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Studiare l’umanità… in una sauna

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Riceviamo e pubblichiamo

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Bagno turco

Passato Natale, come un penitente eccomi a far la fila per poter sudare al centro benessere locale, nella speranza di smaltire un po' di calorie. Ma il benessere ahimè dura poco. Entrano nel bagno turco semi deserto due giovinastri desiderosi di raccontarsi il loro appena trascorso Natale. Quanto segue è una riproduzione fedele di quanto, allibito, oggi ho ascoltato.

- Allora com'è andata?

- Taci, eravamo tronchi come tacchini. Il P. ha pagato da bere a tutti, una bottiglia da 90 euro. Poi abbiamo continuato a bere, ci siamo fatti una bottiglia a testa, ma di un vino che costava poi meno.

- Eh, il Natale mette a dura prova... se sopravvivi.

- Son venuto qui a cercare di spurgare un po' di alcol...

Entra un signore talmente gonfio che se trova un oggetto acuminato esplode al suono di "Jingle bells"... Si fa spazio a fatica, sboffonchia e sbuffa come una ciminiera. Ed entra subito nel discorso coi due giovanotti.

- Io mi sono rovinato questo Natale. La vigilia ho iniziato a mangiare alle nove del mattino e ho smesso alle cinque del mattino dopo.

I due giovincelli inorriditi continuano nel loro dialogo.

- E l'ultimo dove vai?

- Ah io lavoro. E' la cosa migliore, ti pagano il doppio, fai baracca lo stesso, mentre gli altri spendono tu guadagni. A Firenze c'è Caparezza, ma andare nel casino non vale la pena. Dove lavoro io per 45 euro danno da bere illimitato al cenone...

- Apperò! Allora lo dico al T.

Entrano altre due signore provate anche da Santo Stefano, faccio un rapido calcolo, il bagno turco sarebbe capiente per 8 persone, ma solo per 4 superstiti delle feste. Ed esco, mentre mi dirigo verso la sauna rifletto tra me e me.

Signori del centro togliete il cartello di fare silenzio nella zona relax! Tanto non lo rispetta nessuno. Al contrario è meglio di una lezione universitaria: antropologia, sociologia, psicologia si intrecciano in quei racconti. Economia e finanza, usi e costumi. Ricercatori universitari accorrete! E' qui in questi antri mezzi bui e umidi che si costruisce la storia contemporanea. E infine questi luoghi sono anche moderni confessionali , che nulla hanno da invidiare al Grande Fratello. Solo fate attenzione o voi che vi aprite alle confidenze tra i vapori acquei misti al sudore che sa di brodo e cappelletti. Qualcuno può sentirvi e scrivere a Redacon.

( Aurelio)

 

17 COMMENTS

  1. Scusate, ma… quindi? Quale sarebbe il succo di questo articolo?
    Un signore va a fare una sauna e si allibisce perchè sente di due ragazzi che hanno fatto “baracca” per Natale? E poi arriva un “signore talmente gonfio che se trova un oggetto acuminato esplode” (porti pazienza se al mondo non tutti saranno perfetti come lei signor Aurelio…) che dice di aver mangiato troppo per le feste e che ha trovato da lavorare per l’ultimo dell’anno…
    A parte che non capisco perchè ci si debba allibire se dei ragazzi bevono per Natale o se un signore ha mangiato troppi cappeletti, e detto schiettamente penso che siano anche affari loro, non riesco proprio a capire il bisogno di scrivere una lettera su questi incresciosi fatti ed inviarla ad un giornale on-line, e non capisco nemmeno cosa possa spingere la redazione di Redacon poi a pubblicarla… Il compito di un giornale non dovrebbe essere solo quello di fare informazione? Questa secondo me non lo è…

    Saluti.

    (Nicolò)

  2. Vabè.
    Timido e silente signor Aurelio, magari bastava, con un sussurro, chiedere maggiore quiete.
    Capita che a volte questi bizzarri esseri umani parlino, a tratti, anche nei momenti meno opportuni. Ma a volte basta, con cortesia, chiedere maggior silenzio per essere accontentati.
    Detto questo, dove si mangia a 45 euro per Capodanno? Eventualmente sono interessato.

    (Imerio)

  3. Caro Imerio, mi spiace che lei non abbia colto l’ironia del tutto, come magari non l’avranno colto altri lettori. Chi frequenta il centro benessere sa quanta confusione ci sia, e continua. Nessuno si pone il problema che se uno va lì, è per rilassarsi mentre per fare chiacchiere ci sono altri luoghi adatti. E non varrebbe a nulla chiedere silenzio. Ma poi ha senso dover dire “per favore silenzio?” in un ambiente dove è doveroso rispettare il silenzio? Inoltre se non si vuole che i fatti propri si sappiano si tace, o si parla a quattrocchi non le pare? La lettera era in tono ironico e ricalcava altri pezzi già pubblicati in passato.

    Non glielo dico dove si mangia a 45 euro perché sarebbe pubblicità scorretta, però si informi… Auguro buon anno a tutti e mi scuso se il tono scherzoso del mio racconto non era chiaro. A volte si può anche sorridere su un sito di informazione, tra presepi e retate. Saluti

    (Aurelio)

  4. Il senso del pezzo non è fare gossip, secondo me, ma far vedere come la gente non si renda conto di essere inopportuna. Anzi non ci si pone nemmeno il problema se il proprio chiacchiericcio dia fastidio agli altri o no. E’ chiaro che se si blatera i fatti propri in due metri per due: 1- si dà fastidio 2- si è maleducati 3- ci si prenda la responsabilità che chi ascolta poi pensa e trae deduzioni. Se non volete far sapere i fatti vostri prossima volta tacete, non prendetevela con chi dice come stanno le cose, anche se ci scherza su. Poi per carità sudate fin che volete.

    (Carlo)

  5. Dice bene Carlo, non è questione di gossip ma di responsabilità civica ed educazione. Io spesso faccio saune rilassanti con un mio amico e per fortuna non mi è mai capitato di essere disturbato. Ma francamente, se mai mi dovesse capitare di trovarmi con estranei non mi sognerei mai di disturbare il prossimo. Non mi sento un buonista ma solo educato.
    Cordiali Saluti

    (Matteo Scolari)

  6. Un conto è scrivere una lettera a Redacon mettendo in evidenza il problema del silenzio in una sauna, un’altra cosa è mettere in piazza gli affari personali della gente.

    Per il signor Carlo che dice “se non volete far sapere i fatti vostri prossima volta tacete”, rispondo: Quindi una persona dal momento che mette becco fuori di casa non può parlare di niente e nulla, altrimenti l’Aurelio di turno la fa sapere a tutto il paese? Mah………..

    (Nicolò)

  7. Scusate ma questo è proprio interessante! Stupore per Aurelio che ci ironizza su, mentre chi deve capire cosa dire, dove dirlo, e in che contesto, cioè gli inopportuni in questione passano in secondo piano. Questo signor Nicolò poi dimostra di non aver per nulla messo a fuoco il punto. Le suggerisco di parlare “con” qualcuno a dovere e non a caso, in un luogo a caso… per poi stupirsi di chi ascolta senza voler ascoltare. E’ una forma di intrusione e di maleducazione non rispettare il silenzio negli spazi dove è richiesto. E’ chiaro questo? Il signore in questione ha dovuto subire una situazione per cui HA PAGATO per rilassarsi, non ha pagato per ascoltare i fatti degli altri di cui, sono certo non gliene può fregare di meno, altrimenti sarebbe andato al bar, contesto in cui ci si reca per fare due chiacchiere e non ci si stupisce se c’è caos. Bella questa… la colpa se la prende quello che ha osato notare che in un luogo del genere NON ci si comporta così, non chi ha trasgredito e invaso gli spazi degli altri. Questa è l’Italia…Meditate gente…

    (Commento firmato)

    • Forse lei non ha ben messo a fuoco le mie risposte, perchè non mi sembra di aver mai criticato il sig. Aurelio perchè mette in evidenza il problema del rumore che c’è in sauna. Io ho solamente criticato il fatto che è andato oltre, mettendo su un sito internet, sotto gli occhi di tutti, dei discorsi PERSONALI.
      “Non ha pagato per ascoltare i fatti degli altri di cui, sono certo non gliene può fregare di meno”. Se è così certo che non gliene può fregare di meno, mi spieghi perchè allora ha mandato una lettera a Redacon con scritti proprio i fatti degli altri. Forse perchè un po’ a tutti in questo paese piace farsi gli affari altrui? Meditate gente…

      (Nicolò)

  8. Però… ho visto che Aurelio poi non vi è dispiaciuto così tanto, visto il numero di letture e commenti. Vi ha dato un gran da fare… W Aurelio! Domani tutti in sauna a giocare a “indovina l’Aurelio” (muti, eh, mi raccomando, muti)…

    (Carlo)

  9. Io di Aurelio conosco il mitico frate cappuccino quasi novantenne, ex missionario in Africa, che ora è a Pontremoli, ma dubito che vada a farsi una sauna, impegnato com’è nelle sue attività di raccolta fondi per le missioni. Sulla maleducazione spaventosa della gente che racconta al mondo intero i fatti suoi c’è da aggiungere l’abitudine di parlare al cellulare in mezzo agli altri come se si fosse nel proprio salotto di casa. Capita ovunque di ascoltare conversazioni privatissime, spesso imbarazzanti, urlate al telefono, dal dentista, in posta, persino in fila alla cassa dei supermercati. E non è un vizio solo italiano… Le lingue che si possono ascoltare sono ormai le più varie, e per fortuna non si capiscono tutte.

    (Normanna)

  10. Al cimitero! Visto e sentito con i miei occhi, pensavo che parlasse ad alta voce con con la persona defunta invece poi mi sono accorto che aveva l’auricolare… Condivido che la maleducazione imperversa in ogni luogo, come quando escono da un bar di notte, urlando a tutto spiano, senza curarsi che vicino ci sono abitazioni o persone che potrebbero avere grossi problemi.

    (Elio Bellocchi)

  11. Nicolò si domanda “cosa possa spingere la redazione a pubblicare la lettera”. Io credo la ricerca del sensazionalismo e un certo moralismo che fa dire alla redazione nella nota di presentazione “se ne sentono… delle belle”. Penso anch’io che sia giusto mettere l’accento sull’opportunità di essere più educati e rispettosi degli altri cercando di non disturbare e non sul fatto che dei “giovinastri”, e il termine la dice lunga, hanno bevuto più del dovuto. Non è educato parlare dei fatti propri con un tono di voce da mercato (pur non essendo nacessario il silenzio), ma non è altrettanto educato riportare le conversazioni altrui! A chi si meraviglia di comportamenti eccessivi… attenzione che la meraviglia si attacca e in questo paese si è attaccata a tanti!!!!!!

    (Cristina)

  12. …non è educato riportare le conversazioni altrui? Ah, capito. Neanche se te le urlano nelle orecchie e tu ne sei solo infastidito? Bella questa idea di libertà che ti porta a far quel che ti pare ovunque e nel modo che credi più opportuno per te, salvo, poi, se qualcuno ti fa notare che forse non è corretto, si becca del moralista. Ma basta. Se uno va in giro a vantarsi di “sbevracare” e se pensa di far bene sono cavoli suoi, in fondo usa il suo fegato; mica stiamo a stigmatizzare quel che fa; qui si parlava d’altro. E se ne parlava, oltretutto, in tono scherzoso. Certo che c’è gente suscettibile in giro…

    (Commento firmato)

  13. Caro Commento firmato, dal tono del tuo messaggio pare proprio che il suscettibile sia tu, ma se leggi bene nessuno ha manifestato “l’idea di libertà che ti fa fare quello che vuoi”, anzi si è specificato il contrario e si è fatta notare l’inopportunità da parte di Aurelio e della redazione di riportare conversazioni private.

    (Cristina)

    —–

    Chiuderemmo qui l’argomento.

    (red)