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Mercoledi ore 17 in diretta, venerdì ore 10 e domenica ore 15 replica

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Il dramma di Giuliana De Sio: sostituita a teatro mentre stavo per morire

L'attrice in ospedale si sfoga con i fan su Facebook 

Giuliana De Sio ricoverata in ospedale, e lo spettacolo teatrale in cui doveva recitare va in scena lo stesso con una sostituta. Il dramma dell'attrice è stato rilanciato dai principali organi di stampa, che hanno ripreso il racconto accorato su Facebook ai fan in cui spiega le sue gravi condizioni di salute.

"Signore e signori sono ricoverata in un grande policlinico di Roma dopo aver trascorso ore a dir poco drammatiche", ha scritto sulla bacheca del social network - non ho la dovuta serenità per raccontare ciò che è successo, ma la nostra relazione semivirtuale ha rischiato di interrompersi per sempre così come tutto il resto. Ho ritenuto opportuno dirlo per tutti quelli che mi hanno cercato con messaggi pieni di apprensione e affetto. Scrivere mi stanca, tutto mi stanca, spero presto di avere più energia per tutti voi...".

La vicenda era iniziata a metà dicembre, quando la De Sio era stata portata in ospedale a Lamezia per un forte dolore al torace, avrebbe dovuto esibirsì a Crotone ne La lampadina galleggiante, il testo di Woody Allen che sta portando in giro per l'Italia.

Dimessa e nuovamente ricoverata a Roma, la De Sio se l'è vista brutta e ora che ne è uscita e i medici l'hanno rassicurata sulle condizioni di salute, lei si è detta delusa e amareggiata perché il teatro Quirino della Capitale, dove avrebbe dovuto proseguire il tour con lo spettacolo, l'ha sostiuita con Mariangela D'Abbraccio. "Certo, dopo quello che ho subìto non posso alzarmi come Lazzaro e volare in palcoscenico" ha detto l'attrice salernitana, e aveva chiesto al produttore di rinviare la commedia. Tra l'altro quel testo l'avava voluto fortemente lei, aveva scelto gli attori e trattato i diritti con il legale di Allen.

Nulla di fatto, si è voluto rispettare il cartellone, ma sulla pagina Facebook della De Sio si moltiplicano gli auguri e i messaggi di sostegno dei fan e alcuni pensano di organizzare una protesta contro il teatro che ha deciso di andare in scena anche senza di lei.

Stop al contante sopra i 1.000 euro, da febbraio scattano le sanzioni. Ecco le nuove regole 

Multe fino al 40% dell'importo per chi compie transazioni in contanti oltre i 1.000 euro. Il regime della tracciabilità diventa operativo. Le regole anche per assegni e libretti

Pecunia non olet, il denaro non puzza. Dipende dalla cifra. In base alla nuove regole introdotte dalla manovra di Natale, il vecchio proverbio va aggiornato: il denaro contante "puzza" se supera i 1.000 euro. E' questo il tetto massimo fissato per ogni tipo di transazione cash, in contanti appunto. L'obiettivo è rendere tracciabile ogni pagamento di importo superiore e combattere così l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco. Un'azione che si somma ad altre con le stesse finalità come il controllo sui conti bancari.

La norma è in vigore dal 6 dicembre scorso, data di entrata in vigore dalla manovra. Ma è previsto un periodo di tolleranza  per adeguarsi al nuovo regime che scade questo mese: dal 1° febbraio scattano le sanzioni per chi non si adegua ai nuovi limiti. Il trasferimento a qualsiasi titolo di denaro contante dai 1.000 euro in su è sanzionato con una multa fino al 40% dell'importo e la segnalazione al fisco.

Ecco in sintesi le nuove regole per i diversi mezzi di pagamento.

Vietati
Permessi
 Denaro
contante
 
 • Trasferimenti pari o superiori a € 1.000 tra soggetti diversi (anche se frazionati artificialmente in importi inferiori ma riconducibili a "una operazione unitaria sotto il profilo economico").
 • Movimenti di qualsiasi natura fino a € 999,99.
Prelievi bancomat anche oltre questo limite (non trattandosi di transazioni tra soggetti diversi).
 Assegni
bancari,
assegni
circolari,
vaglia
postali
 • Assegni al portatore o trasferibili
pari o superiori a € 1.000.
 • Assegni nominativi e non trasferibili di qualsiasi importo.
• Assegni trasferibili fino a € 999,99 (tutti i blocchetti di assegni ora riportano la clausola di non trasferibilità. Si possono richiedere assegni senza tale dicitura ma si paga un bollo di € 1,50 per assegno).
 Libretti al
portatore
 
 • Aperti dopo il 6 dicembre con saldo pari o superiore a € 1.000.
 • Con saldo inferiore a € 999,99.
Aperti prima del 6 dicembre con saldo pari o superiore a € 1.000: dovranno essere portati sotto la soglia entro il 31 marzo 2012. Dopo quella data dovranno essere chiusi o diventare nominativi.

La ricetta della Rosy: Tiramisù.  

Ingredienti

  • Cacao in polvere
    q.b per spolverizzare il tiramisù
  • Caffe
    q.b per bagnare i savoiardi
  • Cioccolato
    in scaglie q.b. per ricoprire il tiramisu
  • Mascarpone
    500 g
  • Uova
    6 medie
  • Zucchero
    120 g + 2 cucchiai per il caffè
  • Savoiardi
    400 gr  

Le origini del Tiramisù sono molto incerte perché ogni regione vorrebbe aver "inventato" questa prelibatezza: per questo motivo è nata una sorta di contesa tra Toscana, Piemonte e Veneto.

Moltissime sono le leggende legate a questo dolce a cui vennero attribuite addirittura qualità afrodisiache.

La versione ufficiala colloca la nascita del tiramisù nel XVII secolo a Siena quando alcuni pasticceri, in vista dell'arrivo del Granduca di Toscana Cosimo de Medici, decisero di preparare un dolce per celebrare la sua grandezza.

Decisero così che il dolce doveva rispecchiare la personalità del Granduca: doveva quindi essere un dolce importante e gustoso ma allo stesso tempo preparato con ingredienti semplici e, cosa importante, doveva essere estremamente goloso poiché Cosimo amava letteralmente i dolci.

Così fu realizzato il nostro Tiramisù che all'epoca era chiamato "zuppa del duca" proprio in onore di Cosimo de Medici che portò con se la ricetta a Firenze facendola conoscere in tutta Italia.

La leggenda racconta inoltre, che la zuppa del duca divenne il dolce preferito dai nobili che gli attribuivano proprietà afrodisiache ed eccitanti: da qui il nome Tiramisù.

La versione non ufficiale, invece, narra che a inventare il Tiramisù sia stato un pasticcere torinese in onore di Camillo Benson conte di Cavour per sostenerlo nella sua difficile impresa di unificare l'Italia.

Anche il Veneto ha una sua versione in merito: sembra che il tiramisù sia stato inventato nel ristorante "el Toulà" di Treviso situato all'epoca nei pressi di una casa chiusa e servito appunto per "tirare su" .