Assessore Mola, come nasce la giornata della lotta contro la violenza sulle donne?
La scelta del 25 novembre, come Giornata internazionale contro la violenza sulle donne nacque nel 1981 a Bogotà e venne scelta dal movimento internazionale delle donne latino americane in onore delle sorelle Mirabal attiviste della Repubblica Dominicana assassinate il 25 novembre 1961 perchè si opponevano al regime dittatoriale del loro paese.
Il coraggio e la forza dimostrate dalle sorelle Mirabal hanno contribuito a renderle eroine internazionali. La loro storia è stata scelta a simbolo della grave violazione dei diritti umani rappresentata dalla violenza sulle donne.
In che modo questo episodio è diventato giornata mondiale contro la violenza alle donne?
Con la risoluzione 53/134 del 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne ed ha invitato il governi di tutto il mondo ad organizzare attività ed eventi per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica su questo tema.
In Italia questa iniziativa è conosciuta?
In Italia solo dal 2005 i Centri anti violenza e le Case delle donne hanno iniziato a celebrare la giornata attraverso iniziative politiche e culturali; nel 2007 il Ministero delle pari opportunità ha attivato un numero unico a livello nazionale per rispondere alle domande di aiuto delle donne vittime di violenza: 1522, funziona 24 ore su 24 ed è disponibile in più lingue.
Inoltre nel corso della settimana ci sono molteplici iniziative in varie lingue, tra le quali rassegne cinematografiche per divulgare e far conoscere il problema, in tutto il mondo.
Nel nostro paese quanto è rilevante il problema della violenza sulle donne?
In Italia, secondo i dati Istat, una donna su tre tra i 16 ed i 70 anni è stata almeno una volta vittima di violenza o maltrattamenti. Sempre in Italia vi sono 7 milioni di vittime ed in tutto il mondo 140 milioni. E’ una vera emergenza.
Sappiamo che le denunce sono in crescita, ma ancora troppo poche rispetto al reale fenomeno che si consuma nel quotidiano e che, per quanto diffuso, è ancora spesso taciuto.
E’ una triste realtà da cui la nostra montagna non è certo immune.
Nonostante gli organi di informazione parlino spesso di episodi di violenza contro le donne ancora oggi è molto difficile per una donna ammetterlo, comunicarlo, denunciarlo e chiedere aiuto ed è ancora difficoltoso, anche per gli operatori, saper riconoscere segnali indiretti di violenza e/o maltrattamenti.
Qual è l’obiettivo di questa iniziativa?
Questa giornata deve rappresentare un'occasione per discutere, riflettere e fare proposte su un problema di estrema attualità ed in continua espansione. Anche negli ultimi giorni abbiamo visto con orrore casi di omicidi di donne geograficamente molto vicino a noi. Tant’è, secondo i dati nazionali, che nel 2010 sono state 127 le donne uccise: una ogni 3 giorni. Dal 2011 i soli casi di omicidio sono stati 92 di cui ben 11 nella nostra regione, l’Emilia Romagna.
La violenza è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 50 anni.
Quali ritiene siano i passi necessari per ottenere risultati?
Abbiamo bisogno urgentemente di un cambiamento culturale e di mentalità, di imparare ad acquisire il rispetto della parità ed equità di genere.
Bisogna lavorare molto, soprattutto nelle scuole, per sradicare la concezione della donna come di un oggetto di cui ci si può anche appropriare.
Non crede che gli stimoli esterni contribuiscano ad inculcare l’idea della donna come oggetto di consumo?
I creativi nella pubblicità, per esempio, che umiliano il corpo della donna per vendere e infatti la persistenza di questi aberranti schemi mentali favorisce il prodursi di atti di sopraffazione. Il corpo violato ed umiliato proposto in mille forme diverse a casa, sui luoghi di lavoro, in quelli della socialità dove le donne sono fatte oggetto di discriminazioni economiche, fisiche e psicologiche, nonostante le donne lavorino due terzi delle ore lavorative mondiali e producano la metà del cibo del pianeta.
Come assessore alle pari opportunità quali iniziative può intraprendere?
Personalmente e nel mio ruolo di Assessore alle pari opportunità (senza portafoglio) ho avuto ed ho a cuore questi problemi; ho cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica con attività culturali con la collaborazione dell'assessorato alla cultura e soprattutto di dar vita ad azioni concrete.
Sono stata promotrice del primo corso di formazione sulla violenza verso le donne in montagna. Dopo vari incontri in Provincia e con l’associazione “Non da sola”, la dottoressa Alessandra Campani e con il contributo della Regione Emilia Romagna, attraverso il Piano socio sanitario 2010, è partito il corso a Castelnovo ne’ Monti con il sostegno della dottoressa Luisa Muzzini e del distretto locale.
I risultati sono stati pari alle aspettative?
Sono estremamente orgogliosa che a questo corso, a cui hanno partecipato vari operatori sanitari, assistenti sociali e forze dell’ordine del nostro Comune, abbia fatto seguito una serie di iniziative che hanno portato alla nascita dell’associazione “Per te” di cui abbiamo celebrato la nascita al convegno di Carpineti e con la costituzione del tavolo di lavoro sulla “Violenza di genere” dell’Asl di Reggio Emilia – distretto Castelnovo ne’ Monti.
Progetti a breve e lungo termine?
Con il Teatro Bismantova e l'assessorato alla Cultura di Castelnovo ne’ Monti sono state proposte (e altre lo saranno) iniziative volte sempre a sensibilizzare l’opinione pubblica, con attività culturali, varie rassegne cinematografiche in occasione della Giornata della violenza sulla donna e dell’8 marzo, tra le quali il film “Precious”, lo spettacolo di Ottavia Piccolo “Donna non rieducabile” sulla giornalista Anna Politkovskaja, ed altre rappresentazioni con la compagnia di Francesca Bianchi.
Voglio ricordare anche la presentazione di libri, tra i quali “Gentiluomo” di Marzia Schenetti sulla sua personale esperienza di stalking. Sempre la Schenetti sta costituendo un’associazione, MODEM (MOvimento di Donne E di Minori) volta a dar voce alle vittime di violenza attraverso la pubblicazione di storie reali.
L’amministrazione di Castelnovo, nella persona del sindaco Gian Luca Marconi e mia, è impegnata a sostenere le iniziative che hanno preso vita in questo anno atte a contrastare i gravi problemi di violenza sulle donne e a dare un sostegno alla nuova associazione “Per te”, al fine di far conoscere ed affrontare questi temi così complessi ma ormai diffusi in ogni realtà sociale di ogni grado e livello, anche nella nostra montagna così “ovattata”
Infatti, a testimonianza di ciò duole segnalare che si sono recate alla Casa delle Donne di Reggio Emilia 11 donne del nostro distretto.
Un argomento complesso e ricco di sfumature delicatissime cui ci si deve avvicinare con rispetto ed accortezza. La giornata celebrata a Carpineti il 25 novembre è stata un piccolo passo, ma a mio avviso significativo, lungo la strada per ottenere la giusta considerazione della Donna, sia nella società che in famiglia.