L’esplorazione della vita comune – nella sua accezione più ampia, trasversale e sorprendente – è al centro della settima edizione di Fotografia Europea, promossa dal Comune di Reggio Emilia con il supporto di numerosi partner e sponsor, in programma a Reggio Emilia dall’11 al 13 maggio, mentre le mostre resteranno aperte fino al 24 giugno (www.fotografiaeuropea.it tel. 0522 456249). Un appuntamento che, come tradizione, vede coinvolti anche diversi fotografi montanari.
La rassegna, che nelle edizioni precedenti si è occupata di temi come il limite, la condizione urbana contemporanea, il corpo, il tempo, lo sguardo, e nel 2011 dei tre colori della bandiera, affronta quest’anno “Vita comune: immagini per la cittadinanza” attraverso quattro prospettive diverse, quattro percorsi, quattro interpretazioni, quattro suggestioni. La vita comune è così raccontata:
- attraverso il suo incessante cambiamento (con un programma di mostre di Costas Ordolis, Igor Mukhin, Michi Suzuki oltre a Des Européens, la straordinaria raccolta di scatti di Henri Cartier-Bresson sull’Europa dal 1929 al 1991);
- tracciando la mappa dei luoghi comuni della convivenza (dalle immense e mutanti metropoli di Peter Bialobrzeski alle spiagge come centri di aggregazione di Massimo Vitali, dall’Italia del Dopoguerra immortalata da Federico Patellani, passando per le realtà lontane segnate dai conflitti e per quelle vicine caratterizzate dalla quiete con Don McCullin, per arrivare alla città simbolo Istanbul raccontata da Paola De Pietri);
- inseguendo il richiamo della partecipazione (individuale, come quella dello storico reportage sulla guerra franco-algerina di Pierre Bourdieu, e collettiva, come quella del gruppo IRWIN; omaggiando poi Luigi Ghirri e il suo impegno come curatore e promotore di iniziative culturali legate al mondo della fotografia);
- sfidando le convenzioni e celebrando le differenze (dalle opere di artisti che hanno raccontato il lato proibito delle grandi città europee del Ventesimo secolo come Ed van der Elsken, Christer Strömholm, Anders Petersen, Lisetta Carmi, alla frizzante energia sprigionata nella “swinging London” degli anni ’60, protagonista delle fotografie di Philip Townsend, alle nuove traiettorie tracciate dalle giovani generazioni di artisti europei).
“Se è vero che le città vivono nella loro carne gli squilibri del mondo globale, è altrettanto vero - afferma il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio - che è lì che i cittadini globali possono sentirsi più a casa che in altre dimensioni politiche, geografiche, istituzionali. Sentirsi a casa, una vita comune, riti collettivi e personali che la scandiscono, luoghi e situazioni in cui riconoscersi. Una patria di cittadinanza, anziché una patria di natura o di stirpe.
Uno dei temi più attuali dei nostri tempi è al centro di Fotografia Europea 2012 Vita comune. Immagini per la cittadinanza. Vita comune e cittadinanza non come oggetto di cronaca, ma come ambiente nel quale arte e pensiero si muovano liberamente, dando origine a contaminazioni, svelamenti e nuove idee, secondo il ruolo non rinunciabile che la cultura ha nei confronti della formazione delle coscienze, dell’opinione pubblica, della politica. Oggi che le migrazioni avanzano e trascinano con sé i confini delle nazionalità facendoli implodere come domanda di diritti dentro ad altre nazioni, si pone per tutti l’interrogativo sul significato dell’essere cittadini, sulla partecipazione a un patto che va al di là dei legami di sangue e di suolo, un patto di convivenza.
Nell’intersecare e porgere queste domande, Fotografia Europea si conferma essa stessa esercizio di cittadinanza tra coloro che visitano le mostre, partecipano agli eventi, si incontrano e lavorano insieme, animando le piazze e i luoghi più o meno noti di Reggio Emilia. Curatori e fotografi, relatori e artisti, pubblico e maestranze, istituzioni e sostenitori, espositori dell’Off e, da quest’anno, tanti volontari sono i protagonisti di giornate in cui la città sa esser particolarmente bella e far sentire tutti a casa. A tutte e tutti il nostro grazie”.
Se le mostre rendono Reggio Emilia un’immensa e ramificata galleria fotografica, con numerose location coinvolte per oltre un mese (dai Chiostri di San Pietro e San Domenico alla Galleria Parmeggiani, da Palazzo Casotti ai Musei Civici, dallo Spazio Gerra alla Sinagoga), sono i numerosi appuntamenti delle tre giornate inaugurali,da venerdì 11 a domenica 13 maggio, ad alzare il sipario sulla rassegna. Un programma di conferenze, incontri ed eventi dal vivo, che rispecchia la suddivisione tematica delle mostre, con cui Fotografia Europea propone un approccio multidisciplinare nel quale i protagonisti del mondo dell’arte e della cultura si incontrano e confrontano.
Nelle conferenze si riflette sui quattro percorsi della vita comune (cambiamento, luoghi comuni, partecipazione, differentemente), con il contributo di relatori quali l’architetto e scrittore Gianni Biondillo, lo storico della scienza Gilberto Corbellini, il geografo Franco Farinelli; il filosofo e sinologo François Jullien, il filosofo Giacomo Marramao, il filosofo Armando Massarenti, l’economista della cultura Pier Luigi Sacco; negli incontri si offre al pubblico la possibilità di conoscere i fotografi e i curatori delle mostre di Fotografia Europea 2012.
Sul fronte spettacolare, i due elementi chiave sono invece la contaminazione (specie tra musica, immagine e cultura pop) e la partecipazione del pubblico. Lo spettacolo Citizenship (venerdì 11) accosta le sonorità elettroniche di SAMUEL&BOOSTA DJ SET from Subsonica alle immagini di giovani fotografi della rete GAI –Circuito Giovani Artisti Italiani. Dedicato agli anni ’60 e collegato alla mostra Mister Sixties, lo spettacolo Swinging London Night (sabato 12) propone la conversazione tra musica e fotografia di Carlo Massarini e Philip Townsend e il concerto dei James Taylor Quartet; Just One Wish di Teho Teardo e Martina Bertoni nei Chiostri di San Pietro (sabato 12) presenta l’inedito mix notturno di elettronica e violoncello; lo show fotografico X-Off (domenica 13), condotto da La Pina coinvolge gli spettatori impegnati a decretare i vincitori del concorso riservato al Circuito off della rassegna.
Un evento speciale per Fotografia Europea è costituito dall’allestimento nei Chiostri di San Pietro del progetto Gli oggetti ci parlano curato da Italo Rota. Period room allestite con la partecipazione dei cittadini pongono domande sul futuro di alcuni temi centrali per il vivere quotidiano: il cibo, l’abbigliamento, la condivisione, il viaggio, la partecipazione. Una sorta di laboratorio di riflessione, tramite gli oggetti del presente e del passato, sul futuro della collettività. L’iniziativa si proietta verso quel che sarà il Museo di Palazzo San Francesco dove verranno sperimentate modalità di collaborazione partecipativa per incrementare le period room della seconda metà del XX secolo.
Completano il programma una serie di iniziative collaterali, tra cui workshop, seminari, letture porfolio, laboratori, attività per bambini e famiglie, mostre-mercato e gli oltre 300 appuntamenti del Circuito Off, tradizionale percorso alternativo al programma ufficiale della rassegna.
Fotografia Europea è realizzata con l’apporto di numerosi curatori. Oltre alle consolidate partecipazioni di Elio Grazioli, Laura Serani, Walter Guadagnini, Sandro Parmiggiani quest’anno si aggiungono Julia Draganović, Claudia Löffelholz, Contrasto/Magnum Photos/ Fondation Henri Cartier-Bresson, Kitti Bolognesi e Giovanna Calvenzi, Aurélien Arbet e Jérémie Egry, Daniele De Luigi, Christine Frisinghelli (Camera Austria) e Franz Schultheis (Fondation Pierre Bourdieu, Ginevra), Robert Pledge, Andrea Rapini, Federica Bianconi e Chiara Canali, Laura Gasparini, ecc.
Promotori e sponsor
Fotografia Europea è promossa e organizzata dal Comune di Reggio Emilia. Targa di rappresentanza del Presidente della Repubblica, la rassegna gode inoltre del patrocinio della rappresentanza in Italia della Commissione Europea e della collaborazione di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia – Fondazione Palazzo Magnani, Fondazione Manodori, Camera di Commercio di Reggio Emilia.
Fotografia Europea 2012 vede il sostegno in qualità di main sponsor di Cariparma, Ccpl, Car Server, Iren, mentre sponsor sono CNA, I Petali, Assicurazioni Generali, Casalgrande Padana, Baiauto, Bfmr&Partners, Toschi Arredamenti.
Le esposizioni ospitate nei Chiostri di San Pietro sono sponsorizzate da Legacoop, Boorea, Car Server, Ccpl, Cir Food, Coop Consumatori Nordest, Coopservice, Coopsette, Tecton, Unieco, Unipeg – Carni Asso.
Numerosi anche gli sponsor tecnici: Canon, Fotografiaprofessionale.it, Inside, Radio Latte Miele, Madioprint, Netribe, Paper world, ProMusic, Re di Pane, SecondaLinea, Sito HD, Studio tre s.r.l.
Media Partner: Cea Centro E- learning di Ateneo Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
LE GIORNATE INAUGURALI
Venerdì 11 maggio
Fotografia Europea 2012 prende il via ufficialmente ai Chiostri di San Pietro, venerdì 11 maggio alle 17.30, con la conferenza di inaugurazione e, a seguire, alle 18.30, è prevista l’apertura delle esposizioni (che proseguiranno fino a domenica 24 giugno).
Il programma serale dà spazio anche alla musica che interagisce con le immagini. Alle 21.30 in piazza San Prospero protagonisti Samuel&Boosta DJ Set from Subsonica. Il cantante e il tastierista dei Subsonica, qui in veste di dj, presentano la produzione inedita Citizenship (Cittadinanza), una performance urbana in cui la piazza centrale della città viene trasformata in teatro open air, nel quale la musica elettronica selezionata dai due artisti si fonde con le immagini sul tema, selezionate dagli archivi GAI – Circuito Giovani Artisti Italiani, rielaborate dai videomaker del progetto Antwork – Giovani produzioni in rete tra Modena, Reggio Emilia e Parma, proiettate sulle superfici dei palazzi che circondano la piazza. Un evento dal forte impatto emotivo/partecipativo, che trova ideale appendice notturna (da mezzanotte) in un altro dj set, questa volta al Circolo Arci Tunnel, sempre con Samuel e Boosta dietro al mixer.
Sabato 12 maggio
La giornata di sabato è dedicata a due percorsi/sezioni della Vita comune. La Partecipazione è la protagonista degli appuntamenti mattutini, che prendono il via con la conferenza Conoscenza quindi democrazia, alle ore 10.30 in piazza Martiri 7 luglio. L’epistemologo e studioso di bioetica Gilberto Corbellini, lo scrittore Ivan Levrini e Riccardo Panattoni conducono il pubblico in un’esplorazione dell’idea di “partecipazione” e del suo ruolo nelle trasformazioni che segnano il nostro tempo. Partendo da orizzonti scientifici, la riflessione si spinge verso la produzione creativa, i linguaggi artistici, le potenzialità delle pratiche partecipative nelle arti contemporanee. Linguaggi e pratiche su cui ci si può confrontare direttamente, a partire da mezzogiorno, con gli artisti e i curatori ospiti della sezione tematica sulla partecipazione: il collettivo IRWIN (autore di NSK State in Time, presentato da Julia Draganovič), Charlotte Ginsborg, Niklas Goldbach e Jani Ruscica (Io, tu, noi e gli altri, con Julia Draganovič e Claudia Löffelholz), Andrea Rapini e Christine Frisinghelli (Pierre Bourdieu. Algeira. Testimonianze dello sradicamento). L’incontro è condotto da Elio Grazioli.
Sempre in piazza Martiri 7 luglio, alle 15.30, l’obiettivo si sposta sulla sezione Luoghi comuni. Prima con la conferenza La città come spazio condiviso, in cui lo scrittore e architetto Gianni Biondillo, il geografo Franco Farinelli e l’architetto Fulvio Irace ragionano sulla natura degli spazi pubblici nel contesto urbano in mutazione e sulle relazioni tra architettura e società, tra strategie urbanistiche e visioni artistiche, tra costruzione della città e immaginazione del suo futuro; dalle 17 l’incontro con gli artisti Peter Bialobrzeski e Massimo Vitali (introdotti da Laura Serani), Paola De Petri (Istanbul New Stories), Giovanna Calvenzi e Kitti Bolognesi (Federico Patellani). Modera l’appuntamento Riccardo Panattoni.
Verso sera, alle conferenze si aggiungono gli spettacoli. In Piazza Fontanesi, dalle 17 alle 19, il Centro Interculturale Mondinsieme propone Multicultural Rap Day. Musiche e orizzonti urbani in scena,realizzato in collaborazione con le scuole superiori di Reggio Emilia, che coinvolge arte, musica, poesia e cultura giovanile. Dalle 19 alle 24, Swinging London Night in Piazza San Prospero, un ricco menù omaggia l’effervescente Londra degli anni ’60, capitale della rivoluzione dei costumi, della moda, dell’immagine, della musica, della cultura pop. Antipasto a base di concerti, con Ready Steady Go, The June e The Substitutes; primo piatto con Mr. Fantasy incontra Mr. Sixties, conversazione tra il conduttore televisivo e giornalista Carlo Massarini e il fotografo Philip Townsend (autore della mostra Mr. Sixties, allo Spazio Gerra); speziatissimo secondo con lo show dei James Taylor Quartet, leggendaria formazione jazz-funk proveniente proprio dall’area londinese (anche se non dagli anni ’60). E il dessert? Il pubblico più nottambulo, curioso e goloso può gustarlo ai Chiostri di San Pietro, dove – a mezzanotte in punto – decolla il sogno musicale di Just One Wish, concerto-evento del compositore e sound designer Teho Teardo e della violoncellista Martina Bertoni.
A conferma di un programma ricco di stimoli e sfumature, la giornata di sabato è arricchita da altri cinque appuntamenti. Alle 18, gli spazi del Giardino della Biblioteca Panizzi sono teatro della conferenza L’Italia sono anch’io. Letture e racconti sui diritti di cittadinanza, con Giuseppe Caliceti, Monica Morini e Bernardino Bonzani. Alle 19, presentato da Sandro Parmiggiani, Don McCullin (autore della mostra promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani) incontra il pubblico nell’Aula Magna Pietro Manodori dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
La sezione “Proiezioni” propone invece:
- alle 18, al Cinema Al Corso, Formato ridotto. Libere riscritture del cinema amatoriale, con la partecipazione degli scrittori Ermanno Cavazzoni, Emidio Clementi, Ugo Cornia, Wu Ming 2 e degli autori Antonio Bigini, Claudio Giapponesi e Paolo Simoni. Introduce Roberto Franchini;
- alle 19, all’Officina delle arti, Citizenship. La Giovane Fotografia Italiana racconta la cittadinanza, presentazione del progetto GAI – Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani, con l’assessore alla Cultura e Università del Comune di Reggio Emilia Giovanni Catellani, il segretario di GAI Luigi Ratclif, il curatore Daniele De Luigi e i fotografi selezionati dagli archivi della rete GAI;
- alle 21.30, in piazza Martiri 7 luglio, Fotografie in dialogo. A confronto le nuove tendenze della fotografia europea: panoramica sulle scene artistiche di Grecia, Portogallo, Slovacchia e Spagna, nell’ambito del progetto Portfolio Europa, condotta da Daniele Protti con gli interventi di Alejandro Castellote, Gigliola Foschi, Nina Kassianou, Vaclav Macek, Fulvio Merlak e Rui Prata.
Completa il programma di sabato (replica la domenica) la giovane fotografia europea ed italiana, in proiezione nelle ore diurne nello spazio dell’ Officina delle Arti (10-23) e la notte nel giardino dello Spazio Gerra (22-24). Sono 27 i progetti di giovani fotografi europei selezionati da una giuria internazionale per la seconda edizione di Circulation(s) - Festival de la jeune photographie européenne di Parigi (il primo di una fitta serie di appuntamenti che sancisce lo stretto legame di collaborazione tra Fotografia Europea e i maggiori festival fotografici europei); 12 invece i progetti scelti da Daniele De Luigi su segnalazione degli enti appartenenti al GAI - Circuito Giovani Artisti Italiani, a comporre il mosaico di CitizenShip - la giovane fotografia italiana racconta la cittadinanza.
Domenica 13 maggio
La giornata di domenica chiude l’esplorazione a trecentosessanta gradi dei percorsi di Fotografia Europea 2012, con approfondimenti dedicati alle sezioni Differentemente comune (in mattinata) e Cambiamento (nel pomeriggio). Si comincia alle 10.30 in piazza Martiri 7 luglio con Divergenze e convergenze della vita comune, conferenza che è anche ipotesi di costruzione di una vita comune in cui le differenti identità si incontrano e contaminano, facendo così della diversità un valore irriducibile e necessario della società contemporanea. Moderata da Riccardo Panattoni, la conferenza ha come protagonista il filosofo Giacomo Marramao, autore di importanti lavori sulla globalizzazione, sulle forme di razzismo e sull’incontro tra differenti culture. Alle 12 segue l’incontro con gli artisti e i curatori delle mostre: Walter Guadagnini (Walk on the wild side); Daniele De Luigi con Seba Kurtis (Thicker than water).
Seconda tappa alle 15.30, sempre in piazza Martiri 7 luglio, dedicata al cambiamento. Anche in questo caso viene confermato il modello doppio conferenza/incontro. La prima, intitolata Comunità in trasformazione, prende spunto dall’idea del cambiamento come movimento continuo che quasi non avvertiamo nel suo avvenire, ma del quale constatiamo il risultato in diversi campi della vita: il passaggio dall’età adulta alla vecchiaia, l’indifferenza che trasforma i rapporti sentimentali, le rivoluzioni che si rovesciano e spengono. Protagonisti sono il filosofo e responsabile dell’inserto Domenica de Il Sole 24 Ore Armando Massarenti e il filosofo e sinologo François Jullien. L’incontro seguente, a partire dalle 17, ha come protagonisti gli artisti Costas Ordolis, Igor Mukhin, Michi Suzuki e Jérémie Egry (curatore, insieme a Aurélien Arbet della mostra Like lipstick traces), coordinati da Elio Grazioli.
Guardare Avanti. Presentazione del Manifesto per la Costituente della Cultura, alle 18.30, in piazza Martiri 7 luglio. Il sindaco di Reggio Emilia e Presidente Nazionale ANCI Graziano Delrio, Armando Massarenti, l’economista della cultura Pier Luigi Sacco e altri esponenti del mondo della cultura e dell’economia intervengono sull’iniziativa lanciata dal quotidiano Il Sole 24 Ore per sollecitare un confronto pubblico sui temi che legano la conoscenza allo sviluppo economico e al benessere sociale (un’iniziativa sottoscritta anche da Fotografia Europea). Alle 19, nel Giardino della Biblioteca Panizzi, si ricorda invece la figura del fotografo reggiano Luigi Ghirri. Intitolato Luigi Ghirri: tra architettura e paesaggio, l’incontro ha come protagonisti Quentin Bajac, Pippo Ciorra, Alberto Ferlenga, introdotti da Giordano Gasparini e moderati da Laura Gasparini. Una conferenza che ripercorre la carriera dell’artista, in parallelo alla mostra Un’idea e un progetto. Luigi Ghirri e l’attività curatoriale allestita presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi (mostra della quale, alle 10.45 di domenica, è prevista una visita guidata a cura di Laura Gasparini).
X-Off Contest Fotografico
Le giornate inaugurali si concludono domenica sera alle 21.30, in piazza Martiri 7 luglio, con un altro appuntamento dalla natura inedita e dall’alto coefficiente spettacolare: X-Off. Un vero e proprio photo-show di piazza, ispirato ai meccanismi di programmi televisivi come X-Factor e condotto dalla rapper e dj La Pina. La giuria composta dalla cantante e attrice Angela Baraldi, dal giornalista, fotografo e conduttore televisivo Carlo Massarini e dall’architetto Italo Rota è chiamata a giudicare i quindici fotografi selezionati dai critici d’arte Elio Grazioli, Gigliola Foschi e Daniele De Luigi tra i partecipanti al Circuito Off e Off on-line. I tre nomi indicati dalla giuria vengono quindi proposti al pubblico, chiamato a decretare il vincitore finale del concorso che, come premio, riceverà materiale fotografico.
LE MOSTRE
Prospettive di vita comune: il cambiamento
Come eravamo? Cosa è rimasto? Cosa siamo diventati? Possibili risposte a queste domande scorrono in Des Européens (a cura di Contrasto, Magnum Photos e Fondation Henri Cartier-Bresson), la mostra allestita ai Chiostri di San Domenico che raccoglie gli scatti realizzati tra il 1929 e il 1991 dal grande fotografo francese Henri Cartier-Bresson. Una carrellata di sguardi sull’Europa del ventesimo secolo, catturati nel corso di numerosi viaggi, dall’artista unanimemente considerato tra i padri del fotogiornalismo. Tutte in bianco e nero, le fotografie ritraggono il continente, i suoi paesaggi, i suoi abitanti, tra gioie e tribolazioni, in momenti e fasi storiche diverse (la prima versione della raccolta fu pubblicata nel 1955) evidenziando le profonde differenze ma anche le notevoli similitudini tra i vari paesi attraversati e i tanti personaggi incontrati. Una mostra in cui – parole dello storico d’arte Jean Clair – Cartier-Bresson è “pellegrino appassionato”, che “seguendo il battito di un cuore avventuroso, palpitante, ritorna sempre alla sua Europa fatta di antiche mura”.
Oggi, sotto i nostri occhi, quell’Europa continua a cambiare, a scuotersi, a ridefinire territori e composizione, in un processo di perenne mutazione che viene confermato dal lavoro di altri ospiti di Fotografia Europea. Come i tre artisti, proposti da Elio Grazioli, che in altrettante esposizioni allestite ai Chiostri di San Pietro, mostrano il risultato del loro confronto con comunità in rapida trasformazione, sotto pressioni sociali e culturali, politiche ed economiche. C’è la Grecia di Costas Ordolis, protagonista sulle prime pagine della stampa internazionale, raccontata attraverso uno sguardo drammatico e lirico che scava nelle profondità della sua crisi sociale. C’è la Russia di Igor Mukhin, vista dall’interno, concentrando lo sguardo sulla dimensione giovanile. E l’Italia di Michi Suzuki, giapponese naturalizzata, che ne insegue il nuovo volto cosmopolita, ibrido, multietnico attraverso le immagini dei figli di coppie miste.
Spesso, il cambiamento deriva dalla ribellione, dalla provocazione, dalla trasgressione. Ruggisce e si diffonde grazie ai movimenti artistici giovanili. Come quello rappresentato ai Chiostri di San Pietro dai tredici graffitisti, le cui opere sono fotografate e riunite nel progetto Like Lipstick Traces, a cura di Aurélien Arbet e Jérémie Egry. L’ispirazione arriva da Lipstick Traces di Greil Marcus (Tracce di rossetto, Odoya), celebre saggio sui movimenti alternativi del Ventesimo secolo, dal dadaismo al punk. Like Lipstick Traces vuole esserne un simbolico capitolo aggiuntivo, nonché la dichiarazione e dimostrazione di come anche il graffitismo sia riuscito a lasciare tracce indelebili nella storia dell’arte e della società moderna.
Prospettive di vita comune: i luoghi comuni
Non stereotipi ma luoghi reali, concreti, fatti di terra, cemento, vetro e mattoni. Città, palazzi, abitazioni, appartamenti, orizzonti del territorio, grattacieli che si proiettano verso l’alto e periferie che si espandono in senso orizzontale, luoghi del vivere e del convivere. Come quelli raccolti in È nata la Repubblica… di Federico Patellani (a cura di Kitti Bolognesi e Giovanna Calvenzi), maestro del reportage, attento osservatore dell’Italia del dopoguerra, della ricostruzione, della ripresa. Una mostra, promossa insieme al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo e con la collaborazione della Regione Lombardia, ospitata presso i Chiostri di San Pietro che ci racconta come eravamo, tra sacrifici ed entusiasmi, quotidianità e straordinarietà, esplorazione del presente e costruzione del futuro.
Osservatorio di fenomeni attuali, testimonianze di disgregazione e di stravolgimento del tessuto urbano, sono le metropoli protagoniste del progetto Urban Changing del fotografo tedesco Peter Bialobrzeski (allestito nella Sinagoga di Reggio Emilia) che da oltre vent'anni in maniera sistematica documenta e interpreta la trasformazione del paesaggio urbano. Il suo modo di fotografare le città, spesso inabitate, ne esalta le dimensioni e le caratteristiche, ne sottolinea le banalità apparenti e le contraddizioni celate creando un universo di spaventosa bellezza. Mentre gli scatti di Massimo Vitali, fotografo italiano tra i più affermati sulla scena artistica internazionale, esposti ai Chiostri di San Pietro, vanno a scavare negli usi e nelle tradizioni della vita comune, inseguendo un’idea di appartenenza attraverso le immagini di spiagge, luoghi culturalmente codificati come centri di aggregazione. Sono ritratti di gruppo contestualizzati, dove in una sorta di sociologia del paesaggio, su fondo di decori naturali, scene di ordinaria quotidianità illustrano comportamenti di spaccati di società e assurgono a paradigmi. Entrambe le mostre sono a cura di Laura Serani.
Una metropoli in particolare, Istanbul, è l’oggetto di una nuova produzione di Paola De Pietri, realizzata appositamente per Fotografia Europea, in mostra sempre ai Chiostri di San Pietro. Una città complessa, simbolo dell’incontro tra culture e civiltà, punto di contatto e intersezione tra Oriente e Occidente, che l’artista reggiana trasforma in terreno d’analisi di temi legati alle nuove comunità, agli spazi in trasformazione, alle nuove regole di convivenza dettate dai cambiamenti economici e sociali. Dalla vicina Parma, infine, arriva Lucio Rossi il vincitore del concorso Off dell’edizione 2011 di Fotografia Europea, promosso quest’anno nel circuito ufficiale del festival, che trova nel “comune” il “senza tempo”, perché la fotografia non è solo capace di rendere l’istante ma un tempo altro, sospeso o annullato.
Si muove lungo il cammino della storia La pace impossibile. Dalle fotografie di guerra ai paesaggi 1958-2011, raccolta di 160 scatti di Don McCullin, uno dei miti della fotografia del Novecento, testimone di molti dei conflitti e delle tragedie umanitarie che hanno connotato la seconda metà del secolo da poco concluso. Dalla costruzione del muro di Berlino alla guerra del Vietnam, dalla carestia del Biafra ai conflitti in Libano e Irlanda del Nord, fino alle immagini di quiete e serenità notturna delle campagne circostanti la sua abitazione, un percorso di enorme potenza espressiva, proposto dai curatori Sandro Parmiggiani e Robert Pledge. La mostra è promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia in collaborazione con Contact Press Images, con la partecipazione della Provincia di Reggio Emilia.
Prospettive di vita comune: la partecipazione
Se la società del terzo millennio è solcata dal vento della partecipazione, che soffia sotto la spinta dei movimenti giovanili tanto nelle piazze delle grandi città quanto nelle arene digitali dei social network, anche l’arte viene sempre più coinvolta da simili dinamiche. Dove la partecipazione diventa sinonimo di impegno – individuale e/o collettivo – ai fini di una più profonda comprensione della vita comune. Fotografia Europea affronta questo tema partendo da lontano, dalle esperienze del sociologo, antropologo e filosofo Pierre Bourdieu, che alla fine degli anni Cinquanta condusse due inchieste nel terribile scenario della guerra franco-algerina: nei centri urbani, dove si ammassavano il sottoproletariato e i contadini sradicati dai campi, e nei centres de régroupements, dove erano internati milioni di civili. Osservatore partecipante, Bourdieu utilizzò ogni strumento a sua disposizione: dai questionari alle fotografie. Una traccia di quella intensa esperienza di documentazione è nella mostra In Algeria. Testimonianze dello sradicamento, allestita ai Musei Civici, a cura di Christine Frisinghelli (Camera Austria) e Franz Schultheis (Fondation Pierre Bourdieu, Ginevra). Grazie a un progetto dello storico Andrea Rapini (Università di Modena e Reggio Emilia), le foto si possono apprezzare per la prima volta in Italia.
E’ invece una partecipazione collettiva quella di IRWIN, il gruppo di artisti sloveni protagonisti della mostra NSK State in Time (a cura di Julia Draganović), ospitata a Palazzo della Frumentaria. Movimento atipico, braccio “visivo” del più grande Neue Slowenische Kunst (“Nuova arte slovena”: collettivo militante fondato nel 1984 e impegnato anche nella musica, nel teatro, nel cinema, dal 1992 trasformato in una nazione (NSK State in Time), un’entità sopranazionale slegata da limiti geografici e fondata sulla libera adesione dei cittadini. IRWIN va a caccia delle contraddizioni e dei paradossi della società odierna, affrontando le possibili declinazioni dell’idea di democrazia, in un momento in cui la sua validità sembra messa in discussione.
La trasversalità e multidisciplinarietà della sezione è confermata da Io, tu, noi e gli altri, esposizione collettiva di video a cura di Julia Draganović e Claudia Löffelholz (LaRete Art PRojects), nella quale gli artisti Yael Bartana, Sylvie Blocher, Nathalie Djurberg, Charlotte Ginsborg, Niklas Goldbach, Vlatka Horvat, Julia Kul, Bjørn Melhus, Valerio Rocco Orlando, Jani Ruscica, Sislej Xhafa provano a rispondere – a volte mettendole ulteriormente in questione – alle grandi domande sulla comunità. Come si crea? Chi vi appartiene? Quali sono i meccanismi di inclusione ed esclusione? Un tentativo dell’arte di affrontare temi a cui la stessa sociologia contemporanea riesce ad avvicinarsi solo con teorie incompiute ed eterogenee.
Una partecipazione collettiva diversa, che nasce dal territorio, è all’origine di Speciale diciotto venticinque, progetto inedito di Fotografia Europea dedicato ai giovani dai 18 ai 25 anni, in mostra nei Chiostri di San Pietro. Per diverse settimane, tre professionisti originari di Reggio Emilia (Alessandro Bartoli, Fabio Boni e Fabrizio Cicconi) hanno incontrato e guidato un gruppo di ragazzi provenienti dalla città e dalla provincia in un viaggio all’interno della comunità, raccontata attraverso il loro sguardo. Il percorso/laboratorio si conclude con un’esposizione collettiva. Un risalto speciale verrà dato alla mostra Speciale diciottoventicinque presso il centro commerciale I Petali che ha riconosciuto nel progetto un valore aggiunto dato dallo sguardo fortemente partecipato delle giovani generazioni al concetto di “vita comune”. Un photo wall costituito dagli scatti dei ragazzi che hanno partecipato al progetto ricoprirà le quattro colonne della galleria centrale de I Petali, creando un puzzle di colori, sguardi, gesti, luoghi comuni appartenenti alla loro come alla nostra vita comune.
Sono infine i temi dell’integrazione e dell’immigrazione al centro di un’altra mostra collettiva, curata dall’agenzia Contrasto e presentata ai Chiostri di San Pietro. Un lungo viaggio da Nord a Sud per mostrare le storie dei protagonisti dell’Italia del futuro con le immagini di Tommaso Bonaventura, Francesco Cocco, Nicolò Degiorgis, Salvatore Esposito, Elena Givone, Alessandro Imbriaco, Francesca Leonardi, Martino Lombezzi, Emiliano Mancuso, Lorenzo Pesce, Gabriele Rossi, Riccardo Venturi, Antonio Zambardino.
Un’idea e un progetto. Luigi Ghirri e l’attività curatoriale è l’omaggio della Fototeca della Biblioteca Panizzi al grande fotografo reggiano scomparso nel 1992. Una mostra inedita, documentale a cura di Laura Gasparini in collaborazione con Adele Ghirri e con l’introduzione di Quentin Bajac. Il legame tra Ghirri e Reggio è stato infatti lungo e intenso, non solamente in qualità di autore, ma anche di ideatore, organizzatore, curatore di mostre, iniziative, incontri e conferenze. L’esposizione si propone di illustrare cronologicamente i progetti e le iniziative in cui il fotografo ha avuto un ruolo attivo, mostrando al pubblico cataloghi, menabò, pubblicazioni e opere fotografiche conservate in Fototeca, in Biblioteca Panizzi e presso collezionisti. L’omaggio a Ghirri non si ferma qui: il Comune di Reggio Emilia e la Biblioteca Panizzi insieme al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e all'Assessorato alla cultura della Regione Emilia-Romagna, promuoveranno nella primavera del 2013 presso il MAXXI, la mostra “Pensare per immagini. La fotografia di Luigi Ghirri" curata da Quentin Bajac, chef du cabinet de la photographie, Centre Pompidou, Paris. Dopo una tappa prestigiosa all’estero, sarà presentata a Reggio Emilia in occasione di Fotografia Europea 2014.
La mostra Dalla parte delle donne. Tra azione e partecipazione, a cura di Federica Bianconi e Chiara Canali, riunisce nella galleria Parmeggiani le ricerche artistiche e performative di venticinque artiste italiane e straniere, già riconosciute e affermate sulla scena internazionale, la cui ricerca si focalizza sul tema dell’azione sociale e dell’impegno politico nella comunità, dell’identità femminile in rapporto con la vita della famiglia e della cittadinanza, del privato e del pubblico. Marina Abramović, Elina Brotherus, Silvia Camporesi, Daniela Cavallo, Corpicrudi, Alessia De Montis, Nezaket Ekici, Ciriaca+Erre, Mariana Ferratto, Loredana Galante, Sara Giordani, Francesca Grilli, Andreja Kulunčić, Liuba, Valentina Miorandi, Svetlana Ostapovici, Margot Quan Knight, Francesca Rivetti, Maria Lucrezia Schiavarelli, Marinella Senatore, Sissi, Ivana Spinelli, Jemima Stehli, Barbara Uccelli, Jelena Vasiljev. Le artiste in mostra giocano sul tema dell’iconografia femminile contemporanea come “identità comune condivisa ed esposta”, in un viaggio fotografico, mitico ed erotico letto e reinterpretato “dalla parte delle donne”.
Prospettive di vita comune: differentemente comune
Ritratti di comunità alternative, un modo ribelle e anticonformista, dissonante e divergente, di interpretare il vivere comune. A cominciare da Walk on the Wild Side, progetto espositivo allestito a Palazzo Casotti e curato da Walter Guadagnini che raccoglie opere di quattro protagonisti assoluti della fotografia europea del dopoguerra: artisti che hanno raccontato il lato più nascosto, selvaggio, proibito delle grandi città europee della seconda metà del Ventesimo secolo. La Parigi eccentrica e provocatoria che emerge dagli scatti dell’olandese Ed van der Elsken e dello svedese Christer Strömholm, i bar della Amburgo degli anni Settanta, protagonisti del progetto “Café Lehmitz” dello svedese Anders Petersen, il primo quartiere delle “graziose” della Genova degli anni Sessanta, esplorato dalla genovese Lisetta Carmi.
Traversando la Manica, ecco risplendere la Swinging London, stella polare degli anni ’60, capitale del cool e culla della controcultura giovanile. Con la sua moda, la sua musica e il suo showbiz, in quel decennio Londra conquistò l’immaginario collettivo del pianeta. A Fotografia Europea , nello Spazio Gerra, torna a vivere grazie a Mixter Sixties, una straordinaria collezione del suo fotoreporter per antonomasia, Philip Townsend, recuperata solo nel 2004 e presentata per la prima volta in Italia. Una mostra in cui – dai Beatles ai Rolling Stones, da Twiggy a Nico, da Maria Callas a Winston Churchill – sfilano tutti i protagonisti che abitarono e animarono la metropoli inglese in quegli anni, contribuendo ad alimentare una stagione che avrebbe influenzato la società, la cultura e l’arte dei decenni a venire.
Non erano ancora nate, all’epoca della Swinging London, le giovani sorelle francesi Alexa e Irène Brunet, titolari del progetto Habitants atypiques, esposto a Villa Zironi, anche questo inedito in Italia. Una ricerca durata quattro anni, inseguendo persone – singoli individui, coppie, gruppi – che hanno deciso di sperimentare un altro modo di abitare, lontane dalle grandi città, fino a mettere in discussione il funzionamento stesso della società. Ritratti poetici, con le immagini di Alexa e i testi di Irène, nei quali il reale si mescola con l’immaginario.
Dissonante e divergente è infine anche lo sguardo di Seba Kurtis e Marco Bolognesi, rappresentanti di una nuova generazione di artisti – trasversali, nomadi, cosmopoliti –, entrambi originari di paesi caldi e latini, ma trasferitisi in Inghilterra. L’argentino Kurtis a Manchester, cuore e teatro di Thicker Than Water, il lavoro sul territorio urbano e sui suoi abitanti, proposto a Reggio Emilia sotto forma di installazione (a cura di Daniele De Luigi). L’italiano Bolognesi a Londra, dove è nata Humanescape, esposizione, curata da Walter Guadagnini, in cui la fotografia viene abbinata a tecniche di pittura e collage, ribaltandone i cliché. Bolognesi produce una nuova tessera del Bomar universe, il mondo immaginario e fantascientifico che da vent’anni a questa parte sta costruendo, oscillando tra estetica glamour e critica sociale, con cyborg, amazzoni guerriere, astronavi e intriganti personaggi post-umani, ispirati dalla letteratura cyberpunk.
LE ALTRE INIZIATIVE
Portfolio Europa
Con Portfolio Europa – International Portfolio Review, Fotografia Europea s’inserisce nel circuito internazionale di letture portfolio di cui fanno parte i più importanti festival fotografici europei come Photo España, i Rencontres d’Arles, e il Month of Photography di Bratislava. A cura di Gigliola Foschi, in collaborazione con FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e InSide Professional Training, Portfolio Europa ospiterà Alejandro Castellote, curatore indipendente di Madrid, Nina Kassianou, direttore artistico della M55 projects Gallery di Atene (Grecia), Rui Prata, direttore del Festival Encontros da Imagem di Braga (Portogallo), Vaclav Macek, direttore del Month of Photography di Bratislava (Slovacchia), coinvolti insieme ad altri critici e curatori come Alessandro Bartoli, Kitty Bolognesi, Fabio Boni, Fabrizio Cicconi, Denis Curti, Daniele De Luigi, Fulvio Merlak e Silvana Turzio in un programma di letture (nelle giornate di sabato 12 e domenica 13, alla Biblioteca Panizzi, su prenotazione) che offre un’occasione di confronto a fotografi professionisti e appassionati. Sempre nell’ambito del progetto sono previsti una conferenza e un concorso di portfolio.
Seminari/Workshop/Laboratori
Un altro oggetto, il disco musicale, è al centro di Photo Cover. Mostra-mercato del disco vintage, in piazza Fontanesi sabato 12 maggio (a cura di 8ball Agency).
Sempre nel weekend di apertura, Fotografia Europea propone seminari e workshop di approfondimento e formazione rivolti a fotografi professionisti, grafici, operatori della comunicazione (a cura dell’associazione Don’t Be Blind, di InSide Professional Training, di Fotografia Professionale.it).
Bambini. “La partecipazione è un invito” al Centro internazionale Loris Malaguzzi
Prendendo spunto dal tema di Fotografia Europea 2012 “Vita comune. Immagini per la cittadinanza”, Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia e Reggio Children, in collaborazione con Officina Educativa, hanno realizzato un progetto che ha come protagonisti e autori bambini e ragazzi da 5 a 13 anni dal titolo “La partecipazione è un invito” (inaugurazione sabato 12 maggio ore 17 Centro internazionale Loris Malaguzzi - via Bligny 1).
Durante le giornate inaugurali del festival inoltre arriveranno in città schiere di giovani fotoreporter con lo scopo di documentare gli eventi di Fotografia Europea 2012. L’uscita sul campo dei piccoli fotografi è stata preceduta da un lavoro condotto nelle scuole sulle relazioni tra persone e con i luoghi della città. E di idee ne sono uscite parecchie. “Vorrei riprendere le persone che parlano fra loro, le loro espressioni”, hanno detto i bambini: “I gesti di incontro e di saluto”, “Vorrei raccontare la moltitudine di persone diverse che stanno in uno stesso luogo, il tipo di società che si vede”, “Vorrei fotografare le persone che ridono e sorridono, i loro visi in primo piano”. Emerge che la partecipazione per i bambini di 5 anni è “un invito”, è “fare parte di qualcosa”, perché “importante è che i cittadini partecipino a tutta la città insieme”. Quelli di 10 anni iniziano a cogliere le difficoltà della partecipazione: “Non è facile costruire una comunità dove sono tutti alla pari”. Nel bel mezzo della costruzione della propria soggettività in relazione al gruppo dei coetanei i bambini sentono forte il tema della diversità: “Non è facile partecipare a tutto, non sempre sei accettato”. Difficile dar loro torto. E per rendere subito visibile il risultato di questo importante progetto gli scatti ritenuti più interessanti da bambini, ragazzi e insegnanti verranno proiettati in uno o più spazi espositivi durante tutto il periodo di Fotografia Europea 2012.
Musei Civici. Per le scuole, famiglie e bambini atelier fotografici, laboratori didattici, visite guidate e incontri per una vita in comune
All’insegna di una tradizione ormai consolidata anche quest’anno i Musei Civici di Reggio Emilia promuovono visite e laboratori didattici rivolti alle Scuole di ogni ordine e grado di Reggio Emilia e provincia. Per le Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado, sarà organizzata una tappa guidata - dal lunedì al venerdì dalle 9.15 alle 10.30 e dalle 10.45 alle 12; costo 2 euro a partecipante - alla straordinaria mostra “Des Européens”, che raccoglie oltre 160 scatti del maestro della fotografia Henri Cartier-Bresson, presso i Chiostri di San Domenico. Ai bambini delle Scuole dell’Infanzia (sezione 5 anni) e Scuole Primarie verrà proposta una riflessione su “Gli oggetti ci parlano”, progetto di Italo Rota, ai Chiostri di San Pietro, ovvero a ogni partecipante sarà chiesto di portare un oggetto personale che, dopo un’osservazione dal punto di vista percettivo e sensoriale, sarà da lui stesso fotografato, catalogato ed accolto in nuove ed originali collezioni. Questa iniziativa si svolgerà dal lunedì al venerdì dalle 9.15 alle 12; costo 2 euro a partecipante.
“Una Casa in Comune” è il nome dell’appuntamento rivolto alle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado, dal lunedì al venerdì dalle 9.15 alle 12 (2 euro a partecipante). Presso la Galleria Parmeggiani - Centro Didart (corso Cairoli 2) si potranno trasformare le regole della vita in comune mescolando sogni, aspirazioni e realtà. All’interno di uno spazio-laboratorio, i ragazzi avranno a disposizione un repertorio di materiali che permetterà loro di creare nuovi ed originali spazi abitativi, riflettendo sui concetti di società, interazione e condivisione. Le nuove e atipiche abitazioni verranno documentate attraverso la realizzazione di scatti fotografici, pronte per essere poi nuovamente trasformate e vissute creando una catena sociale e culturale.
In programma anche un “Incontro con il fotografo: una mattina con Michi Suzuki”. Durante le giornate inaugurali sarà data la possibilità, a famiglie e bambini dai 6 agli 11 anni, di conoscere la fotografa Michi Suzuki. L’appuntamento è fissato per domenica 13 maggio, dalle ore 10.30 alle ore 11.30. La partecipazione è gratuita; prenotazione obbligatoria e un massimo di 25 bambini. Info: 0522 456805 - [email protected] Il servizio prenotazioni didattiche è attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.
Volontari per fotografia Europea
Sono trenta i volontari che contribuiscono alla settima edizione di Fotografia Europea. Indossano una maglietta con una striscia magenta che sembra una cravatta e aiutano l’organizzazione nell’allestimento delle mostre, nella promozione delle attività del festival, nell’accoglienza del pubblico e dei relatori, nella documentazione video e fotografica delle iniziative. Rivolto a tutti i cittadini di Reggio e provincia dai quindici anni in su, il volontariato è promosso dal Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con il Forum del Terzo Settore, all’interno del progetto Anche tu per esempio. E Fotografia Europea è solo una delle opportunità per dare il proprio contributo in ambito culturale.
www.reggianiperesempio.comune.re.it.
Il catalogo
Un’ampia selezione di opere in mostra nel circuito ufficiale di Fotografia Europea è presente – insieme ai saggi dei curatori, ai contributi dei critici che collaborano alla settima edizione e ai testi di importanti personalità del panorama intellettuale nazionale e internazionale – nel catalogo, pubblicato da Electa.
- Sedi in caso di maltempo: l’inaugurazione si tiene in Sala del Tricolore; le conferenze e gli incontri con gli artisti di piazza Martiri 7 luglio si svolgono all’Aula Magna dell’Università di Modena e Reggio Emilia; gli spettacoli Citizenship di venerdì 11 maggio e Swinging London Night di sabato 12 maggio previsti in piazza San Prospero si tengono al Teatro Ariosto.
- Gli eventi in lingua straniera prevedono la traduzione simultanea in oversound. Servizio di traduzioni e interpretariato a cura di Studio Tre.
- I principali eventi saranno disponibili in streaming sul sito www.fotografiaeuropea.it
- Il programma potrà subire variazioni. Per aggiornamenti www.fotografiaeuropea.it