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Canile: ci siamo!

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Pronti via. Forse ci siamo. Dopo anni di dibattito, polemiche, soldi trovati e non spesi, ma soprattutto tanti disagi per i migliori amici dell’uomo anche l’Appennino (circa metà della superficie provinciale) avrà il suo canile. E il progetto per il canile comprensoriale sarà presentato alla popolazione sabato 18 febbraio p.v., alle 14,30, a Ramiseto, presso la sala multimediale.

E’ infatti nel comune del crinale ramisetano che sorgerà questa importante opera che, dopo i rifiuti di vari comuni, ha finalmente trovato una collocazione, a tre anni dalla chiusura del fatiscente canile di Villa Minozzo. Non ultima una vivace nota tra la battagliera Stella Borghi (Amici della terra) e Lorenza Ferretti (Guardie zoofile Enpa), ma anche un appello di AiutAppennin a Striscia La Notizia.

Dispiace constatare che quello che si presenterà sabato non sarà un canile vero e proprio, ma un canile di sosta. Una struttura per 150 cani in attesa d’adozione dove, se non troveranno padrone, i fido dopo un certo numero di settimane prenderanno il percorso di canili veri e propri. Neanche, forse, poteva essere diversamente perché i 150 posti che sorgeranno a Ramiseto se dovessero essere occupati dai cani che attualmente i nostri comuni stanno mantenendo altrove e fossero fatti rientrare finirebbero in un baleno.

La buona notizia, quindi, è che, comunque sorgerà una struttura di cui c’è bisogno. Perché, oggi, il cane randagio catturato a Ligonchio o Villa parte per un lungo viaggio per i canili della pianura, dove difficilmente può incontrare lo sguardo di chi lo può riconoscere o, anche, un montanaro che scende appositamente per cercare il proprio fido per casa.

Alla presentazione interverranno Sara Garofani, presidente della Comunità montana, Martino Dolci, sindaco di Ramiseto, Aronne Ruffini, tecnico progettista del Consorzio di Bonifica dell’Emilia centrale, il geologo Giancarlo Bonini per gli aspetti geologici, l’ingegner Emanuele Morlini per la valutazione dell’impatto acustico. Proprio quest’ultima presenza dimostra quello che era uno dei maggiori timori delle popolazioni che, ad oggi, hanno rifiutato il canile tra Casina, Vetto, Carpineti, Castelnovo…: la paura del rumore per l’abbaiare dei cani. E non è casuale che la presentazione del progetto sarà seguita da un dibattito che, come segno di civiltà, si auspica possa dare consenso a un’opera troppo spesso rimandata. Saranno presenti i funzionari del Servizio veterinario di Castelnovo e i volontari dell’associazione AiutAppennin.

A molti, infine, non sfugge che, questa, si prefigura come una delle ultime e grandi opere della Comunità montana che, finché è esistita, ha dimostrato di sapere generare dibattito politico e di confronto tra i comuni dell’Appennino e, in diversi casi, di produrre interventi strutturali di pubblica utilità.

 

14 COMMENTS

  1. In una società civile non ci sarebbe bisogno di un canile perchè a ogni cane dovrebbe corrispondere il proprio padrone. Allora perchè non si applica tassativamente la legge di dotare tutti i cani di microchip per risalire al padrone nel caso di smarrimento o abbandono? Perchè proprio il Comune di Ramiseto, scalcinato com’è, deve accollarsi l’onere di un canile quando ci sono dei Comuni molto più ricchi? Perchè i nostri politici locali non valutano meglio le spese che dovranno sostenere per il mantenimento e le spese sanitarie, ben specificato nella Legge Regionale? Perchè questi opinionisti che si sono espressi con tanta enfasi in positivo non si propongono mai per fare il canile vicino alla loro residenza? Le spese del canile supereranno i 2 milioni di Euro…perchè l’Italia deve consumare i soldi in questo modo?

    (L.D.)

  2. voglio rispondere agli ultimi 2 commenti perche’ non sanno cosa dicono in merito a nzi e’ un vera vergogna l’ultima frase perche’ l’italia deve consumare i soldi in questo modo? Caro lettore io sono una del comune di CASINA E TANTE STORIE SONO STATE FATTE PER IL CANILE PUR DI NON FARLO E NON SI VERGOGNI DI DIRE IL SUO NOME E NON SOLO LE INIZIALI! E LASCI PERDERE LE SPESE SANITARIE CHE NON ENTRANO IN QUESTO CONTESTO PERCHE’ AIUTARE GLI ANIMALI NON E’ NIENTE DI GRAVE ANZI E’ UN AIUTO A LORO, CERTO CHE CHI NON LI CONSIDERA NON PUO’ CERTO CAPIRE…POI MI SOFFERMO PERCHE’ L’ULTIMO COMMENTO NON MERITA DI ESSERE LETTO:

    (TRAVAGLIOLI LUCIANA)

  3. Voglio rispondere a tutti coloro che sono propensi al canile e si reputano amanti degli animali. Già la foto di copertina rappresenta la realtà che si prospetta a questi poveri animali……Ma voi, che volete metterli in gabbia, pensate proprio di amarlii? O questo metodo è un qualche cosa di macchinoso per arrivare a sfruttarli? O per pulirvi la coscienza? (Più conosco gli uomini, più mi avvicino agli animali).
    (F.G.)

  4. RIspondo al commento firmato , Con tante volte richiesto A Casina non hanno sentito ragioni dico solo che ho approvato il fatto che si faccia un canile per salvaguardare gli animali randagi o troppo spesso abbandonati io che ne sono cosi’ amante ritengo una cosa necessaria. Poi rispondo al commento sotto so anche io che il canile per loro e’ una sofferenza atroce ne ho visitati alcuni dove porto cibo e garantisco che si sta male a vederli cosi’ ma meglio saperli collocati cosi’ che in giro per strada o in mano a persone crudeli che li picchiano e li maltrattano.Poi condivido la sua affermazione meglio gli animali che le persone.

    (Travaglioli Luciana)

  5. Vorrei dire alla signora di Casina che non è fondamentale sapere da chi viene la predica ,ma è molto importante recepire l’essenza del sermone.
    Chi veramente ama e rispetta gli animali, li cura, li fa vivere in un habitat a loro congeniale, non li abbandona…..alla merce’ di volontari o istituzioni, che per quanto volonterosi, li costringono ad una vita disumana dentro a pochi decimetri quadrati, senza affetto e privi della luce del sole….E’ vita questa?
    Bisogna rieducare l’uomo ….Il Giolitti diceva” Dobbiamo rifare le teste”. Ribadisco: se riuscissimo a risalire al padrone del cane, il gioco sarebbe fatto: non avremmo più bisogno dei canili e lo scotto di tanta indisciplina, non lo pagherebbe il cittadino onesto.
    (L.D.)

  6. Alla Sign. Travaglioli che purtroppo non ho il piacere di conoscere, avrei voluto sentirla più animata nei confronti dei suoi paesani di Casina, che hanno rifiutato colorosamente il “canile”, pensi, Lei che proprio ci tiene tanto, che fortuna avrebbe avuto, l’avrebbe avuto a 2 passi.
    Comunque forse non è mai troppo tardi, visto che nel frattempo avete cambiato sindaco, vada nel suo municipio di Casina a fare le sue calorose dimostrazioni perche il canile venga fatto a Casina.
    Noi del Comitato del NO CANILE a Canova di Ramiseto NON lo vogliamo.

    (Comitato No canile a Canova)

  7. Leggo con molta attenzione e purtroppo con ritardo. Comprendo le preoccupazioni degli abitanti di Ramiseto e mi auguro che il comune le abbia tenute in considerazione nel valutare la locazione della “pensione” per cani, perchè di questo si tratta. In effetti un luogo di passaggio temporaneo per i cani sprovvisti di microchip non è esattamente la forma migliore di accoglienza anche perchè più volte ho visto cani traumatizzati da continui spostamenti. Di per sè già la vita in canile non è la miglior collocazione per un cane che, come natura, ha quella del branco e spostarlo in continuazione non fa altro che aumentare il suo disagio con il conseguente aggravarsi, talvolta, di problemi comportamentali. Per strada rappresentano un pericolo per loro e anche per gli automobilisti e per tutelare tutti, cani compresi, è l’unico strumento attualmente possibile e fattibile. Continuo ad essere basita della poca collaboratività fra i vari comuni montani che, con un piccolo sforzo suddiviso, potrebbero creare un punto di accoglienza per tutti i cani recuperati. Già qualche tempo fa avevo suggerito Fora di Cavola, luogo ormai deserto e lontano da abitazioni e facilmente raggiungibile per chi volesse adottare un cane, come punto dove collocare un canile parlandone anche con il sindaco di Toano, ma come al solito…. E pensare che per gestire un canile servono persone e si creerebbe anche qualche posto di lavoro…
    Concludo invitando i comuni a parlarsi ed a essere più collaborativi fra di loro per il bene comune.

    (Silvia Palandri)

  8. Purtroppo problemi seri famigliari non mi permettono di essere presente alle assemblee per il canile di Ramiseto. Non avendo pertanto una profonda e completa conoscenza dell’argomento mi permetto solo di suggerire, cosa probabilmente ovvia, come gli abitanti limitrofi debbano per primi essere concordi sulla struttura. Un dubbio mi viene sulla presenza di molti animali selvatici che con odori e ululati possano irretire i cani medesimi arrecando notevole disturbo. Rilevo inoltre come a Ramiseto i proprietari lascino liberamente girovagare i propri cani privi di guinzaglio o museruola. I Carabinieri mi hanno confermato di una disposizione a carattere nazionale o regionale in tal senso. Serve anche un’ordinanza del Sindaco? I proprietari hanno presente dei pericoli a cui incorrono i cani stessi o gli altri passanti?

    (Confetta Vittorio)