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Solo trent’anni dopo riduzione del 20% delle emissioni di CO2

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Un uso più efficiente dell’energia su tutto il territorio e il ricorso a fonti rinnovabili per la produzione, unitamente all’impegno per ridurre le emissioni di CO2. E’, in estrema sintesi, quanto prevede il protocollo tra Regione Emilia-Romagna ed Enel Spa, siglato ieri dal presidente Vasco Errani e dall’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti, nel contesto del Piano energetico regionale (Per). Era presente anche l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli.

“Con questo protocollo vogliamo qualificare insieme la nostra collaborazione, anche per ‘traguardare’ sull’innovazione e, per quanto ci riguarda, sull’affermazione e realizzazione del nuovo Piano energetico regionale – ha sottolineato Errani. Per noi la nuova frontiera è la produzione da fonti rinnovabili e soprattutto l’efficienza energetica nel sistema produttivo, nelle abitazioni, in tutto il sistema Emilia-Romagna. E’ importante – ha concluso il presidente – che questa collaborazione abbia ricadute nella qualità ambientale e in un nuovo modello di sviluppo, che vogliamo concretizzare con il Patto regionale per la crescita, siglato recentemente”.

“L’accordo raggiunto oggi con la Regione Emilia-Romagna – ha detto Conti – testimonia l’impegno di Enel nel promuovere la crescita delle fonti rinnovabili e l’uso efficiente dell’energia elettrica, il vettore energetico più versatile e rispettoso dell’ambiente, in collaborazione con una grande regione italiana, da sempre tra le più impegnate su questo fronte”.

Il protocollo
La collaborazione tra Regione ed Enel riguarderà più aspetti: promozione di misure per la riduzione delle emissioni di CO2, e per il miglioramento dell’efficienza energetica su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie più innovative disponibili per l’illuminazione pubblica, o con altri progetti specifici per la riduzione dei consumi energetici all’interno degli edifici pubblici. Regione ed Enel collaboreranno per lo sviluppo dell’innovazione e della ricerca scientifica applicata agli usi ottimali dell’energia, e nel campo della produzione attraverso l’impiego di fonti rinnovabili (risorse idriche, eoliche, da energia solare e da biomasse di origine vegetale certificata).
Per quanto riguarda in particolare l’energia idroelettrica, il Protocollo prevede la promozione di specifici accordi territoriali con gli enti locali, con le autorità d’ambito competenti, i soggetti gestori del servizio idrico integrato, le organizzazioni nel settore agricolo della Regione. Le modalità di attuazione delle forme di collaborazione, insieme ai rispettivi ruoli e compiti dei soggetti partecipanti, saranno disciplinate attraverso la sottoscrizione, entro sei mesi, di appositi accordi di programma. Sarà il Comitato di Coordinamento, formato da quattro esperti – due di nomina regionale e due di nomina Enel – a elaborare un programma d’azione complessivo riferito, in particolare, alle potenzialità di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nel territorio dell’Emilia-Romagna e agli interventi di contenimento delle emissioni in atmosfera.
Alla base del Protocollo una serie di premesse, prima fra tutte l’impegno – fatto proprio dalla Regione Emilia-Romagna – della Commissione Europea di ridurre entro il 2020 (rispetto ai valori del 1990) del 20% le emissioni di CO2 che causano l’effetto serra e il consumo di energia primaria e di soddisfare, sempre entro il 2020, almeno il 20% del fabbisogno di energia primaria mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili. Il piano triennale di attuazione 2011-2013 del Per (Piano energetico regionale), in corso di elaborazione, prevede in particolare l’installazione di impianti fotovoltaici, eolici, a biomassa, di cogenerazione, e l’incremento della produzione idroelettrica, mediante impianti mini e micro idroelettrici. Enel ha fra le proprie missioni lo sviluppo di impianti per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili, settore nel quale è uno dei principali protagonisti in Italia e nel mondo. Un impegno coerente con quanto previsto dalla legge Finanziaria per il 2008: portare la produzione di energia elettrica (obiettivo nazionale) da fonti rinnovabili al 25% del totale entro il 2012. La stessa norma prevede che le Regioni debbano definire o adeguare i propri piani o programmi in materia di promozione delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica negli usi finali e, conseguentemente, debbano adottare le iniziative di propria competenza per concorrere al raggiungimento di quest’obiettivo. Il rapporto di collaborazione sancito dal Protocollo durerà fino al 31 dicembre 2013, e potrà essere prorogato o rinnovato.