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Commercio / “Tutti liberi tranne noi”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Prima ancora che siano trascorsi i 90 giorni dal decreto "Salva Italia", che contiene la liberalizzazione totale degli orari commerciali, la grande distribuzione è già partita annunciando che a breve saranno aperti tutte le domeniche. Tutti liberi, tranne i lavoratori del commercio.

E in questo caso il governo non può nemmeno invocare le pressioni della Merkel e Sarkozy. Infatti, in Germania e in Francia gli orari commerciali sono tutt’altro che liberalizzati ed il venerdì sera, come è noto, la stragrande maggioranza dei negozi chiude per l’intero week-end, con buona pace dei consumatori e senza mettere in ginocchio il sistema distributivo! Come mai questa verità viene nascosta?

Cosa è successo negli ultimi anni, con l'aumento degli orari di apertura domenicali e festivi? E' forse aumentata l'occupazione? Altro che aumento dell’occupazione! Il risultato è stato l’aumento esponenziale delle assunzioni temporanee e part-time, esattamente l’opposto di ciò che va predicando il governo per dare un futuro previdenziale ai giovani.

Le  lavoratrici, la parte più debole del mercato del lavoro, con l'andata a regime della liberalizzazioni passeranno le domeniche e le festività lavorando.

A tal proposito sarebbe interessante sapere cosa pensa di tutto questo l'assessore al commercio e alle pari opportunità del Comune di Reggio Emilia. Come si concilierebbero 52 domeniche lavorate con i tempi di vita e di lavoro? Gli orari della città si adegueranno al mondo del commercio? Temiamo di  no.

Riformuliamo la nostra richiesta d'incontro a tutti i sindaci della provincia, a partire dal sindaco di Reggio Emilia, per capire come intendono affrontare la questione.

La nostra proposta rimane la stessa: un accordo che sia in grado di conciliare le esigenze dei consumatori con libertà delle lavoratrici e lavoratori di avere orari di lavoro decenti, attraverso un criterio di aperture suddivise per zone a turnazione.

Il tutto  per ridurre le domeniche di apertura complessive e contestualmente evitare le aperture nelle festività laiche e religiose della nostra storia e cultura. Sarebbe triste, a Reggio Emilia, condannare le lavoratrici e i lavoratori a festeggiare il I Maggio o il Natale dietro un banco ad affettare salumi.

(Luca Marchesini, Filcams-Cgil, Enrico Gobbi, Fisascat-Cisl, Milva Moretta, Uiltucs-Uil)

 

1 COMMENT

  1. Qual è il beneficio che noi consumatori avremo con questo provvedimento? Già adesso nell’alimentare abbiamo copertura per sei giorni, dalle ore 8.00 alle 20.00 e la domenica 8.00/12.00 e negli altri generi penso che le ore di apertura a disposizione dei cittadini siano più che sufficienti. Con questo provvedimento sono convinto che ci sarà un aggravio di spese per i commercianti, pertanto non avremo certamente diminuzioni ma aumento dei prezzi e nessun beneficio per l’occupazione.

    (Sergio Tagliati)

    P.S. – Sono un pensionato e sostenitore del governo Monti e con il commercio non ho niente da condividere se non, come tutti i cittadini, andare per negozi a fare acquisti.