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Addio alla pianta del Grattacielo di Castelnovo ne’ Monti

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 CASTELNOVO MONTI (13 gennaio 2012) - Muore nel 2012. E' la storia dell'acero del Grattacielo di Castelnovo che sarà abbattuto tra pochi giorni. Accade infatti che l’Amministrazione comunale, su richiesta dei rappresentanti dell’Isolato Maestà, nei prossimi giorni collaborerà all’abbattimento controllato del grande acero presente nel piazzale antistante lo stesso edificio.

Trattandosi di una pianta molto grande ed a suo modo storica, che ha caratterizzato per tanti anni la visuale del paese in ingresso al centro, "è un provvedimento che spiace prendere - rileva una nota del Comune - ma tutte le recenti analisi effettuate sulla pianta ne hanno evidenziato la fine del ciclo vitale, anche per problemi all’apparato radicale, e quindi si è deciso di intervenire, ribadiamo anche su richiesta ed in collaborazione con il condominio proprietario della pianta, per eliminare una situazione che al momento è di oggettivo pericolo".

Già negli anni scorsi l’Amministrazione aveva effettuato costanti monitoraggi sulla pianta, che avevano evidenziato uno stato di sofferenza. Nonostante gli interventi commissionati dalla proprietà, non è stato possibile prolungare la vita dell’albero. I lavori di taglio e rimozione saranno effettuati nei prossimi giorni e non comporteranno modifiche alla viabilità.

 

6 COMMENTS

  1. Spesso ci si accorge del valore delle presenze solo per contrasto, quando si palesano le assenze. Vale per le persone e vale per gli altri esseri viventi, animali o vegetali che siano. E’ il caso anche di questa pianta, che concorreva all’arredo urbano di un angolo di Castelnovo, che smorzava in qualche modo l’impatto enorme dell’edificio a fianco.
    Ma allargherei il discorso e ne farei un “problema verde” in paese. Vediamo crescere senza sosta case e costruzioni e strade e cemento e asfalto e, “in compenso”, scendere in modo corrispondente alberi, spazi verdi… Possibile che non si riesca a condurre una politica diversa? Magari se non proprio attiva e propositiva (forse è chiedere troppo), almeno SOLO più attenta? Che non si accontenta di vergare molli e autogiustificatori comunicati che certificano la morte di piante importanti sotto il profilo estetico, paesaggistico, di vivibilità e in qualche caso anche di valore “storico” (l’acero che si va ad abbattere risulta essere quantomeno centenario)?
    Forse solo il tempo provvederà a rendere evidenti certe cose che vengono costantemente sacrificate sul noto altare che vede il denaro sempre in “pole position”.
    Forza con le motoseghe e avanti il prossimo.

    (cf)

  2. Posso esprimere qualche dubbio sul fatto che il povero albero sia giunto “naturalmente” a “fine corsa”? Da molti anni presentava evidenti sintomi di sofferenza (segnali che hanno trovato orecchie sorde e pareri quanto mai opinabili ) e certo l’esigua terra lasciatagli a disposizione non ha giovato alla sua salute. Forse vale la pena fare notare ai condomini e all’amministrazione comunale come Antoni Gaudì (che non era proprio l’ultimo arrivato) abbia modificato il progetto del parco Guell in presenza di un albero imponente che avrebbe dovuto essere abbattuto per lasciare posto ad una scalinata. La motivazione?: “Ha impiegato più lui a diventare quello che è di quanto impieghi io a modificare il progetto”. Ciò non gli ha impedito di realizzare uno dei parchi più originali e suggestivi al mondo, una lezione che sarebbe bene apprendere, prima di sacrificare sull’altare del cemento e dell’incuria “elementi architettonici naturali” che non si potranno sostituire.

    (Gina Fornaciari)

  3. Castelnovo ne’ Monti, Città dello sport Città slow, Citta del verde, forse un sogno o una favola a cui solo le amministrazioni credono, i fatti sono diversi.
    Poco tempo fa Bizzarri Luigi scriveva del pericolo, metteva l’attenzione sull’albero, detto e fatto.
    Nei miei 45 anni di cose ne ho viste, di esperienze grazie alla COFAR ne ho fatte, ma mai avevo letto che un albero arriva a fine vita, forse vi è arrivato grazie alla cementificazione, oppure all’impossibilità delle RADICI di BERE.
    Va ringraziato chi rifacendo il “giardino” non ha messo in conto tutto questo.
    Bastava chiedere ad un “vecchio” del paese per conoscere la fine dell’albero.
    Ora prima di abbatterlo spero che qualcuno si ravveda.
    Io avevo un sogno quando vi erano 100 milioni di montepremi al SUPERENALOTTO, vincere per abbattere il GRATTACIELO, obbrobrio del nostro paese, altri pensano di abbattere l’albero.

    (M.R.)

    • Nel grattacielo abitano circa 60 persone, più un tot che lavorano negli uffici, più tutte quelle che lavorano nelle attività commerciali; se si decide di abbatterlo bisogna trovare una consona collocazione a tutte queste persone! Quanto terreno oggi agricolo o a verde sarebbe necessario per costruire l’equivalente? Si potrebbe costruire la “nuvola” di Fuksas!? Tutto ciò non per giustificare il forte impatto che questo edifico ha sul paese, ma per convenire che anche il vecchio “grattacielo” ha una sua onorata storia che ormai ci appartiene. Questo non ci impedisce nemmeno di sostituire il vecchio acero con un nuovo acero già adulto e soprattutto di non perdere occasioni per piantare alberi. Un esempio per tutti è il rifacimento dell’alberatura dell’unico viale esistente a Castelnovo, viale E. Bagnoli, oggi più che mai in tristi condizioni di degrado.

      (M.G.)