Sulla necessità di risparmiare sulle spese militari del nostro Paese il Consiglio comunale castelnovese si è ritrovato in modo compatto. Ventuno votanti, ventuno sì. L'ordine del giorno, intitolato "Il Governo italiano acquista 131 cacciabombardieri mentre la crisi mette in ginocchio il Paese", è stato presentato dal consigliere Luigi Bizzarri. Hanno preso brevemente la parola l'assessore Mirca Gabrini, Mattia Davoli, l'assessore Savio Bertoncini e Federico Tamburini.
Qui di seguito il testo.
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Il Consiglio comunale di Castelnovo Monti
premesso:
- che l’articolo 11 della nostra Costituzione recita: "L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo";
- che il Governo italiano sta procedendo nella continuazione del programma per la realizzazione di 131 cacciabombardieri F35 Joint strike fighter che impegneranno il nostro Paese fino al 2026 con una spesa, destinata ad aumentare, di oltre 15 miliardi di euro;
considerato:
- che si tratterebbe di una decisione irresponsabile sia per la politica di riarmo che tale scelta rappresenta sia per le risorse che vengono destinante ad un programma sovradimensionato nei costi sia per la sua incoerenza con la Costituzione italiana che “ripudia la guerra”: l’F35 infatti è un aereo di attacco che può trasportare anche ordigni nucleari;
- che in un momento di grave crisi economica in cui non si riescono a trovare risorse per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati e vengono tagliati i finanziamenti pubblici alla scuola, all’università e alle politiche sociali destinare 15 miliardi di euro alla costruzione di 131 cacciabombardieri è una scelta sbagliata e incompatibile con la situazione sociale del Paese;
preso atto che innumerevoli organizzazioni pacifiste hanno promosso una campagna di sensibilizzazione per impedire che venga finanziato l’acquisto di questi strumenti di morte e così fermare il programma, destinando le risorse risparmiate a programmi alternativi: una parte a iniziative di riconversione civile dell’industria bellica e agli interventi di cooperazione internazionale e l’altra parte alla scuola, all’università, alla ricerca, alla cultura, alla sanità pubblica e alle energie rinnovabili;
esprime profondo dissenso da una politica di governo che in un momento delicato come questo non sottrae ma aggiunge risorse da destinare all’acquisto di macchine da guerra;
impegna la giunta
a farsi promotrice presso i parlamentari e i senatori eletti reggiani di questa campagna affinché manifestino in ogni sede contrarietà a questo finanziamento impegnandosi per cancellarlo;
ad esprimere al Governo il NO alla guerra dei cittadini di Castelnovo ne' Monti, chiedendo di ritirare questo impegno di spesa.