Home Cronaca Troppa neve sui camini. E’ allarme nelle case d’Appennino

Troppa neve sui camini. E’ allarme nelle case d’Appennino

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Troppa neve. E' rischio monossido di carbonio nelle case dell'Appennino. La nevicata che in queste ore ha superato per intensità e durata quella del'11 marzo del 2010 sta coprendo i tetti sino al livello di uscita dei camini, causando pericolose ostruzioni che, a loro volta, causano cattive combustioni e generazione di monossido di carbonio, un gas che può essere letale ed è inodore, incolore e inerte.

Proprio in queste ore a Cerredolo di Toano è avvenuto un caso di intossicazione così generato. Michele Lombardi, primo cittadino del Toanese, segnala così il pericolo causato dalla bufera di neve e invita la  popolazione alla massima attenzione.

I primi sintomi da intossicazione sono molto aspecifici: mal di testa, malessere, nausea, vomito, vertigini e possono ricordare i sintomi di una banale virosi. Poi compare confusione sino a perdita di conoscenza, convulsioni, coma e gravi alterazioni a livello cardiaco (aritmie, infarto cardiaco). Al prolungarsi dell’esposizione compaiono poi difficoltà di concentrazione, irritabilità e astenia. I segni clinici comprendono tachicardia, aumento della frequenza respiratoria, ipotensione sistolica e ridotta capacità di sforzo fisico. Nelle intossicazioni più gravi si hanno sincope, obnubilamento dei sensi, convulsioni, alterazioni del tono muscolare, rigidità muscolare generalizzata e coma. Ci possono essere anche sintomi di compromissione cardiaca come alterazioni del ritmo, fibrillazione atriale, alterazioni ischemiche rivelabili all’elettrocardiogramma e infarto del miocardio. In sintesi l’organo bersaglio è il cervello e successivamente anche il cuore.
La possibilità di intossicazione da monossido di carbonio deve essere presa in considerazione nel caso in cui i sintomi iniziali si presentino in persone che si trovano in una stanza scarsamente areata in presenza di stufe, scaldabagni, bracieri e camini accesi. In questo caso bisogna subito spalancare finestre e porte per areare l’ambiente e poi recarsi in Pronto Soccorso per gli accertamenti del caso. In emergenza le misure terapeutiche devono consistere in un rapido allontanamento del paziente dalla fonte di esposizione (devono essere allontanati dalla fonte di esposizione tutti i pazienti presenti sul luogo dell’intossicazione), nel supporto e mantenimento delle funzioni vitali e nell'apporto di ossigeno al 100%, trattamento imperativo in tutti i pazienti.