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Nasce il testamento virtuale. Ma c’è chi dice no

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Nasce il testamento virtuale. A comunicarlo la Provincia di Reggio Emilia che nell'epoca del passaggio dal web 1.0 al 2.0, delle nuove applicazioni e dei wiki brands sperimenta, in collaborazione con le principali testate on line, una nuova forma di testamento.

Cosa è il testamento virtuale?

"Se in passato il testamento olografo era un atto di previdenza nei confronti della società e degli eredi, mentre quello biologico serviva (e serve) a esprimere le proprie volontà cognitive, nel caso in cui le proprie funzioni vitali risultino gravemente compromesse, e quello spirituale serve a lasciare un segno del proprio pensiero, col testamento virtuale è oggi possibile avere tutto questo in maniera riunita e per sempre on line", spiega una nota di Palazzo Allende.

In concreto tutti i residenti nella provincia di Reggio Emilia potranno attivare sul sito dell'ente e sui principali siti d'informazione accreditati – anche Redacon, dopo che il Cda avrà autorizzato il progetto – il proprio testamento virtuale. Di fatto, in modo assolutamente riservato e non oggetto di possibile violazione, tutti i cittadini potranno dettare le proprie volontà testamentarie virtuali che a seconda delle richieste potranno essere o divulgate subito dopo il trapasso o a una certa data dal decesso o, in alcuni casi, anche anticipatamente, ad esempio nel caso di lunghe agonie.

Ancora: grazie alle tecnologie virtuali sarà possibile postare su Google maps la foto del defunto, la sua residenza e, anche, la sua localizzazione cimiteriale. “Questo perché – si legge in una anticipazione del progetto ‘testamento virtuale’ – spesso quando si perde un amico non si sa dove localizzarlo. Dopo basterà un solo clic per scoprire come fare visita al caro estinto”.

Rileviamo, però, che si pone un problema di privacy “e sarebbe un peccato – rileva l’avvocato Rossella Ognibene, interpellata su Redacon – dover attivarsi per garantire la tutela della privacy una volta defunti”. Anche perché difficilmente i defunti potrebbero pagare le parcelle! Facile ironie a parte entro un anno esatto dalla pubblicazione il progetto dovrebbe essere del tutto operativo. Intanto, i cimiteri virtuali esistono già, non è per niente uno scherzo (vedi ad esempio: http://www.sonosepoltoqui.com).

Singolare, intanto, il fatto che la Provincia abbia deciso di anticipare alcuni “testamenti virtuali” di personalità note che già hanno aderito all'iniziativa. Tra essi il presidente del Parco nazionale: "Sono ateo, però ho creduto nei valori insegnatimi dal comunismo, nella perequazione della società e della pace tra le persone. Lascio un Parco immateriale anche se, spero, un giorno di reincarnarmi materiale, naturalmente alla guida di un territorio da far crescere”.

Il sindaco Bargiacchi: “Anche se ho militato in forze di sinistra per lunghi anni, sono credente. Spero nella misericordia divina per i miei numerosi trascorsi politici, ma assicuro di avere sempre lavorato per il bene in Comune”.

La stessa presidente della Provincia: “Montagne in fiore sono l’emblema di una bella Provincia che ho voluto creare. Non so se ci sono riuscita, ma sono sicura che nell’aldilà sarà dato a ognuno secondo i proprio meriti. Sogno di vivere, per sempre, tra i fiori”. Non è dato a sapere se si tratta di una serra, però…

Indipendentemente dai singoli casi, allargando un po’ l’analisi, si tratta di temi che, se risultano una novità per il nostro territorio, qua e là stanno già facendo seriamente capolino. Basta pescare un po’ a caso nel mare magnum di internet. Questioni pratiche come la chiusura di account di defunti. O la destinazione di password importanti che erano detenute dal deceduto. Queste ultime si può decidere a chi inviarle in caso di morte, oppure si può impostare una mail di addio da inviare a tutti i propri contatti. Addirittura si può offrire ad altri la possibilità di scrivere ancora sul proprio blog: una sorta di immortalità virtuale. Chi se ne deve occupare? La legge come regola la materia? Ci si dovrà arrivare, perché, bene o male, una buona fetta della nostra vita è ormai online. Molti esperti prevedono che nel giro di 5-10 anni le persone al momento di fare testamento non si preoccuperanno tanto dei beni e delle proprietà reali ma anche e soprattutto di quelle virtuali.

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I DATI RICHIESTI

C’è anche una piccola guida

Tra i form da compilare, già sottoposti all’attenzione delle principali testate on line della provincia, ecco le voci che occorrerà comunicare e che rimarranno segregate sino alla data indicata dall’estinto

TESTAMENTE VIRTUALE DI Cognome e nome:

  • Nato a:
  • Anno di nascita:
  • Residenza:
  • Testo (max 10 mila battute): (per chi ha difficoltà a compilare il testamento si suggerisce di tracciare un breve profilo di sé stessi, dove si è nati, dove si è cresciuti, quali studi e lavori si sono svolti, quali i pensieri per le persone care, quali i pensieri per gli amici o la società, altro)
  • Desidera (barrare) che il suo testamento virtuale sia comunicato: a) subito dopo la morte b) dopo X (indicare quanti) mesi dalla morte c) in caso di malattia invalidante l’intelletto, anche se ancora in vita
  • Desidera (upload della foto) caricare l’immagine del cimitero dove riposeranno le spoglie? Se sì, indicare comune e via
  • La Provincia è garante dei dati raccolti ai sensi della normativa sulla privacy. Accetta le norme sulla tutela dei dati personali (spuntare)

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PARERI DISCORDANTI

“Una spersonalizzazione cognitiva”

Abbiamo raccolto altre voci, alcune più tecniche, riguardando l’ambito professionale, e altre decisamente meno “testimonial”.

"E' un segno di civiltà con il quale ci si prepara al momento dell'accomiatamento", risponde a Redacon un religioso interpellato sulla materia, ma che preferisce restare nell'anonimato.

"E' un modo col quale è possibile vivere per sempre sul web", spiega Roberta C., 14 anni, che scrive il suo pensiero in materia con un twitt.

“Una spersonalizzazione cognitiva nel tempo”, spiega un noto psicologo “che forse serve a dare tranquillità più che altro al momento delle redazione del testamento medesimo”.

Fabio Mammi, apprezzato imprenditore castelnovese del settore funerario, anch’egli interpellato, ha sottolineato “che certamente i tempi mutano, ma non credo che ciò potrà avere, almeno nell’immediato, qualche ripercussione sul nostro tradizionale modo di lavorare; del resto, noi interveniamo dopo il testamento”.

Un altro Fabio, che però di cognome fa Filippi, consigliere regionale, da sempre devoto e pio della chiesa cattolica, prende atto ma per il momento non si pronuncia (ma non tralasciando la consueta stoccata politica): “Preferisco attendere le indicazioni in proposito del Vaticano. A maggior ragione visto che la novità proviene da ambienti di cui conoscete la mia considerazione, cioè la rossa Provincia di Reggio Emilia. Del resto, che cosa ci si può aspettare di buono da gente che vorrebbe togliere anche il crocifisso dalle aule?”.

Attendendo gli sviluppi del progetto provinciale, ecco, per chiudere, la voce di un redattore di Redacon. “Questa testata è cresciuta negli anni. Sarebbe bello che ora divenisse di dominio pubblico – un po’ come i brani musicali tutelati dalla Siae dopo un congruo numero di decenni – e vorrei fosse messa in vendita a un prezzo simbolico di 100 euro, da destinarsi all’erigendo oratorio castelnovese, assicurandosi che i futuri editori possano altrettanto essere portatori di pluralità di voci”. In questo caso, non trattandosi di persona ma di un mezzo (di comunicazione) come un sito internet – anche questo una realtà del tutto immateriale – un editoriale fungerebbe ottimamente da testamento. Già perfettamente in regola con le nuove applicazioni in arrivo. Cento euro il prezzo e una paginetta di considerazioni e avvisi e modalità d’uso per chi intendesse continuare a farlo vivere, nel “web-aldilà”. “Non mi sentirei di escludere tutto questo e dirò che, dopo tutto, anche se questo mezzo dovesse arrivare a fine corsa, sarebbe comunque una grande soddisfazione vedere che anni di ore dedicate a questa esperienza e notti spese e sacrifici e incomprensioni di molti non sarebbero andati persi”, soggiunge, lasso, il redattore.

 

Il pesce d'aprile di Redacon ha avuto riscontro. Commentato con curiosità negli ambienti politici, non ha destato particolari sospetti. Tutto sommato ci sta che un ente sia custode delle nostre volontà ultime... Magie nella società 2.0.

 

8 COMMENTS

  1. dopo aver letto quanto sopra, a caldo, mi viene da dire che ci sia una voglia di protagonismo, di essere tra i primi della classe a proporre ” novità” di dubbia utilità.
    Il testamento è una cosa seria e ” privata” e io mi fido molto poco specie delle strutture pubbliche che siano in grado di conservare la privacy. Non c’è riuscito nemmeno il Pentagono ( vedi il Wikileaks!!!) per cui, per ora io non lo farò. il mio è quasi pronto ma rimane sul mio PC.

    (enzo)

  2. Salve redacon, dopo mesi e mesi, ho finalmente trovato il luogo dove poter scrivere a chi lascio il mio vombato, animale di rara bellezza, ma roditore!!!! E rode , a tutte le ore rode!!!!! Lo vorrei lasciare al mio amico arturo, famoso vombatologo, il quale ha la casa a buchi, causa la roditoria dei suoi vombati. Grazie perchè in codesto modo mi date la possibilità di dare un futuro a torquato il mio vombato.
    con affetto e stima

    ludovico

  3. Grandi ragazzi. Come sempre, il primo giorno di Aprile riuscite a trovare qualcosa che stimola la curiosità e spesso l’ilarità della gente. Grazie anche di avermi coinvolto nel vostro virtuale sondaggio e comunque vi confermo una cosa: è vero, testamento virtuale o no, il mio intervento avviene sempre a “cosa avvenuta” e non potrebbe essere altrimenti.
    Davvero GRANDIIIIIIII ! ! !

    (Fabio Mammi)