Ci scrive una lettrice ponendo un interrogativo.
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In questi giorni alcuni cittadini hanno segnalato la presenza di odori nauseabondi lungo il tratto di strada che va dalla discarica di Poiatica verso Cerredolo , avvertiti anche in alcune borgate di Corneto, nel comune di Toano. Questa situazione si protrae da alcuni giorni, scatenando ovviamente domande e dubbi nelle persone che percorrono quel tratto e che abitano nelle zone circostanti la discarica.
Alcune domande ce le siamo poste anche noi, viste le condizioni meteorologiche delle ultime settimane: come sarà stato gestito il conferimento dei rifiuti in discarica? Saranno stati depositati sull’abbondante strato di neve? I gestori saranno riusciti a fare la copertura giornaliera sulla distesa di rifiuti come dovrebbe essere? Cosa accadrà quando la neve sotto ai rifiuti si scioglierà, magari velocemente come sta accadendo ovunque in questi giorni? Ci sarà, vista l’ingente quantità di neve che si discioglierà, un’iperproduzione di percolato? E in questo caso, le vasche di contenimento di questo liquido altamente inquinante e pericoloso, saranno adeguate all’eventuale necessità o accadrà come in giugno 2010, quando il percolato si riversò nel fiume Secchia?
Speriamo che qualcuno dissolva i nostri dubbi e dia soddisfacenti risposte alle tante domande che i cittadini si pongono.
(Lorena Lugari)
* * * Risponde l'Ufficio comunicazione di Iren In merito alla lettera della Signora Lorena Lugari pubblicata da Redacon il 19 febbraio 2012 Iren Ambiente intende precisare quanto segue.Gli odori sgradevoli percepiti lungo la strada ed in alcune borgate del comune di Toano, citati dalla signora Lugari, sono stati causati dalle temperature notturne particolarmente basse di queste settimane e non da disservizi negli impianti presenti all’interno della discarica, né dal funzionamento della discarica stessa.
Poiatica ha continuato a funzionare anche in presenza delle forti nevicate.
I tecnici di Iren Ambiente hanno rimosso lo strato di neve sui lotti dedicati al conferimento dei rifiuti e si è operato secondo le modalità gestionali e le prescrizioni previste compresa la copertura giornaliera dei rifiuti.
In merito ai dubbi sulla effettiva adeguatezza delle vasche presenti per la raccolta del percolato, ricordiamo che le strutture a servizio della discarica garantiscono una gestione delle acque e del percolato adeguata e funzionale a qualsiasi regime pluviometrico storicamente osservato nella zona e che sono tarati per la gestione di eventuali picchi di produzione stagionali.
Aggiungiamo che la discarica di Poiatica è stata ispezionata negli stessi giorni sia dall’ARPA che dalla Forestale. In entrambi i casi non è stato rilevato nulla di irregolare.
Credo che le domande poste da Lorena Lugari siano importanti e meritino un chiarimento. Il diritto ad un ambiente sano e alla trasparenza delle decisioni prese in tal senso da chi gestisce luoghi critici come la discarica sono punti fondativi della democrazia e ci riguardano anche se non abitiamo vicino o di fronte a Poiatica. Per questo si auspica che da Iren vengano rassicurazioni, non solo formali, in merito a questo episodio.
(Ivana Micheletti)
Spero che le discariche non diventino la risposta economica alla crisi del nostro territorio. Una discarica per ogni cava… da Poiatica fino a Casalgrande… Il nostro ambiente dipende dalle nostre azioni! Le discariche potrebbero essere eliminate se si cominciasse realmente a discutere su come raccogliere e valorizzare (non termovalorizzare) i rifiuti. Spero che i nostri amministratori intervengano su quanto è accaduto e non lascino cadere nel dimenticatoio quello che purtroppo nel prossimo futuro potrebbe diventare un fatto normale…
(Andrea Costi)
Preghiera dei nostri poveri amministratori …..” Obbedienti al comando dei ” signori di Iren” e formati al loro divino insegnamento….”
Povera Montagna !!!!! Meno male che ci pensano le puzze nauseabonde a ricordare che esiste la discarica di Poiatica della quale, la gente sembra non sapere niente…..speriamo solo che quando apriranno gli occhi e tutti ce ne interesseremo seriamente il rischio per la salute che questa presenza comporta, non abbia già dato i suoi frutti ….e pensare che doveva essere la nostra piccola discarica per la montagna…. Ci si vanta del Parco e poi, ai piedi di questo, si continuano a smaltire rifiuti nel peggior modo possibile…. Cosa comporta a livello economico per l’indotto del Parmigiano Reggiano questa discarica che diventa ogni giorno più grande….quale pubblicità è questa per un prodotto biologica e naturale ? Aspettiamo che succeda qualcosa…non so…che diventi blu anche il formaggio per cambiare strada? Sveglia montanari….avere anche il record di immondezzaio più grande d’Europa non è un’eccellenza…noi abbiamo un territorio meraviglioso da preservare e ci era rimasta l’aria buona…..cerchiamo di recuperarla….
Antonio Manini.
Sicuramente va verificato il perchè dell’odore nausebondo, ma adesso dire che si continua a smaltire rifiuti nel peggior modo possibile….insomma il termovalorizzatore non lo volete… l’impianto per produzione di compost e biogas non lo volete…la discarica non la volete..immagino non vogliate nemmeno i rifiuti davanti casa o per le strade….. quindi che volete?? il porta a porta ???? e pensate che con il porta a porta il problema sarebbe risolto, sparirebbe completamente l’indifferenziato??? beati voi che ci credete tanto..siamo in Italia eh…. Avete mai buttato l’occhio dentro i cassonetti??? io Sì! …….plastica nell’organico… palstica nella carta…carta nella plastica…plastica nel vetro…..ecc…. nemmeno la differenziata siamo capaci di fare…. quindi mi sa che la discarica ce la dobbiamo tenere e grazie che ce l’abbiamo e che è anche gestita bene..lo dico perchè ci sono stata due volte… e così mi sembrava…
anna c.
anche io sono andato a vedere la discarica. é gestita come una discarica, non si vede nulla di ciò che vi si fa. è un tappeto messo sulla spazzatura ma la spazzatura c’è ancora, lavora e si fa sentire coi gas e con i liquami velenosi. Le discariche come quelle di poiatica si stanno ingrandendo in modo esponenziale. non sono piùuna soluzione accet
tabile. Il porta a porta è l’unica garanzia per avere una raccolta differenziata di qualità. Una raccolta di quallità trasforma ciò che oggi chiamiamo rifiuto in una risorsa riutilizzabile e riciclabile in un momento in cui le materie prime sono un problema. E’ vero siamo in Italia! se non cominciamo a cambiare qualcosa ci vergogneremo ancora di dirlo. Siamo in Italia!! ci dobbiamo rassegnare?
(Andrea Costi)
Mi perdoni il tono, signora Anna, ma se continuiamo con i luoghi comuni come “siamo in Italia” oppure “non vi va bene niente”… andiamo poco lontano… Lo so che sono comodi e facili da usare, specialmente quando, come lei, non si è informati ma partecipi a qualche riunione a riguardo e poi ne riparleremo. Noi, e per noi intendo tutti coloro indistintamente che hanno a cuore il territorio e l’ambiente in cui viviamo, per cercare di capire come potrebbero andare le cose ci siamo recati a Vedelago (in provincia di Treviso, Italia) dove con un porta a porta ed una differenziazione seria esiste un’industria che crea occupazione e guadagna riciclando i rifiuti… A Capannori (in provincia di Lucca, Italia) dove stanno portando avanti da tempo, con ottimi risultati, un programma chiamato “rifiuti zero” (e su questo hanno fatto scuola)… Esiste poi un paese chiamato Ponte nelle Alpi, sempre in Italia, dove stanno facendo bene la stessa cosa e dove andremo alla prima occasione… A Reggio Emilia invece li portiamo tutti a Poiatica, a marcire ai piedi del parco, poi ci meravigliamo che una tale quantità di rifiuti puzzi e soprattutto non consideriamo che, anche fermandoci ora, per cento anni avremo tutti i problemi ed i rischi che comporta questo tipo di smaltimento. Fortunatamente pare che qualcosa stia cambiando anche da noi e il Comune di Casina, che credo conoscerà, sta progettando di intraprendere la politica “Rifiuti Zero”. A proposito della buona gestione della discarica che a lei sembra ottimale, avendo qualche perplessità volevo informarla che il biogas prodotto dai rifiuti viene utilizzato in minima parte per produrre energia ed il resto viene bruciato in atmosfera per mezzo delle torce, ma sentendola sostenere questo mi sa che lei non abbia mai sentito parlare del versamento di percolato nel Secchia… di 2 vasche non monitorate su 7 presenti e che nei fine settimana il sistema di monitoraggio del percolato non era in funzione… Lo sa cos’è il percolato? Quante volte sarà successo senza che (nessuno?) se ne sia accorto!? Le sembra ancora una buona gestione? Mi dia retta… Invece di buttare l’occhio nei cassonetti e scandalizzarsi, si guardi intorno, si accorgerà che grazie a Dio esistono anche realtà diverse e cominci a credere anche lei che le cose possono cambiare.
(Antonio Manini)
Che le discariche siano il peggior modo di smaltire i rifiuti non lo dice solo Antonio Manini, ma fior fiore di scienziati, signora/ina Anna… Le discariche sono bombe a orologeria ed anche nella più serena delle ipotesi (cioè che vengano gestite correttamente e scrupolosamente) rappresentano comunque un rischio rilevante per l’ambiente e la salute delle persone che vi vivono e lavorano vicino.
Poi ora che le altre 2 discariche provinciali (Rio Riazzone e Novellara) sono state chiuse, TUTTI i rifiuti della provincia vengono conferiti lì, infatti gli ampliamenti ormai non si contano più!!! Fortunatamente poi in Italia esistono realtà virtuose per la gestione e valorizzazione dei rifiuti (Ponte delle Alpi e Capannori sono tra le più note ma certamente non le uniche) alle quali dovremmo guardare e ispirarci… Se i cittadini a cui viene richiesto di fare la differenziata con servizio di porta a porta fossero adeguatamente informati e premiati con sconti sulle bollette, probabilmente imparerebbero a suddividere meglio i rifiuti e sarebbero motivati a farlo!!! Non è utopia, in questi paesi accade… Anche se dovrebbero essere prima di tutto il senso civico ed il rispetto per l’ambiente, prima ancora degli eventuali ritorni economici, a guidarci verso scelte e abitudini più responsabili.
(Sara Benassi)
E’ a causa di persone come Lei sig.a Anna che l’Italia non cambia. Bisogna avere VOGLIA di cambiare, non bisogna abbandonarsi alla facilissima frase ‘ma tanto siamo in italia’, ma l’italia chi è?!?! anche lei è l’ITALIA! Forse con il porta a porta non si risolverà totalmente il problema, ma perchè non farlo quando ci sono realtà virtuose (vedi Capannori) che sono riusciti a fare grandi progressi? Bisogna volerlo..
Per gli odori che TUTTI i giorni si sentono bisognerebbe che ognuno di noi telefonasse a chi di dovere, magari personalmente al Sindaco di Carpineti, così forse faranno qualcosa mossi dallo sfinimento.
Ricordo una frase che mi è stata detta da una persona molto in gamba che stimo molto: ‘perchè la razza umana è l’unica che non riesce a vivere in armonia con la natura?’ mah.. forse quando lo scopriremo sarà troppo tardi.
Inviterei tutti a guardare questo video :
http://www.youtube.com/watch?v=O_EpUORwCw8
(Eva Benassi)
Vorrei riportare la mia recente esperienza di alcuni giorni trascorsi in un paesino della Val di Fiemme in Trentino, lo scorso fine settimana con la famiglia e alcuni amici in un appartamento.
Dovendo buttare il sacchetto del pattume, mi sono accorto che in tutto il paese non esiste nemmeno un cassonetto grigio classico per la raccolta indifferenziata, ma solamente dei grossi contenitori colorati, in due siti distinti, per vetro, carta e plastica. Ho chiesto informazioni ad un vicino, il quale mi ha spiegato che in ogni garage ci sono 2 bidoni colorati, uno verde per i rifiuti secchi ed uno marrone, più piccolo, per i rifiuti umidi organici. Ogni famiglia suddivide i due tipi di rifiuti poi, quando detti contenitori sono pieni (solo quando sono pieni perchè si paga un tanto “a svuotamento”), si mettono davanti alla porta e nei giorni prestabiliti passano gli addetti per la raccolta. Un bel depliant colorato ed illustrato consegnato a tutte le famiglie spiega quali rifiuti devono essere considerati di un tipo e quali dell’altro (a livello di alfabetizzazione della raccolta differenziata porta a porta), poi è specificato ben chiaramente che verranno fatti di volta in volta dei controlli a campione e, udite udite, qualora vengano riscontrati errori di smaltimento, i cittadini trasgressori dovranno pagare una sanzione pecuniaria di 500 euro ogni volta.
Le garantisco, signora Anna, che (anche se non l’avessi avuto…) ho acquisito un tale senso civico che mettevo anche i coriandoli uno a uno nel contenitore giusto e credo che come me facciano tutti gli italiani. L’educazione civile responsabile si acquisisce, con le buone o con le cattive, e dia retta, signora Anna, guardiamo al futuro nostro e soprattutto a quello dei nostri figli, pensando con la nostra testa e, almeno per una volta, senza i paraocchi imposti dalla politica dominante. Avremo certamente i polmoni e la coscienza più puliti…
Un saluto a tutti.
(Mauro Gazzotti)
Grazie ad Iren per la risposta, ma mi sorge un dubbio: i miei cibi allora li conserverò con il forno acceso visto che nel frigo con le basse temperature potrebbero puzzare di più?!?!?!?!?!
….mi spiegate per cortesia?
Grazie a Mauro per aver riportato la propria esperienza, ottima l’idea dell’ispezione a campione con relativa sanzione, prendete nota cari sindaci! prendete nota.
Saluti.
(eva benassi)
Credo che di tutte le opinioni espresse aiutano a capire che più se ne parla meglio è. Aggiungo che quello che racconta il sig. Gazzotti mi fa capire e sperare che anche da noi si può fare qualcosa. Spero che i nostri amministratori applichino quanto prima metodi come quello in Val di Fiemme e chi non vuole cambiare per pigrizia cambierà per convenienza.
(Pierpaolo Bertocchi)
Anche se alcune perplessità rimangono, ringrazio comunque Iren per le risposte che ci ha ufficialmente fornito (ritengo che anche un cenno sull’accaduto da parte dell’amministrazione del Comune di Carpineti, che ha sempre sostenuto la presenza della discarica, sarebbe stata auspicabile, dal momento che il sindaco è il primo responsabile della salute dei cittadini…).
Sono dell’idea che tutte le discariche siano un problema ma credo che in un territorio come quello di Poiatica (in pendenza e proprio di fianco al fiume Secchia) lo siano ancora di più.
Ritengo che in situazioni meteorologiche particolari, a prescindere dalla volontà dei gestori, le “normali” operazioni di conferimento dei rifiuti e di prelevamento di percolati dalle vasche da parte dei mezzi appositi possano risultare difficoltose.
La cosa più preoccupante è comunque questa sorta di rassegnazione che porta alla convinzione CHE LE DISCARICHE SIANO UN MALE NECESSARIO!
(Lorena Lugari)
non mi sembra che IREN vi abbia fornito spiegazioni tecniche esaustive, come anche la sig.ra Benassi evidenziava. Rimane a mio avviso da capire in quale modo le temperature basse notturne possano aver causato gli odori sgradevoli di cui gli abitanti si lamentano.
DC
quindi con la storia che siamo in Italia, le cose devono restare così??? cercare di migliorare è impossibile??? siamo una popolazione così cocciuta che non è in grado di distinguere l’umido dalla plastica???
il problema dei rifiuti ormai sta diventando insostenibile e cercare una soluzione mi sembra una priorità, ma la soluzione nn dev’essere per forza un miglioramento esclusivamente economico come inceneritori e discariche,che non ci stanno aiutando,anzi con continue perdite di percolato sicuramente creano piu’ danno che utlie (sperando che gli episodi siano solo quelli citati.. chissà quanti a nostra insaputa…)
ringrazio Lorena che con le sue segnalazioni ci apre gli occhi e ci ricorda che la discarica esiste ed è sotto casa nostra..
(Francesca)
Transito quotidianamente in auto davanti la discarica di Poiatica e anche stamane, 24 febbraio 2012 alle ore 10,30, si è sentito a finestrini chiusi un persistente cattivo odore che ti accompagna per circa 1 chilometro.
L’intervento di IREN anzichè tranquillizzare preoccupa.
Federico Tamburini
Buongiorno, visto che mi avete risposto tutti…e mi avete attaccato tutti, volevo dirvi che sono persona informata sui fatti che so benissimo che cos’è il percolato (sono chimica) … che le vostre dichiarazioni sul fatto che le vasche scaricano in secchia sono vostre dichiarazioni che dovrebbero essere confermate da ARPA…e che se ciò è successo è ovviamente gravissimo….che sono sicura che sarebbe meglio non avere la discarica ma un’altro metodo di smaltimento… (esempio io sarei per il termovalorizzatore…ma fra pochi mesi l’unico inceneritorie in provincia chiuderà definitivamente e non se ne costruirà un’altro….e altra roba arriverà a Piatica..putroppo….) .
Sul fatto che mi sono rassegnata al fatto che in Italia si riesce a far poco è vero! ..putroppo non ho più fiducia… è una colpa? se è una colpa allora son colpevole!
Io da parte mia faccio la raccolta diffrerenziata da sempre e sono anni che posseggo una compostiera in giardino che quasi mai butto nel cassonetto marrone il mio organico, perchè me lo tengo a casa…. Quando vado a fare la spesa cerco di non comperare mai prodotti con imballaggi eccessivi….vado tre volte l’anno alla ipercoop di reggio emilia e prendo un tot di detersivi alla spina ..quindi non butto via plastica..non ho mai comperato acqua minerale in bottiglia, ma da sempre io e la mia famiglia beviamo l’acqua del rubinetto….. ho la borsa di tela per fare la spesa…e non usavo le borsine plastica nemmeno prima quando te le davano per forza…… vado spesso in trentino e sono estasiata dalla loro gestione rifiuti e non solo..anche io vado in giro e non trovando bidoni per la spazzatura…mi riporto a casa il rifiuto… veramente un altro mondo…qui lungo tutte le strade…rifiuti ovunque..
Allora bisogenrebbe che i vigili cominciassero a multare chi butta rifiuti chi li abbandona ..che cominciassero ad intercettare i negozi che abbandonano pile di cartoni… bottiglie… fuori dai cassonetti …che si obbligassero le ditte produttrici a ridurre gli imballaggi..che non si facessero più feste di paese con quegli odiosi piatti e bicchieri di plastica (io quando sono costretta uso quelli al 100% biodegradabili della COOP) …..ecc….ecc..
E’ vero andrebbe cambiata la POLITICA e la testa di tanti italiani…. io penso sia impossibile…però spero di sbagliarmi di grosso..io nel mio piccolo faccio tutto il possibile ma credo di essere una delle poche che sta attenta a tutto ciò….
saluti
anna c.
Vorrei rispondere alla signora Anna, non con lo scopo di attaccarla ma solo di informarla, dato che lei stessa si è detta persona informata sui fatti ma evidentemente non lo è, avendo messo in dubbio l’effettivo sversamento di percolato nel Secchia… Purtroppo questa non è una “nostra” dichiarazione, ma un episodio realmente accaduto in giugno 2010, quando le guardie ecologiche di Legambiente rilevarono il fatto. La notizia era su tutti i giornali e nonostante ciò la gente ha continuato a fare il bagno in quel tratto di fiume, anche perchè nessuno si è preso la briga di mettere un cartello di divieto di balneazione. Per quello che ne so non ci sono state smentite da parte di Arpa, inoltre alla fine dello stesso anno le vasche contenenti il percolato erano NELLE MEDESIME CONDIZIONI di giugno (cioè 2 su 7 necessitavano di monitoraggio che per mesi non è avvenuto!!!). Questi sono i fatti, reali e documentati, e ognuno è libero di trarre le conclusioni che ritiene più opportune… Anche per quel che riguarda il termovalorizzatore come metodo efficace di smaltimento dei rifiuti non posso essere d’accordo con lei. Visto che non siamo né chimici né medici abbiamo cercato di informarci nel modo che ritenevamo più affidabile, cioè partecipando a convegni e avvalendoci della consulenza di esperti come il prof. Federico Valerio (chimico ambientale e direttore dell’istituto tumori di Genova) e la Dott.ssa Patrizia Gentilini (medico oncoematologo dell’associazione di medici per l’ambiente), che da anni mettono a disposizione il loro lavoro e le loro ricerche per informare sulle reali conseguenze che l’esposizione a certe sostanze inquinanti ha sulla salute. A un convegno dell’ISDE, esperti come la stessa Gentilini, il prof.Tamino ed altri hanno in particolare spiegato come la combustione, specialmente quella dei rifiuti, produca delle emissioni altamente pericolose per la salute, in particolare IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI E DIOSSINA (ma lei è chimica lo saprà meglio di me…). Polveri ultrafini delle dimensioni di un virus possono entrare nel sangue… La diossina si deposita sul terreno, entra nella catena alimentare e di conseguenza nel latte materno, arrivando a far parte del patrimonio genetico che i genitori (di qualsiasi specie) lasceranno in eredità ai propri figli… Non trova che questi siano già motivi sufficienti per non sostenere gli inceneritori???
(Lorena Lugari)
…proseguerei dicendo (sempre in modo molto pacifico) che molti di noi, come lei (Sig.a Anna) hanno gli stessi accorgimenti.. Per questo dovrebbe rendersi conto che piano piano qualcosa si riesce a cambiare, ma purtroppo in una società in cui il senso civico va via via scomparendo e in una società in cui gli amministratori comunali sono più attenti all’interesse economico che non alla salute loro e dei cittadini, purtroppo il cambiamento non può essere immediato… Quindi per piacere.. non perda la speranza, perchè in fondo se lei ha tutti questi accorgimenti è perchè la speranza l’ha ancora… ; )
Saluti a tutti!
(Eva Benassi)