità di chi guida, allora non ci possiamo poi lamentare della pericolosità, effettivamente e comunque reale, dei guardrail. Vero anche che le iniziative della FMI in Parlamento e sul Governo per questo problema credo non porteranno concretamente a nulla. Ribadisco: per un motociclista il guard rail può trasformarsi in una infida e pericolosissima trappola; spetta tuttavia a lui far si che le possibilità che questo accada siano le più esigue possibili.

    (Paolo Comastri, Del.to Prov.le FMI)