Ci siamo lasciati dopo avere fissato la prima regola che deve guidare il nostro cammino definire in modo chiaro i nostri obiettivi – d’altra parte come potremmo pensare di centrare il bersaglio se prima non lo abbiamo messo correttamente a fuoco? Ma adesso qual è il passo successivo? Per capirlo meglio aiutiamoci con un esempio. Ipotizziamo di volere raggiungere Roma. Come pensiamo di arrivarci? In auto, in treno, in aereo o magari addirittura facendo l’autostop (che portato nel mondo degli investimenti si accosta alla logica del cosiddetto “fai da te”)?
Quanto tempo abbiamo a disposizione? Quali e quanti costi siamo disposti/possiamo sostenere? Siamo alla ricerca del modo più veloce? Di quello più sicuro? Di quello apparentemente più conveniente? Pensiamo a quante variabili possiamo incontrare! Se scegliamo l’auto e l’autostrada potremmo avere un guasto all’auto, trovare brutto tempo, nebbia, traffico, incidenti o, perché no essere fortunati e viaggiare in modo scorrevole e senza intoppi.
Nel mondo degli investimenti le variabili sono innumerevoli e quello che non può mancare è il rispetto della seconda regola di base: la pianificazione.
Meglio sapremo pianificare il nostro percorso e meno saranno gli imprevisti da affrontare. Le variabili ovviamente non mancheranno comunque ma saremo pronti ad affrontarle e non ci distoglieranno dal nostro obiettivo.
Ma concretamente nel mondo degli investimenti cosa significa pianificare? Facciamo un passo indietro. Abbiamo definito i nostri obiettivi. Bene, posso immaginare che in linea di massima qualsiasi investitore abbia principalmente degli obiettivi di breve periodo (devo assicurarmi la possibilità di fronteggiare le spese correnti e le uscite previste o prevedibili nel breve termine), di medio periodo (sostituzione dell’auto, rinnovo arredamento, nuovi investimenti legati all’attività, viaggi, studio ed altro), di lungo periodo (acquisto casa, università per i figli, pensione integrativa...)
Ovviamente gli esempi possono essere i più diversi ma la logica che ci serve è di capire bene quali possono essere le esigenze che ragionevolmente dovremo e vorremo affrontare nel breve, medio e lungo periodo perché sulla base di queste diverse esigenze andremo a definire l’orizzonte temporale dei nostri investimenti.
In sostanza pianificare significa fare scelte consapevoli che devono essere diverse a seconda del tempo che abbiamo a disposizione e del rischio che siamo disposti ad assumerci.
Penso che il concetto del tempo sia ben chiaro per tutti. Se so che fra tre mesi ho una scadenza improrogabile non posso certo investire su un titolo con scadenza a 5 anni ma dovrò utilizzare delle soluzioni di investimento tipicamente strutturate per gestire la liquidità (non a caso esistono numerosi fondi proprio definiti di liquidità).
Oggi il mondo degli investimenti offre miriadi di soluzioni, molto di più rispetto al passato ma crea anche non poca confusione e disagio per chi deve scegliere fra migliaia di prodotti spesso poco chiari e trasparenti.
In questi casi credo sia utile ritornare alle nostre regole di base ed a concetti semplici, al limite della banalità, ma che risultano fondamentali nel nostro cammino.
Proviamo dunque a semplificarci la vita identificando tre macrocategorie di investimento collegabili ai tre diversi obiettivi di investimento che abbiamo appena evidenziato.
- Mercato monetario per gli obiettivi di breve periodo;
- Mercato obbligazionario per gli obiettivi di medio periodo;
- Mercato azionario e strumenti previdenziali per obiettivi di lungo periodo.
In pratica per le esigenze di breve periodo dovremo scegliere strumenti molto liquidi, che normalmente sono meno remunerativi di altre soluzioni ma che ci consentiranno di fronteggiare senza affanni le nostre scadenze (esempio conti on line, titoli a breve termine, time deposit, hot money, pronti contro termine , fondi liquidità, di tesoreria e/o monetari).
Per il medio periodo potremo scegliere obbligazioni con scadenze diversificate o meglio ancora dei buoni fondi obbligazionari che ci consentono di diversificare adeguatamente il nostro investimento controllando il rischio senza penalizzare la nostra legittima aspettativa di un buon rendimento.
Per il lungo periodo potremo prendere in considerazione le opportunità offerte dai mercati azionari e quei prodotti previdenziali appositamente strutturati per esigenze di lungo periodo ed eccellenti per una corretta pianificazione successoria e problematiche ad esempio collegate a passaggi generazionali.
Nei prossimi capitoli torneremo spesso a parlare di rischio e rendimento per cercare insieme di capire come trovare il giusto equilibrio fra due variabili fortemente correlate visto che è noto come il rendimento atteso cresca con il crescere del rischio assunto.
Certamente un corretto orizzonte temporale ci sarà di grande aiuto nel controllo del rischio insieme ad un altro elemento fondamentale che andremo meglio a trattare: la diversificazione.
Ma prima vi do appuntamento al prossimo capitolo dove andremo a parlare di metodo e disciplina.
(Franco Quaretti)
Condivido pienamente l’analisi fatta dal sig. Quaretti Franco, chiara e facilmente comprensibile.
(Mario Salvadore)