Home Cultura Al via questa sera al Bismantova il festival Internazionale “Teatro Lab”

Al via questa sera al Bismantova il festival Internazionale “Teatro Lab”

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Un momento di Teatrolab (foto Irene Ferri)

Dopo 11 edizioni con più di 100.000 presenze di giovani coinvolti al Festival Internazionale “Il Teatro(va…) a Scuola”, e 2 edizioni del Festival Internazionale “Teatro Lab” svoltasi nel 2011, il Festival, organizzato da Etoile Centro Teatrale Europeo, sarà ospitato da ben due comuni della nostra Provincia: Castelnovo né Monti  ( dal 18 al 25 marzo ) e Novellara ( dal 25 al 31 marzo).

 

L’importanza di questa manifestazione è quella di avvicinare i ragazzi dai 15 ai 25 anni di tutta Italia, a condividere la cultura del teatro e riscoprire l’arte del nostro territorio.

 

Per la buona riuscita del progetto e stata necessaria la presenza di Partner istituzionali come: la Provincia di Reggio Emilia, il Comune di Castelnovo né Monti, Il Comune di Novellara. I patrocini di AGI SCUOLA, AGITA.

 

La manifestazione, negli anni, ha seguito sempre un filo conduttore, usareil teatronella scuola come  mezzo di crescita comune, condivisione e cooperazione. La manifestazione non ha solo l’opportunità di portare il proprio spettacolo in scena, ma di creare momenti di scambio, di confronto tra realtà scolastiche, provocare riflessioni sui temi presentati, far scoprire ai ragazzi, tramite dei giochi, escursioni, il territorio in cui si trovano. Il messaggio che si vuol dare è quello di mettere lo studente al centro del progetto.

 

“MIGRANTI” è la “parola baule” dell’edizione 2012 del Festival Internazionale Teatro Lab. Tema di attualità nel Mondo, dimenticato ma ripreso in modo controverso dalla cronaca.

 

Perché il tema Migranti?

Innanzitutto perché è un tema sociale che è stato, è, e sarà sempre di attualità. Far confrontare i ragazzi su un tema così importante per cercare di capire cosa spinge una persona a “Migrare”. Ad abbandonare la propria terra natia, i propri usi e costumi, per cercare una speranza; vivere dignitosamente. I “Migranti” sono visti di cattivo occhio e la maggior parte delle persone si è dimenticata d’essere figlio di “Migranti”, un paradosso che ancora oggi non abbiamo superato. Il male non sono i “Migranti”, ma quello che pensa la gente su questo fenomeno primordiale.  La cura sono i giovani, le nuove generazioni, che solo attraverso il confronto e lo scambio di idee riusciranno ad aprire la propria mentalità ad una società multi etnica e multi razziale.

 

 

Foto Irene Ferri.

Per maggiori informazioni  +39 333 90 55 604 e www.centroetoile.eu