“Il 27 settembre scorso è stato registrato come l’Earth Overshoot Day, il 'giorno del sorpasso', ossia il giorno in cui il nostro consumo di risorse naturali ha superato la produzione naturale annua della Terra. E questo significa che in soli 10 mesi si è consumato il capitale di risorse che avrebbe dovuto servire per l’intero anno. In altre parole, siamo in debito ecologico col pianeta perché consumiamo (e inquiniamo!) più di quanto la terra non sia in grado di produrre e di smaltire”.
Chi ne parla è Alessio Ciacci, giovanissimo assessore all’ambiente di Capannori, provincia di Lucca, autore nel suo comune di una vera e propria “rivoluzione culturale” che ha portato gli abitanti del territorio ad un cambiamento radicale di prospettiva e di approccio rispetto al tema dei rifiuti, con risultati davvero incoraggianti sulla strada dell’azzeramento.
Ciacci è stato chiamato a Casina, venerdì e sabato scorsi, dall’assessorato all'ambiente del comune montano per presentare questa strategia “Rifiuti zero”.
Nella sera di venerdì 23 Ciacci ha tenuto un partecipato incontro pubblico presso il Centro Culturale, mentre nella mattina di sabato 24 ha incontrato rappresentanti della Provincia e dei Comuni reggiani in un workshop organizzato dall’amministrazione casinese per un confronto sul tema.
Eh, già, perché le montagne crescenti di rifiuti che ci stanno letteralmente sommergendo sono lo specchio, e la conseguenza, di questo stile di vita e di consumo che se ne infischia dei limiti fisici del pianeta e dei sacrosanti principi della sostenibilità.
Lo scenario che si prospetta, se non si attuano cambiamenti immediati: più scorie, più rifiuti, più inquinamento, più cambiamenti climatici, difficoltà di reperimento delle risorse.
“Il 40-50% dell’impatto ambientale umano è rappresentato dal ciclo della materia (dalla natura al prodotto finito) e questo ciclo va ripensato - afferma Ciacci - rompendo con lo schema lineare produzione-smaltimento (“dalla culla alla tomba”) per riappropriarsi della visione circolare che considera il rifiuto come una risorsa (“dalla culla alla culla”). Oggi il 65% delle nostre materie viene letteralmente sprecato”.
Questa “visione circolare” è la filosofia e insieme l’obiettivo della strategia rifiuti zero di cui Capannori, 46.000 abitanti in provincia di Lucca, è stato in Italia il primo “sperimentatore”.
“Od oggi sono ben 73 i comuni italiani (per un totale di 2 milioni di abitanti) che al nord come al sud hanno seguito il nostro esempio e tra questi firmatari c’è anche il comune di Napoli. I risultati raggiunti in questi anni evidenziano chiaramente che “Rifiuti Zero” non è un’utopia ma un obiettivo possibile anche in grandi agglomerati urbani, come dimostrano i dati relativi alla città di S. Francisco, in Usa, o di Salerno, per citare una città italiana, e pure del sud”.
Negli incontri di venerdì e sabato Ciacci ha illustrato nel dettaglio le azioni concrete su cui si basa la strategia del suo Comune, sostanzialmente riconducibili a due binari: raccolta differenziata da un lato, riciclo e riduzione dei consumi dall’altro.
A Capannori i cassonetti stradali, “il nemico da combattere” secondo Ciacci, sono stati sostituiti dal servizio “porta a porta” - effettuata peraltro tramite l’utilizzo di mezzi elettrici e a metano - la cui attivazione è stata preceduta da un’importante azione di informazione e sensibilizzazione dei cittadini ed il coinvolgimento diretto dell’associazionismo locale.
“La volontà ferma e decisa dell’amministrazione di muovere verso l’obiettivo dell’azzeramento dei rifiuti, e quindi ogni iniziativa e progetto intrapresi, sono stati accompagnati da un’altrettanto decisa azione di educazione e preparazione dei cittadini”, spiega Ciacci. “La condivisione degli obiettivi e la collaborazione attiva dei residenti è condizione fondamentale per l’efficacia stessa di qualunque decisione assunta dall’amministrazione locale. A Capannori siamo passati nel giro di pochi anni dal 37 all’82% di raccolta differenziata e dove è stata introdotta la tariffa puntuale (il pagamento in base all’effettiva quantità di rifiuto indifferenziato prodotto) siamo arrivati già al 90%”.
“Complessivamente, il sistema basato sulla forte differenziazione ed il conferimento dei materiali verso gli impianti di riciclaggio, anziché allo smaltimento, ha portato ad un risparmio di soldi pubblici di oltre un milione e ottocentomila euro (dati al 2010), risparmio che ha consentito al Comune di assumere 50 addetti alle operazioni di raccolta”, prosegue Ciacci. “Da un punto di vista economico, dunque, il bilancio comunale non ha sofferto, e neppure quello delle famiglie di Capannori, che anzi ha tratto giovamento dagli sconti in tariffa previsti per i comportamenti virtuosi, mentre i vantaggi ambientali e sociali legati a queste operazioni sono estremamente importanti”.
Sul fronte della riduzione dei rifiuti, tantissime sono le iniziative e le azioni intraprese sul territorio: pannelli solari sul tetto del municipio, impegno del Comune ad acquistare unicamente “prodotti verdi” (tra cui carta riciclata e toner rigenerati da cooperative sociali locali), divieto di stoviglie usa e getta nelle mense scolastiche e uso esclusivo di acqua del rubinetto, istituzione di una “Via dell’Acqua” - un progetto di valorizzazione delle fonti sorgive locali come luoghi di approvvigionamento idrico ma anche di aggregazione sociale - creazione di centri raccolta antistanti le isole ecologiche con il fine d’intercettare prodotti e materiali suscettibili di riutilizzo e destinati ad una “rete di solidarietà” che si è costruita nel tempo accanto a questa esperienza, acquisto di una compostiera che tratta l’organico proveniente dalle mense scolastiche, prossima realizzazione di un impianto comunale di trattamento dell’organico con l’obiettivo di produrre biogas utilizzabile ed abbattere la voce di spesa, ora piuttosto consistente, del conferimento dell’organico a terzi per il relativo trattamento.
Ma l’elenco è ancora più lungo: promozione del compostaggio domestico, installazione di distributori di latte alla spina prodotto in loco, vantaggi economici ai commercianti che distribuiscono detersivi alla spina, bonus alle famiglie che acquistano pannolini lavabili, lancio della campagna “Porta la sporta” per disincentivare l’uso degli shopper usa e getta, ideazione del mercatino di scambio e riuso “Soffitta in piazza”.
“Ma a Capannori la fantasia dei cittadini ha superato ogni previsione del Comune – prosegue Ciacci – e nel 2009 un gruppo di amici si è riunito in cooperativa dando vita al primo punto vendita di prodotti esclusivamente alla spina e a km 0 (o quasi), che per questo è stato chiamato 'Effecorta', filiera corta. In questo negozio si trovano qualità, convenienza, valorizzazione di produzione locale e rispetto per l’ambiente”.
“In buona sostanza - conclude Ciacci - grazie alla raccolta domiciliare, alle azioni di informazione e sensibilizzazione dei cittadini e alle varie iniziative attivate per la riduzione degli scarti abbiamo abbattuto del 21,2% la produzione complessiva dei rifiuti rispetto al 2004, creando al contempo opportunità di lavoro, promuovendo il volontariato e l’associazionismo locale ed attivando iniziative di solidarietà sociale. Non siamo ancora a 'Rifiuti Zero' ma il percorso è avviato e i risultati estremamente incoraggianti”.
Ampi apprezzamenti al quadro illustrato da Ciacci da parte del sindaco Gianfranco Rinaldi e dell’assessore all’ambiente di Casina Silvano Domenichini, soddisfatti per l’ampia partecipazione dei cittadini alla conferenza pubblica di venerdì e per l’adesione da parte delle amministrazioni montane al workshop operativo di sabato mattina, cui ha partecipato anche l’assessore provinciale di riferimento Mirko Tutino.
“Ci impegneremo ad estendere il porta a porta sul territorio e lavoreremo per l’introduzione del sistema della tariffa puntuale già a partire dal 2012 – replica Tutino – e tutti i sindaci sono invitati a farsi portatori di queste istanze presso Iren”. “In Emilia-Romagna avremo finalmente una legge regionale sui rifiuti, al momento in corso di discussione, e questa legge andrà nella direzione Rifiuti Zero”.
Piace il modello-Capannori perché rappresenta l’esempio concreto di una volontà forte da parte di un’amministrazione pubblica di conseguire importanti obiettivi verso la sostenibilità e piace perché ha saputo condividere questo percorso attraverso il coinvolgimento della società civile, che si è vista partecipe attiva e non semplice destinataria di decisioni imposte dall’alto.
“Auspichiamo davvero l’apertura di uno spazio di dialogo e di approfondimento della questione rifiuti nella nostra provincia - comunica il sindaco Rinaldi - affinché il percorso intrapreso con il Piano provinciale di recente approvazione prosegua rimanendo al contempo aperto ad ogni possibile miglioramento per il raggiungimento dei massimi risultati possibili, tenendo conto dell’urgenza e dall’importanza che il problema dei rifiuti riveste per la società di oggi e per la costruzione di un “futuro possibile” per le generazioni che verranno”.
E Casina, dove ad oggi non è prevista l’attivazione del “porta a porta”, incassa l’impegno di Tutino a riaprire gli accordi definiti in sede At per valutare l’estensione del servizio anche al Comune appenninico.
(Lucia Manicardi)
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Bella iniziativa! Serata molto interessante, adesso vorrei che ci fossero più punti di raccolta dei materiali riciclabili magari qualche informazione ai cittadini su come dividere i materiali e in quale cassonetti è opportuno metterli,non è sempre facile capire dove va un involucro o un contenitore…
Magari a breve mi piacerebbe moltissimo un bel distributore di latte !
Anche quello dei detersivi alla spina e il distributore di acqua ( naturale e frizzante) sarebbero utilissimi ….molta plastica in meno e magari qualche chiacchiera ‘salutare’ mentre si aspetta di riempire le proprie bottiglie!
(Monja Beneventi)
Condivido, Monja. Intanto i detersivi alla spina puoi già trovarli nella lavanderia di Veronica.
(Giovanna)
Pur conoscendo già il progetto portato avanti a Capannori, mi è dispiaciuto non poter assistere alla presentazione del progetto “rifiuti Zero” di Casina. Comunque mi complimento con l’amministrazione che per prima in montagna dimostra interesse per voler cambiare seriamente questo vecchio sistema di produrre montagne di rifiuti… Inquinamento prodotto e materie prime sprecate in nome di interessi di pochi… Per chi avesse ancora qualche dubbio in merito alla scelta di Casina, si può partecipare alla visita alla discarica di Poiatica che ci sarà tra breve… Si renderà conto delle dimensioni del problema rifiuti e della validità del progetto. Non va dimenticato in tutto questo che le recenti normative europee, nonchè le leggi che riguardano i rifiuti, invitano ed impegnano le amministrazioni ad andare verso una consistente riduzione di quello che viene definito rifiuto… Peccato che per ora ci sia sensibilità solo a Casina o a parole e peccato che a questa coraggiosa scelta, controcorrente, venga data poca risonanza… Speriamo solo che la cosa non sia premeditata…
(Antonio Manini)