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“Il sud… si estende al nord?”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Dalle nostre parti, fino a qualche anno fa, era quasi un luogo comune dire che il meridione d'Italia è un "pozzo di San Patrizio" con uno sciupìo enorme di risorse pubbliche molto spesso per iniziare imponenti opere mai terminate. Quante volte abbiamo letto reportage giornalistici che ci illustravano di pezzi di superstrade che finivano in mezzo alla campagna; quante voilte abbiamo visto servizi televisivi che mostravano ospedali finiti di tutto punto e mai messi in funzione; oppure villaggi turistici dove crescono solo le erbacce e così via. Mi è molto amaro riferire di un caso di malgoverno dalle nostre parti.

A Busana è avviata la costruzione di una imponente struttura destinata a "nuova sede del Comando di stazione del Corpo forestale dello Stato". Questo cantiere, recita il cartello del "Ministero delle infrastrutture e dei trasporti" ben in vista in loco, ha avuti inizio il 30 APRILE 2009 e prevede la conclusione dei lavori il 22 OTTOBRE 2010!, per una spesa complessiva di  EURO 1.239.000. Senonchè, allacciato il cantiere all'Enel, ad Iren per l'acqua, montata un'alta gru, fatta un'ampia recinzione, tutte cose tuttora in cantiere, avviato un ampio scavo, è stato costruito il rustico ed in un secondo tempo il tetto in legno, siamo ora al secondo anno di "abbandono" del cantiere e comunque di arresto dei lavori.

Il vento ha più volte divelto la recinzione, il tetto in legno è stato per un inverno intero parzialmente esposto alle intemperie, alcuni infissi esterni sono aperti in balia degli eventi atmosferici od altro. Ribadisco, è per me molto triste constatare che il nostro Stato anzichè emanciparsi rispetto allo sciupìo di denaro (almeno così descritto) al Sud, dia segni di estensione a tutto il Paese degli stessi metodi.

(Claudio Bucci)

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In merito la sen. Leana Pignedoli ha presentato un'interrogazione parlamentare

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

Premesso che:

ubicata all’interno del Parco Nazionale, alle pendici del monte Ventasso, la caserma forestale di Busana, in località Borrello, è un’opera ideata nei primi anni del nuovo secolo, la cui area è stata individuata con deliberazione del Consiglio Comunale di Busana del 2 settembre 2003;

i terreni per la caserma forestale furono donati dai cittadini di Busana al Comune e, successivamente, dal Comune al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

al fine di verificare la stabilità del sito di edificazione della caserma forestale, il Comune di Busana ha commissionato e finanziato, con spese a carico del proprio bilancio, l’affidamento di un incarico professionale per la redazione di una prima relazione geologica tecnica (1 aprile 2004) e di un successivo approfondimento geologico-geotecnico (29 giugno 2005);

in data 7 giugno 2006, rep. n. 4528, presso il Provveditorato interregionale delle OO.PP. dell’Emilia-Romagna/Marche, in Bologna, è stato stipulato un contratto di appalto con la ditta Selit di Roma, impresa risultata aggiudicatrice per l’affidamento dell’opera il cui costo complessivo è stato stimato in circa 2 milioni di euro;

indicato l’ingegnere Piero A. Gasperini come direttore dei lavori, il verbale di consegna degli stessi è stato redatto in data 15 novembre 2006;

considerato che:

dal 2006 ad oggi, c’è stato un susseguirsi di eventi che hanno provocato gravi preoccupazioni nell’amministrazione comunale e nella popolazione: inadempienze della ditta appaltatrice e ritardi nel pagamento degli stati di avanzamento dei lavori hanno condotto alla revoca dell’appalto e, di conseguenza, alla sospensione dei lavori;

a fine aprile del 2009, i lavori sono stati appaltati nuovamente all’impresa Staccone srl di Ceccano (FR) e, nonostante ripetuti solleciti, per i quali spesso è mancato un interlocutore specifico, i lavori sono iniziati solo a fine agosto 2009;

la Giunta del Comune di Busana ha espresso grande preoccupazione in quanto, ad oggi, i lavori per la costruzione della caserma forestale si trovano ancora in una situazione di stallo;

inoltre, poiché rispetto ai termini contrattuali le “sospensioni lavori” hanno ecceduto i termini previsti dal contratto – circostanza suscettibile di costituire, in capo all’impresa esecutrice dei lavori, il diritto a chiedere un compenso aggiuntivo dovuto all’eccessivo protrarsi del tempo di esecuzione lavori -, la nuova ditta appaltatrice ha richiesto la risoluzione del contratto alla stazione appaltante;

rilevato che:

alto è il rischio che, scaduto il termine del periodo fissato per la fine dei lavori e la consegna della caserma forestale di Busana (novembre 2011), tutto si blocchi, con la conseguente probabile apertura di un lungo contenzioso che potrebbe impedire il completamento del fabbricato;

la caserma forestale di Busana costituisce una installazione di fondamentale importanza per il futuro del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, alle pendici del monte Ventasso, e per un presidio costante di forze dell’ordine sul territorio del crinale e, in particolare, del Comune di Busana;

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa e quali siano le sue valutazioni in merito alla situazione;

se ritenga di acquisire dalla ditta esecutrice dei lavori ulteriori specifiche in merito alla capacità della stessa di reperire i finanziamenti necessari al completamento dell’opera;

se e come intenda procedere, attraverso le strutture preposte del proprio Dicastero, al fine di assicurare il rispetto dell’impegno assunto dalla ditta esecutrice al completamento dell’opera in tempi brevi;

se, volendo evitare che la caserma vada ad aggiungersi all’elenco delle “cattedrali nel deserto”, non ritenga che si debba intervenire al più presto perché la ditta esecutrice possa riprendere i lavori e completare l’opera in tempi brevi e certi.

 

1 COMMENT

  1. Mi scusi, Sig. Bucci, ma da quanto tempo non passa dalla “Canala” sulla 63? Lì, sulla 63, appena finite le gallerie di Casina andando verso Reggio, sulla sinistra c’è una galleria, ormai da più di dieci anni, che termina, e neanche poco, dentro una montagna, e se mai si dovesse fare una relazione per la “ripresa lavori” ce la troveremmo già scritta da Giovanni Pascoli, ricorda Breus?

    “Entrò pensoso nella corte antica:
    c’era tant’erba, c’era tanta ortica.
    Il rovo vi crescea come una siepe,
    e la muraglia piena era di crepe.
    L’edera aveva la muraglia invasa:
    l’erba copria la soglia della casa.” .

    Si cerca di sdrammatizzare, ma girano… girano tanto.

    (mv)