Se n'è andata suor Nunzia Ferrari che, nei 58 anni di missione svolti accanto ai malati dell'ospedale S. Anna di Castelnovo ne' Monti, si è fatta apprezzare da tantissime persone. Aveva 96 anni. "In silenzio, come è sempre vissuta", come si legge nell'annuncio funebre.
Era nata nel piccolo paese di Lerma, nell'alto Monferrato, in provincia di Alessandria. Piccola figlia del sacro Cuore dal 18 settembre 1941, ha terminato il suo percorso quaggiù "andando incontro al suo Signore per consegnargli le gioie e le fatiche della sua vita terrena e ricevere l'abbraccio riservato alla sposa saggia e fedele".
Nel dolore del distacco e con la preghiera l'accompagnano all'eterna dimora la Superiora generale, le consorelle, la Comunità di Villa Mensi e, in particolare, la comunità religiosa dell'ospedale S. Anna di Castelnovo ne' Monti, dove suor Nunzia ha prestato la sua opera a sollievo dei malati per 58 anni.
I suoi funerali si svolgeranno domani, lunedì 27 febbraio, alle ore 10, presso la cappella dell'Istituto Brizio, partendo da Sale, sempre nell'alessandrino, per raggiungere la chiesa parrocchiale di Lerma.
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La ricorda Gian Luca Marconi, sindaco di Castelnovo e nipote del fondatore dell'ospedale, Pasqual: "Era partita da Castelnovo ne' Monti per rientrare alla casa madre dell'Ordine lo sorso 11 dicembre. Proprio in quel giorno ero andato a salutarla e a ringraziarla per aver dedicato tutta la sua vita alla nostra comunità, al nostro ospedale. Suor Nunzia mi ha visto nascere ed io la ricordo con tanto affetto. Faceva parte della grande famiglia dell'ospedale Sant'Anna. Ha collaborato con mio nonno Pasquale, con Suor Paola e fino allo scorso anno con Suor Franca. Ha lavorato per tanto tempo in fisioterapia e proprio con gli amici della fisio avevamo programmato di andarla a trovare prima di Pasqua. La rivedo sorridente alla messa domenicale nella capella dell' ospedale e fin da bambino quando facevo il chierichetto in ospedale a tutte le funzione dell'anno liturgico. Tutte le volte che la incontravo, anche l'ultimo giorno che l'ho vista ed abbracciata, manifestava con spontaneità e solarità il suo affetto, la sua fedeltà alla mia famiglia, all'ospedale e a tutto il paese di Castelnovo al quale ha donoto la sua vita, il suo lungo servizio".
Mente lucidissima sempre, cuore gentile ed aperto per cogliere e capire le debolezze di chi si confidava con Lei. Che bel ricordo Suor Nunzia mi lascia!!! Grazie di tutto, soprattutto delle Sue preghiere, ne ho bisogno ancora, mi raccomando! Con affetto e devozione.
(Luisa Valdesalici)
Una zia speciale, che pur essendo tanto distante era come se fosse vicina. Una zia che vegliava sempre su di me e sulla mia famiglia con le sue preghiere. Era sempre pronta ad aiutare tutti. Da lei ho imparato tanto. Grazie zia Nunzia!! Continua a vegliare su di me come hai sempre fatto.
(Una pronipote)
Ricordiamo Suor Nunzia per tutti gli anni che ha lavorato e vissuto insieme a noi, esempio di entusiasmo e disponibilità. Si è adeguata ai cambiamenti adattando la sua attività alle nuove esigenze, pur di continuare a fare parte della “sua fisioterapia”. Era sempre presente, sia nei momenti di gioia che quando avevamo bisogno di sostegno, con i suoi preziosi consigli, rispettosa di ogni stato d’animo e sempre pronta a “coccolarci” un po’.
Grazie di tutto, Suor Nunzia, continui a tenerci d’occhio e a ricordarsi di noi.
I colleghi della Fisio
Ricordiamo Suor Nunzia dolce e severa nel bene che pultroppo non riuscivamo vederci tanto per impegni di lavoro e famiglia. Ma ci faceva sentire importante e ci raccontava delle persone gentile e cordiali con lei ed era molto allegra. Io e la mia famiglia stasera per ricordarla faremo una preghiera. Suor Nunzia riposerà sempre in pace.
(Una pronipote di Formigine)
Voglio ricordare mia zia Suor Nunzia pensando quando ero bambino. Una volta all’anno veniva a casa nostra alla cascina Baudrano, noi eravamo tre fratelli e una sorella. Mio papà e mia mamma l’accoglievano sempre con gioia, mentre mia mamma gli preparava la sua camera, Lei ci faceva giocare e ci distribuiva i piccoli regali facendoci felici. Quando doveva partire per Castelnovo ne’ Monti ci salutava alla sera prima, perché al mattino partiva molto presto. Quella notte era difficile dormire, speravamo di salutarla anche al mattino, ma io ero il più piccolo dei fratelli, purtroppo al mattino dormivo profondamente. Negli anni è stata sempre molto vicino a noi.
Più grandicelli siamo andati a trovarla a Castelnovo ne’ Monti qualche volta, poi sempre di più. Una quindicina di anni fa ha espresso il desiderio di essere sepolta nella sua Lerma. In quel momento ho pensato di fare nel cimitero del Paese una cappella di famiglia per accoglierla. Mia zia ci ha insegnato ad affrontare la vita con coraggio a viso aperto e fare anche tanto volontariato per il prossimo.
Tutto questo mi ha portato fortuna. Grazie zia. Adesso riposa nella sua terra di Lerma e io ho assolto il suo desiderio.
Spero che dal cielo protegga ancora la mia famiglia come ha fatto sempre, con le sue preghiere.
Ciao zia.
(Il nipote Giacomo Gastaldo, Ovada)
In memoria di Sr. NUNZIA FERRARI
25.03.1915 – 24.02.2012
,9 Piccola Figlia del Sacro Cuore di Gesù dal 18. 09 1941
Signore sarà per te luce eterna
II tuo Dio sarà il tuo splendore” Is 60
All’alba di venerdì, 24 febbraio, giorno particolarmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù, proprio
Gesù ha portato via con sé da Villa Mensi la nostra cara Sorella Sr. Nunzia Ferrari che lo attendeva dopo una lunga vita di amore per Lui e di dedizione al prossimo.
Era nata nel lontano 1915 in cascina, nel territorio di Lerma (AL), in una famiglia dove i genitori furono sempre il fulcro dell’amore vicendevole e della solidarietà fraterna. Erano semplici contadini, ma l’onestà e la rettitudine, il rispetto di Dio e dell’uomo, erano il loro umano splendore.
In questa atmosfera crebbe Nunzia, ultima di sei figli.
Il lavoro nei campi fin dall’adolescenza, anche alle dipendenze di altri, contrassegnò la sua prima giovinezza, fatica condivisa con le sorelle che , intenerite per la sua giovane età, cercavano di alleviarne il peso.
Nella sua casa si pregava volentieri, la domenica di più e meglio in Chiesa o nei pellegrinaggi a qualche santuario non lontano. Fu alla Guardia di Genova che Nunzia sentì nel cuore il desiderio e la gioia di donarsi totalmente al Signore come suo unico Sposo.
Solo la mamma conosceva il suo segreto e, pur soffrendo, accettava, il babbo intimidiva e lo seppe quando per la figlia era già stata decisa la partenza.
Nunzia aveva conosciuto indirettamente la Congregazione di Sale, di cui sapeva che erano ancora viventi i Fondatori e là Nunzia arrivò sola, dopo un viaggio in cui per un temporale non riuscì ad incontrarsi col padre che doveva accompagnarla. Fu accolta con calore e potè sollevarsi l’animo parlando col Padre e con Madre Guglielmina.
Passò i primi anni della sua vita di religiosa, sempre in cucina, in diverse case della Congregazione:
Litta Parodi (AL), Baraggia di Brugherio (MI), Monteleone (PV), e al brefotrofio di Voghera, dove esplicò tutta la sua capacità di tenerezza verso i bambini abbandonati che la ricambiavano con altrettanto visibile affetto.
Nel 1953 fu destinata all’ospedale di Castelnuovo ne’ Monti (RE) come guardarobiera dapprima, poi come aiuto nei reparti e infine in fisioterapia. E poiché non aveva ancora una qualifica, si impegnò a frequentare un corso per infermiere a Parma, continuando a lavorare con impegno e serietà nella benevolenza e simpatia di tutti; lei si sentiva molto portata verso i sofferenti, memore delle difficoltà della sua famiglia.
Assistette a molti cambiamenti e ricambi di persone, per una fisionomia nuova e moderna dell’ospedale, ma lei rimase sempre la collaboratrice attenta e fedele che tutti apprezzavano.
Venne il momento del distacco, data l’età molto avanzata; ma nonostante ciò rimase lucida fino a pochi giorni dalla fine, quando cominciavano a manifestarsene i segni.
Poi venne il Signore e fu di nuovo la luce per i suoi occhi.
Gli affezionati nipoti stabilirono di trasportare la salma di Sr. Nunzia al cimitero del paese dove potrà riposare nella tomba di famiglia accanto ai suoi cari tanto amati.
Sale, 24 febbraio 2012-‘
Sr. Anna Pianzola