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Il cocainomane ha meno di 40 anni

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In Appennino l'osservazione della realtà, oltre che l'analisi di alcune brillanti operazioni delle forze dell'ordine, pongono sempre in primo piano il tema del consumo della cocaina. Una sostanza stupefacente che è diffusa tra gli studenti, professionisti, volontari di associazioni, negli habituè di locali pubblici, tra i ceti sociali più disparati.  Singolare il fatto che non ci sia paragone tra chi chiede aiuto (poche centinaia di persone) e chi consuma (alcune migliaia solo nella nostra provincia). E' quanto emerge analizzando  documentato una nota del Usl di Reggio Emilia, divulgata nei giorni scorsi in occasione del "No cocaine day".

Nel corso del 2011, sono 71 le persone che hanno effettuato un accesso presso uno dei sei SerT della Azienda Usl di Reggio Emilia, compreso quello di Castelnovo Monti, per consumo primario di cocaina o crack. L’età di queste persone va da 17 a 52 anni (media 34); per il 90% si tratta di maschi. Nella metà dei casi la persona si presenta spontaneamente ai servizi per portare la propria richiesta di aiuto; per qualcuno è il medico curante che indica di rivolgersi al SerT, mentre una percentuale più significativa (15%) è indirizzata da altri servizi pubblici o del privato sociale (in particolare Centro di Solidarietà).

Rimane alta la percentuale (30%) di coloro che arrivano ai SerT per effetto degli interventi legati al controllo sociale (prefettura e carcere). Queste persone utilizzano le sostanze con modalità abituali (nasale o fumata): solo tre indicano la modalità di assunzione endovenosa. L’età dichiarata d’inizio dell’uso va dai 14 ai 40 anni (media 24).

Il 53% si presenta al servizio in situazione dichiarata di astensione dall’uso o con consumo ridotto, mentre il 47% dichiara un consumo più frequente o quotidiano.

I due terzi di queste persone intraprendono successivamente all’accesso un trattamento strutturato presso i SerT, entrando a far parte dell’utenza in carico dei servizi, che include anche persone già in trattamento o con accesso da anni precedenti.

Tra l’utenza in carico ai SerT della Azienda USL di Reggio Emilia nel 2011 per uso di sostanze illegali, la percentuale di coloro che utilizzano in modo significativo cocaina o crack e pari al 34%; la percentuale scende al 17% se si considerano solo coloro che le utilizzano come consumo primario (tra questi il 10% dichiara l’uso con modalità endovenosa).

Tra i nuovi utenti (presi in carico per la prima volta nell’anno) la percentuale di consumatori di cocaina e crack come sostanza primaria è lievemente superiore (19%).

I dati di utenza dei SerT descrivono la porzione della popolazione con abitudine all’assunzione di sostanze che esprime (in modo volontario o meno) una richiesta di aiuto.

La diffusione del consumo nella popolazione generale è invece monitorata da studi specifici che anche la Regione Emilia-Romagna promuove costantemente nel proprio territorio.

Dalle ultime rilevazioni effettuate (2010) si osserva che gli intervistati nella nostra regione dichiarano di aver consumato cocaina nella vita o negli ultimi dodici mesi in misura percentuale superiore alla media nazionale, ma con tendenza alla diminuzione rispetto alla rilevazione precedente.  Nello studio più nello specifico mirato alla popolazione studentesca, l’esperienza di consumo di cocaina è presente in regione in misura simile a quella rilevata a livello nazionale.

Il Centro di Solidarietà di Reggio Emilia ha in funzione dal 2005 un percorso per assuntori denominato “No cocaine”. Dalla sua attivazione oltre 100 persone si sono rivolte al CeIS per chiedere informazioni, consulenze e sostegno frequentando i nostri percorsi.

Tale programma si articola in consulenze online, attraverso il  sito www.drogaonline.it ,consulenze telefoniche al 0522.293036 e colloqui  individuali presso la  sede in via Codro 1/1, Svolta una prima valutazione si può continuare un programma breve sia individuale sia di gruppo, tali offerte sono svolte in orari serali e pre-serali per permettere alle persone che si rivolgono al CeiS di poter continuare le normali attività lavorative. In alcune situazioni è possibile svolgere un brevissimo periodo residenziale di disintossicazione, presso il  Centro d’osservazione e diagnosi sito in Carpineti.

In questo quadro tutto il sistema dei servizi alla persona della provincia è coinvolto. Il progetto è pertanto collocato in una rete di collaborazione che fa riferimento ai Sert, ai comuni, alla provincia e al territorio. Infine il CeIS di Reggio Emilia è parte attiva del gruppo di lavoro nazionale sulla cocaina della FICT federazione Italiana delle comunità terapeutiche.