Il prefetto di Reggio Emilia, Antonella De Miro, ha disposto per sabato 11 febbraio 2012, la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado nell’ambito del territorio provinciale di Reggio Emilia.
Tale decisione in seguito all’allerta di Protezione civile emanato ieri, 9 febbraio, dall’Agenzia regionale di Protezione civile dell’Emilia-Romagna. E' previsto a partire dalla serata di oggi, un peggioramento delle condizioni climatiche, con fenomeni nevosi e gelate estesi su tutto il territorio della provincia. Dichiara la prefettura, “potrebbero determinarsi situazioni di pericolo o di disagio correlate alla viabilità”. Si è rilevata pertanto “la necessità e l’urgenza, in base alle valutazioni espresse in sede di riunione di coordinamento di protezione civile tenutasi in data odierna (10 febbraio, ndr) con i soggetti istituzionali a vario titolo interessati, di provvedere in via cautelativa alla chiusura delle scuole della provincia per la giornata sabato, al fine di scongiurare situazioni di pericolo conseguenti alla scivolosità del manto stradale e attenuare i disagi e i rischi che potrebbero verificarsi anche in ambito scolastico”.
Per ora le strade a Reggio Emilia sono pulite, non ha ancora nevicato.
(cf)
Siamo in montagna ed è normale che d’inverno nevichi. Cosa facciamo chiudiamo le scuole ogni volta che succede? Nei miei 13 anni di scuola dell’obbligo le scuole non hanno mai chiuso, giudico questo tipo di provvedimenti oltremodo eccessivi. E credo di non essere il solo a pensarla così.
(S.B.)
Signora De Miro lei non conosce la neve e non sa dei montanari reggiani. Lei è di una bella terra, ma molto a sud; infatti è nata a Catania dove neve non arriva quasi mai.
Veramente eccessiva, caro Prefetto; venga a trovarci e vedrà che da noi tutto funziona, quasi come al solito, per i mezzi che abbiamo e per la voglia di spalare che non manca. Non siamo romani …
Un saluto e un invito da
Alessandro Raniero Davoli
(cittadino montanaro)
sig. Davoli forse lei non è mai stato al Sud ma mi creda nevica anche giù le cito la Sila e L’Etna che ogni anno sono imbiancate e poi senza le polemiche che già altri hanno fatto è solo una questione di sicurezza mi sembra giusto.
(Antonio Curcio)
Signor Curcio, nevica anche in Africa, sul Kilimangiaro, ma non è che con questo gli africani sono campioni di sci … oppure girano tre mesi all’anno con gli spartineve.
Conosco bene la Sicilia, ci ho lavorato e l’ho visitata anche a dicembre. A parte la punta dell’Etna,(e per poche settimane) voi la neve la vedete solo in cartolina, se è delle Alpi.
Mai, da quando ho iniziato le scuole, quasi cinquanta anni fa (mamma come passa il tempo …) non ho mai dico mai, perso un giorno di scuola per la neve, nemmeno quando ne venne un metro e mezzo, metà degli anni sessanta.
E adesso arriva un Prefetto siciliano a dire che i nostri bimbi e ragazzi devono stare a casa perchè non si può circolare causa neve … come ha scritto, meglio di me, Nicola Fangareggi su Emilia24, “Prefetti su Marte”: -Antonella De Miro fatica ad accettare che i sindaci conoscano assai meglio di lei il territorio e il polso della gente, oltre che la praticabilità degli spazi. Così va in replica il secondo round di un braccio di ferro che solo l’infinita pazienza dei sindaci reggiani riesce a mantenere entro i confini della dialettica istituzionale.:
Ripeto l’invito a pranzo qui da noi al Prefetto Antonella De Miro, magari domenica prossima, in compagnia dei sindaci del crinale, offro io.
Saluti,
(Alessandro Raniero Davoli)
Vorrei ricordare a tutti quelli che fanno polemica per la decisione del prefetto che anni fa i ragazzi andavano a scuola a piedi, che quando si ammalavano era normale, che se si scivolava per strada non si faceva causa al comune così come se si scivolava a scuola non si faceva causa alla maestra, che c’erano molti meno veicoli in circolazione e che addirittura la morte era considerata una parte fisiologica della vita e non una eccezzionalità per cui incolpare qualcuno. Il problema è che la società è cambiata molto velocemente, per alcune cose in bene (vedi progressi della medicina, mezzi di comunicazione, diritti sociali, qualità della vita) per altre purtroppo in male (paura dell'”altro”, inquinamento, atteggiamento del “tutto è dovuto visto che pago le tasse” e molte altre).
Il prefetto ha dovuto prendere una decisione valutando lo stato attuale delle cose, nella società odierna, che può piacere o no… ma è così. Un esempio pratico è la tragedia dell’alluvione a Genova, appena successo la prima cosa a cui tutti hanno pensato è stata “perchè il prefetto o il sindaco non hanno chiuso preventivamente le scuole? E’ tutta colpa loro”… ma nessuno su questo sito ha detto che ai tempi di “Don Camillo e Peppone” nella nostra pianura padana le alluvioni capitavano e le scuole non venivano chiuse preventivamente.
Mi sembra che la tendenza odierna sia trovare qualcuno da incolpare pur di poter fare un po’ di polemica.
Vorrei sapere SINCERAMENTE quanti genitori questa mattina avrebbero accompagnatoi figli a scuola (visto che tanti di loro non sono riusciti neanche ad andare a lavorare).
(B.F.)
Scusate, ma questa mattina, sabato, avete guardato fuori dalla finestra? No perchè a me sembrava che ci fosse più di un metro di neve!!….ormai guardate che le previsioni meteo sono quasi una scienza esatta!! Meno male che le scuole erano chiuse!
(Commento firmato)
Guardando le previsioni del tempo, ho visto che dovrebbe nevicare fino al mattino di lunedì, il prefetto farebbe bene a prolungare la chiusura delle scuole e riaprire martedì.
Prevenire è meglio che curare…………….
(Pietro Muraca)