Toano e l'Appennino si stringono attorno a monsignor Gianfranco Gazzotti, parroco della cattedrale di Reggio, in queste ore ricoverato in Turchia per un malore. Come in molte altre occasioni, il monsignore, oggi 77 anni, era solito accompagnare un gruppo di pellegrini "Sulle orme di San Paolo", per ripercorrere l'itinerario dell'apostolo nella sua vita. Gazzotti era partito martedì da Reggio e aveva intrapreso il pellegrinaggio partendo da Istambul, quindi Adana, Antiochia, Tarso e la Cappadocia dove, col gruppo, si era fermato sino a sabato. Quindi ancora le tappe a Konya, dove San Paolo ha soggiornato più volte, Pamukkale, Didyma, Efeso, Kusadasi, Mileto e Izmir, per poi fare ritorno a Istambul.
Improvviso, al momento del rientro nella capitale, il malore che ne ha decretato il ricovero. E' stato l'amico don Giovanni Rossi, parroco di Bagnolo, che ha inviato messaggi ad alcuni parrocchiani rimasti a Reggio, per informare di quanto accaduto.
Da Castelnovo, intanto, è partito il fratello Domenico, chirurgo, al capezzale del toanese.
AGGIORNAMENTO
Ci scrive don Emilio Landini: "Poco fa ho appreso che Mons. Gianfranco Gazotti. colto da malore durante il pellegrinaggio in Turchia, è ricoverato in un ospedale della provincia di Efeso. Le condizioni di salute vanno migliorando. Il rientro è previsto domani mercoledì con aereo ospedalizzato, che partirà alle ore 13 da Smirne. Lo attendiamo con affetuoso augurio e la preghiera"
Da Redacon ho appreso che Monsignor Gianfranco Gazzotti, nativo di Toano e parroco della cattedrale di Reggio Emilia, è stato ricoverato a Istanbul, in Turchia, a seguito di un malore, mentre accompagnava un gruppo di reggiani nel pellegrinaggio “sulle orme di San Paolo”. Nell’esprimere la mia vicinanza a Monsignor Gazzotti, mi conforta la notizia che oggi sarà rimpatriato attraverso un aereo ospedalizzato.
In attesa di poter incontrare Monsignor Gazzotti al suo ritorno, mi auguro che possa riprendersi al più presto dal malore che lo ha colpito.
L’Appennino reggiano e Reggio Emilia hanno bisogno di Lui e della sua opera meritoria.
(Fabio Filippi)