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È vettese il campione italiano di Quad Cross

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Dino Genitoni

Adrenalina. Una sola parola per spiegare il percorso di Dino Genitoni, laureatosi campione italiano di Quad Cross nella categoria Qx5 con il suo Yamaha Yfz 450. Dopo Gilberto Nobili, velista, ora c’è un altro vettese tra i grandi dello sport italiano.

Un momento delle premiazioni

“Dopo anni di sacrifici – afferma il neocampione Genitoni –, sia fisici che economici, e duri allenamenti sono riuscito a raggiungere questo titolo. Una grande soddisfazione ottenuta proprio nel centenario della Fmi (Federazione italiana motociclistica)”.

Sul podio romano delle premiazioni, avvenute nei giorni scorsi, assieme a campioni del calibro di Giacomo Agostini (15 volte campione del mondo), Emilio Ostoreo (campione cross anni 60’), Mario Rinaldi (campione mondiale enduro anno 90’), Luca Calandra (campione del mondo 1991 e 1992), c’era anche Genitoni.

“È iniziato tutto per scherzo – racconta –. Appassionato di motori fin da piccolo, chiesi a mio padre una moto da strada. Mi disse che mi avrebbe comprato qualsiasi cosa tranne quella. Così arrivò il mio primo quad. Era un Utility Scrammer 500”.

“Dopo alcuni mesi conobbi Amos Viappiani – prosegue –, titolare di un negozio di quad di Ramiseto, che mi suggerì di passare a un altro mezzo perché l’attuale mi stava stretto. Passai al Ds 650 Can – Am che mi permise di ottenere il secondo posto nel trofeo del Bluedream, al quale partecipai quasi per gioco, dopo soli sei mesi che avevo il quad. Era il 2006”.

“Partecipai quindi alla Ds Cup che mi vide impegnato in diverse tappe nel centro e nord Italia, assieme a Massimo Rondanili, mio maestro e amico. La persona che mi ha sempre motivato e incentivato a proseguire in questo sport”.

 

La sfida contro la malasorte

 

“Malauguratamente sul finire dell’anno mi infortunai sul lavoro. Feci quindi dodici mesi di pausa, nei quali partecipai solo ad alcune gare sporadiche della Racing nord e del campionato. In diverse ottenni buoni piazzamenti, ma non ero ancora in ottima forma fisica”.

“E’ stato nel 2009 quando ho ripreso a gareggiare, partecipando al Galaxy Team 2010, trofeo su sabbia. Ottenni il 1° posto nella seconda tappa del trofeo Italia Baja Sprint, il 3° al Hard Race e il 4° al Trofeo Uisp, oltre a piazzamenti importanti in altre gare”.

Risultati maggiormente significativi se si pensa che Genitoni ha proseguito la sua attività di artigiano in proprio: “Grazie alla mia passione e alla costante motivazione, riesco a conciliare lavoro e sport, ma non è sempre facile, anzi! Ricordo che una mattina andai a lavorare con quattro costole rotte dalla gara del giorno precedente. Dedico tutto il mio tempo libero agli allenamenti, nei quali mi diverto molto più che in una serata in discoteca”.

 

L’emozione del podio più alto

 

“Nel 2011 partecipo a quattro gare del Campionato italiano Quad Country che mi permettono di classificarmi 3° nel campionato di Qx1. È la categoria degli agonisti, le gare country (asfalto, boschi, salti… ) sono di 2 ore e 20 minuti. Guidato da Emanuele Giovannelli ho percorso numerosi circuiti omologati di Quad Cross. Ho partecipato quindi al campionato Qx5 degli amatori dove sono arrivato primo… Una splendida emozione. Solo così potrei descrivere la premiazione sul podio romano”.

 

(Catia Marcucci e Gabriele Arlotti)

 

 

 

DINO SI RILASSA SU… MOTOCROSS

 "In gara non c'è tempo di pensare..."

Da dove nasce questa passione?

“Praticavo diversi sport da piccolo, poi ho trasferito la mia passione nella moto da cross, sebbene non lavorassi. Ora che sono autonomo posso gestire lo sport senza rischiare. È bellissimo. Mi diverto e mi sfogo. È appagante ottenere dei buoni risultati. È un metodo sano per trascorrere il tempo libero, anche perché si conoscono molte persone, la maggior parte famiglie. Alcuni sono tutt’ora miei cari amici. È un ambiente sereno. Il quad è uno sport che ti prepara fisicamente e mentalmente”.

Cosa provi quando gareggi?

“In una parola: adrenalina. Non sento nulla, agisco e basta. In gara non hai tempo di pensare, il divertimento è in allenamento”.

La maggiore soddisfazione?

“L’ho avuta dopo l’infortunio. Ero parecchio ingrassato, vedevo la carriera finire… Poi entro nel Team Galaxy, un enorme stimolo. Tanto che arrivo a perdere 30 kg. È un grande appagamento mettersi in gioco e ottenere i risultati sperati”.

Sacrifici?

“Tantissimi. A volte mi fermo a chiedere se abbia senso, poi però mentre mi vesto prima della gara, mi sento pronto a dare il massimo. Mi rendo conto che correre è ciò che voglio fare”.

Progetti per il 2012?

“Mi iscriverò al campionato italiano di Quad Cross nella categoria Qx2, quella degli agonisti oltre il 450. Cercherò di migliorare ancora la mia tecnica di guida. Il lavoro da fare è tanto e mi impegnerò al massimo”.

Consigli per chi vorrebbe intraprendere questo sport?

“Innanzitutto di allenarsi nelle piste su fango e su asfalto. Bisogna divertirsi, senza forzare troppo le cose. Se c’è il talento il resto arriva. Avrei piacere che i giovani capissero che è uno sport rischioso ma sano, che appassiona. È per chi si vuole guadagnare le cose”.

(C.M. & G.A.)

22 COMMENTS

  1. Leggendo l’intervista mi sn venuti i brividi…..i nostri primi passi sulle ruote tassellate li abbiamo mossi quasi insieme….eri matto e lo sei ancora di piu’ ora,ma sei anche una gran persona sempre pronta ad aiutare e consigliare chiunque te lo chiedesse,pronta a metterti in discussione in tutto e per tutto e capace di far voler bene dalle persone che ti circondano….eri pero’ meno pronto ad ascoltare glia ltri specialmente quando siamo andati in pista a miscoso….hihihihihihihi….che assassino che sei…..sn veramente contento per te,TE LO MERITI TUTTO QUESTO,hai sempre fatto grandi sacrifici per ottenere cio’ che volevi e questo e’ il risultato…..GRANDE DINOOOOOOOOO…..

    (Juri)

  2. Veramente il coronamento di una grande passione per i motori!
    Dino, dalle curve del Nero fatte su due ruote, alle sgroppate in discesa da Gottano alla Lonza, di strada ne hai fatto tanta!! Con la costanza e la volontà si possono raggiungere grandi traguardi!
    Complimenti e un grazie dalla comunità vettese.
    Renzino Fiori