Riceviamo e pubblichiamo.
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Nel Consiglio comunale (di Castelnovo ne' Monti, ndr) di fine anno è risaltato a commento di una interpellanza l’intervento di Alessandro Raniero Davoli, che ha inteso riconfermare l’annuncio delle proprie dimissioni. Se a tale annuncio seguiranno fatti concreti non è sicuro; certo è piuttosto che l’intervento del consigliere Davoli ha trascinato la nostra memoria a un tempo recente – eppure, all’apparenza, tanto remoto – della politica nazionale: il tempo del governo Pdl–Lega, in cui la strategia dell’annuncio rivestiva un’importanza prioritaria.
A quale decisione Davoli darà effetto, assisteremo ragionevolmente nei prossimi giorni. Ne prenderemo atto, non senza dimostrare riconoscenza per il lavoro che egli ha svolto. Non possiamo tuttavia evitare un confronto tra il presente descritto e la storia che lo ha preceduto. Infatti, al tempo dell’ultima campagna per le elezioni amministrative, come esponente di spicco della Lega nord, Alessandro Davoli ha assunto la guida della coalizione di Lega e Pdl e ,con qualche connotazione civica, con uomini di Centro, che andava sotto il nome "Castelnuovo libera". Detta coalizione, di riflesso a quanto accadeva su scala nazionale, si riprometteva di spezzare la quasi innumerevole catena di vittorie che, nella storia delle locali amministrative, sono arrise al centrosinistra. Il successo elettorale, sia pure non ancora sufficiente, ha senz’altro corroborato le aspirazioni politiche della vigilia: alimentando taluni rancori, già peraltro espressi in campagna elettorale. Si accusava insomma l’altra coalizione, che si è presentata con il nome di "Persone e montagna", di sottrarre voti all’asse locale Pdl-Lega e di favorire indirettamente il gruppo guidato da Marconi.
È ragionevole, nondimeno, accostare quel ragguardevole risultato elettorale con l’azione politica effettivamente svolta. Sono prevalsi in essa i temi consueti a una opposizione locale, affiancati da altri – pensiamo all’immigrazione – che connotano l’indirizzo leghista: indagini sugli appalti edilizi; attacchi al presidente della Provincia; considerazioni sull’amministrazione del Parco; denunce sulla gestione economica del Comune, in ordine soprattutto ai lauti compensi di alcuni funzionari.
Per quanto legittimi e anche ineludibili, questi temi sono stati affrontati in modo non sempre ponderato; sicché le valutazioni risultavano inattendibili e le denunce poco efficaci. Spiccano inoltre alcune incoerenze, invero grossolane. Perché, ad esempio, prima attaccare con tanta veemenza le spese del Comune per taluni stipendi e poi, come abbiamo potuto incorniciare nell’ultima interpellanza, ritrattare su tutta la linea?
Recentemente infatti, Davoli ha riconosciuto le competenze del segretario comunale e del comandante della Polizia municipale: figure che in passato avrebbe voluto espellere senza mezzi termini. Inoltre, in occasione dell’ultimo Consiglio, dopo aver appreso quali effettivamente siano gli onorari mensili dei responsabili di settore e dei componenti di giunta, Davoli li ha definiti inadeguati al confronto con un’azienda privata di pari dimensioni: ottantacinque dipendenti e bilancio annuale di circa dodici milioni di euro.
Ora, a fronte di tali discontinuità dell’azione e del giudizio, alle quali le annunciate dimissioni conferirebbero un carattere definitivo, quale sarà la reazione degli elettori? La coalizione finora guidata da Davoli ha già conosciuto defezioni: i primi quattro rappresentanti eletti hanno rinunciato; lo stesso leader, adesso, dichiara che se ne andrà. Ciò nonostante, la lista continuerà ad essere presente nel Consiglio castelnovese. Questo è giusto accada e, forse, anche doveroso; ci domandiamo però quale identità tale persistenza si proponga di difendere.
Ci domandiamo inoltre quale reazione si attenda dalla numerosa base elettorale: una adesione irremovibile e fideistica oppure una più razionale valutazione dei fatti? In questo caso, il futuro della lista – la cui storia è ricca di prove inefficaci – appare molto incerto.
Per concludere, formuliamo un giudizio un poco allarmato. Nello spazio politico locale le dimissioni del consigliere Davoli aprono una imprevista lacuna, di coerenza e concretezza ancor prima che di rappresentanza. Auspichiamo questo vuoto sia colmato al più presto dall’azione qualificata di forze che, in Consiglio, continuano a fare la loro parte; pensiamo in particolare alla lista "Persone e montagna": che, per una pregevole continuità tra dichiarato e agito, può assumere con adeguata competenza la guida di un progetto politico ampio.
È infatti necessario tornare a parlare dei problemi concreti con una misura obiettiva, cercando soluzioni condivise da una lista civica quanto possibile ampia.
(Robertino Ugolotti, ex consigliere comunale della "Lista civica per Castelnovo Monti)
“IL TEMPO E’ GALANTUOMO”
Ho letto con interesse la lettera di Robertino Ugolotti condividendone interamente il contenuto. Spero fortemente che questo umile ed onesto “ragazzo” castelnovese che, sempre a “voce bassa”, esprime i suoi punti di vista, utili e di buon senso e in modo garbato ma fermo, sia ascoltato e, per il bene del paese, preso ad esempio e coinvolto, adesso o in un futuro prossimo, in attività di interesse pubblico. E’ vero, il tempo è galantuomo, Robertino Ugolotti è un galantuomo. Ed è da quest’ultima certezza, ma non per importanza, che mi permetto di suggerire a quei cittadini castelnovesi un po’ “distratti” di darsi un po’ di coraggio e di renderlo partecipe in qualche iniziativa pubblica.
Grazie e distinti saluti.
(Sergio Tagliati)