Home Cultura Ha vinto Emma. Ma Arisa ha una voce da brivido

Ha vinto Emma. Ma Arisa ha una voce da brivido

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Sull'ultima edizione del Festival della Canzone italiana, Sanremo 2012, abbiamo chiesto una critica al nostro speaker (su Radionova conduce la fortunata trasmissione Pacco a sorpresa) Mimmo Delli Paoli.

 

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Parlare e scrivere, in Italia, del Festival di Sanremo, è cosa assai ardua; la manifestazione è oramai diventata, dopo anni, un fenomeno di costume, le canzoni hanno spesso lasciato il posto ad altro, a volte il palco dell'Ariston è diventato quello che forse un palco non potrebbe mai essere o fare.... Ma in fondo va bene così, Sanremo è tutto e il contrario di tutto e noi ce lo teniamo stretto così com'è, con pregi e difetti che appartengono in generale alla dimensione umana, naturalmente fallibile, perchè in fondo, sotto sotto, chi più chi meno, noi al Festival di Sanremo vogliamo bene.
Quest'anno Celentano ha sollevato polveroni e tutti addosso... non entro nel merito di quello che ha affermato, può essere condivisibile e non, però se non altro ha portato la discussione su temi importanti, e forse già questo può bastare.
Ma veniamo alle canzoni: quest'anno, da musicista e dj, ho notato che il livello generale si è molto omogeneizzato, nel senso che non ho ascoltato canzoni bruttissime ma nemmeno canzoni che mi hanno regalato brividi (forse una).
La vincitrice, Emma, ha pienamente rispettato i pronostici che vedono, da alcuni anni, vincere a Sanremo i ragazzi che provengono dai talent-show; il suo pezzo, sono sincero, non mi ha sconvolto, ma piacerà molto agli adolescenti, che si riconoscono nella sua immagine rabbiosa e anticonformista.
Il mio pezzo preferito? Arisa... una voce da brivido, un pezzo elegante e cantato benissimo... l'artista sta davvero crescendo tanto (lo dimostra anche il suo album prodotto da Lucio Fabbri, ex PFM); non mi sono dispiaciuti la Bertè e D'Alessio, un'accoppiata improbabile ma che si è rivelata molto gradevole (trovo la canzone “respirare” estremamente radiofonica); e poi Pierdavide Carone e Lucio Dalla, una canzone, “Nanì”, che definirei poetica; molto bene anche Finardi (mistico/elegante), Nina Zilli (però “mineggia” troppo) e Noemi (una voce davvero interessante); una nota di merito anche per i Matia Bazar, con una canzone gradevole, orecchiabile e ben eseguita.
E ora non rimane che aspettare il prossimo anno e intanto buon Sanremo a tutti.
(Mimmo Delli Paoli)

2 COMMENTS

  1. Gentilissimo professore, trovo la sua analisi molto attenta e competente.
    Solo qualche perplessità sulla coppia Bertè e Alessio, con una canzone difficilmente bella, anche se il bello è soggettivo.
    Qualche parola in più credo meriti l’esibizione, di classe e intelligenza musicale, di Finardi così come il fatto che i vincitori del Festival provenagano sempre più spesso dai reality e, col televoto, viene quindi votata la popolarità anzichè la canzone.
    Tra le cose più interessanti, infine, la serata con gli artisti stranieri: costata poco e per molte esibizioni memorabile (Josè Feliciano e Arisa docet). Ma, anche, la seconda performance di Celentano che ha saputo correggere il tiro e parlare di Vangelo.
    Non ultimo Morandi: purchè se ne dica, un cantante chiamato a presentare cantanti al posto di un presentatore di professione regala una genuinità di gran lunga superiore alle piccole imprecisioni.

    (GA)

  2. Grazie, esimio GA, sono perfettamente d’accordo con la tua analisi.
    In fondo Sanremo ha anche questo merito, quello di catalizzare per una settimana l’attenzione sulla musica…..e Dio solo sa quanto questo possa far bene alle nostre anime provate da tempi duri e difficili.
    Sanremo è come la Nutella…..lo puoi spalmare, divorare, assaporare….l’unica differenza è che non fa ingrassare 🙂 (a meno che non lo si veda accompagnandosi con patatine e snacks vari)

    (Mimmo Delli Paoli)