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Aborto / “E le cause?”

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“Dalla relazione predisposta dall’assessorato alle politiche per la salute – sostiene Giuseppe Pagani, consigliere regionale Pd – non emergono le cause che portano le donne a ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza, quando invece è proprio sul superamento delle cause che potrebbero indurre o forzare questa scelta che i consultori e gli enti locali sono chiamati ad intervenire, affinchè sia davvero rispettato quello spirito della legge 194 che, al di là delle convinzioni personali, afferma chiaramente che 'Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio', aggiungendo che 'L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite'.

In particolare, Pagani chiede alla giunta regionale di chiarire quante siano le interruzioni di gravidanza legate a motivi economici e, soprattutto, quale sia lo stato di diffusione dei protocolli d’intesa nell’ambito dei quali, a fianco dei compiti di assistenza affidati in primis ai consultori, si prevedano percorsi sussidiari di associazioni di volontariato o progetti che vedano coinvolti enti locali, Asl, soggetti non istituzionali e volontariato.

“La legge 194 – osserva Pagani – comprende anche le condizioni economiche, sociali e familiari tra le cause in cui è possibile richiedere l’interruzione volontaria della gravidanza qualora la sua prosecuzione, il parto e la maternità comportino pericolo per la salute fisica o psichica della donna, ma è del tutto evidente che il diritto alla 'procreazione cosciente e responsabile' non si può garantire se – nel momento in cui si stanno moltiplicando le interruzioni di gravidanza legate alle difficoltà economiche delle famiglie – non si assicurano sostegni in grado di ripristinare le condizioni per una libera scelta”.

Citando nell’interrogazione l’esperienza di collaborazione tra pubblico e associazioni di volontariato a Correggio, e richiamando il parere favorevole dell’assessore regionale Lusenti proprio su quel protocollo, Pagani chiede alla giunta come il governo regionale intenda procedere per valorizzare queste buone prassi, per una piena applicazione della 194 su tutto il territorio regionale.

“Mentre aumentano le difficoltà economiche di tante famiglie - conclude Pagani- occorre sostenere le donne in una scelta difficile e, soprattutto, far sì che la maternità non sia messa a rischio da contesti che possono umiliare il desiderio della maternità stessa”.