Riceviamo e pubblichiamo.
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Se la notizia fosse fondata e l’ammanco ammontasse a 400.000 €, la gravità dell’illecito amministrativo sarebbe enorme, così come più gravi sarebbero le responsabilità del sindaco. Ciò detto, mi domando cosa abbia da dire il Pd provinciale, dato che la signora Garofani è anche un esponente di primo piano di quel partito. Questa situazione mette in cattiva luce l’operato della dell’intera giunta di Vetto ed esige chiarezza in tutte le sedi, anche quella giudiziaria. Pare inoltre che il ragioniere Novembrini già nel 1998 fosse stato accusato di illeciti amministrativi, falsificazione della firma del segretario in documenti ufficiali; in quell’occasione avrebbe patteggiato un anno e mezzo. Nel 1998 Garofani, a Vetto, era vicesindaco e assessore al bilancio. Anche nel 2001 ci sarebbe stata una denuncia nei confronti di Novembrini: la Corte dei conti avrebbe rilevato l’omissione di un pagamento dovuto allo Stato centrale; questa volta il ragioniere avrebbe patteggiato un'ammenda. Anche nel 2001 Garofani era vicesindaco e assessore al bilancio. I cittadini di Vetto hanno il diritto di sapere cosa è accaduto realmente, stiamo parlando di denaro pubblico. Si pone a questo punto, con sempre maggiore evidenza, la necessità delle dimissioni del sindaco di Vetto e la conseguente nomina di un commissario prefettizio che faccia chiarezza su quanto è avvenuto e che governi il Comunedi Vetto fino a nuove elezioni amministrative.