Da tutti è condivisa l’esigenza di una progettazione pastorale adeguata per il territorio della montagna reggiana. Lo sforzo è quello di rendere anzitutto più coscienti e motivate le singole comunità parrocchiali, attraverso la promozione seria e insistente della catechesi per gli adulti e, contemporaneamente, della promozione ministeriale dei laici.
Evidentemente non si parte da zero; bisogna tenere presenti tutte le attività realizzate negli anni del post-Concilio in campo liturgico, catechistico e pastorale, nelle parrocchie e nei vicariati (piani e progetti pastorali diocesani – vicariali – parrocchiali), compreso il Convegno Ecclesiale della montagna.
Alla premessa introduttiva di Don Daniele Patti sono seguite varie interrogazioni e proposte.
Questi gli obiettivi:
- tenere vive e aperte tutte le parrocchie, anche le più piccole; curare il rapporto delle piccole parrocchie con la parrocchia più importante del territorio vicariale e promuovere un interscambio di attività ed esperienze per la vita cristiana;
- non è più possibile assicurare la presenza e il numero delle celebrazioni eucaristiche domenicale del recente passato; le assemblee domenicali, senza celebrazione eucaristica, domandano una preparazione continuata e sistematica di laici incaricati;
- è necessario curare tutte le celebrazioni liturgiche, in modo particolare la celebrazione eucaristica, riconoscendo che dall’Eucaristia derivano tutte le capacità e potenzialità per costruire profonde relazioni cristiane, condivise e vissute; come da ogni celebrazione eucaristica domenicale proporre una precisa missione da attuare nella settimana?
- Come curare una impegnata “relazione” umana e cristiana nelle singole parrocchie, affrontando con uno spirito fraterno di Chiesa situazioni di solitudine, drammi, chiusure… superando esperienze di Chiesa un po’ “a sé stanti”, in gruppi di cristiani impegnati, ma un po’ carenti di ecumenismo e servizio verso situazioni di disagio? Come ricercare e mettere in atto esperienze di testimonianza cristiana, gratis et amore Dei, nel vissuto quotidiano delle realtà parrocchiali?
- non ci si può limitare a tener vivo quello che c’è; lo Spirito di Gesù Risorto deve spingerci a relazionarci, da cristiani, in tutto il vissuto problematico e complicato del nostro territorio;
- è documentato, anche nel territorio montano, un certo “disorientamento”. Gli stessi vescovi italiani si sono impegnati con un piano pastorale decennale (2010-2020) a ricostituire una progettualità organica e incisiva nella vita della Chiesa; si riconosce che manca ancora una profonda comunione di condivisione tra i cristiani, credenti e praticanti, per animare effettivamente la loro comunità e il vissuto storico in cui sono inseriti;
- un primo passo dovrebbe essere quello di coinvolgere direttamente e personalmente i laici impegnati nella conservazione e conduzione delle loro chiese e oratori, e delle canoniche o di altri edifici attinenti;
- viene proposta e condivisa l’idea che sia necessario per i vicariati della montagna una continuazione di incontri di studio e di ricerca. Marola potrebbe diventare il luogo di riferimento per la formazione dei laici e dei preti, in incontri comuni, per scelte studiate e condivise. Non bastano incontri sporadici; si esigono momenti di coinvolgimento, fissati e significativi, per una formazione permanente;
E’ stata riconosciuta l’importanza della Scuola di teologia, a Castelnovo Monti, per tutti i vicariati montani, tenuta nei primi anni ’80. Ancora oggi molti laici impegnati vivono della formazione maturata in quel triennio.
Non è possibile oggi prevedere, anche come adesione convinta all’Anno della fede, voluto dal Papa Benedetto XVI, una serie di corsi sistematici di teologia e pastorale?
La Badia romanica di Marola, sorta per volere di Matilde di Canossa sul romitorio del monaco Giovanni, con le attuali moderne strutture ricettive, ha tutti i crismi per continuare ad essere, in modo nuovo e vitale, l’Università cattolica della montagna reggiana, centro propulsore di Fede, di Cultura e di Eventi per il Cristianesimo del terzo millennio. Non solo a livello locale ma europeo.
(Ubaldo Montruccoli)