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“Al centro l’impresa”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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"Rimettiamo al centro l’impresa e la voglia di intraprendere cogliendo gli aspetti innovativi e moderni del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano per far sì che diventi un catalizzatore dell’economia montana”. E’ questa la proposta avanzata da Cna, e completata con l’individuazione di alcuni asset strategici di sviluppo, durante il direttivo di Cna area montana nella sua sede territoriale di Castelnovo ne’ Monti.

L’incontro “Impresa e territorio: il futuro in Appennino, progetti e azioni del Parco nazionale” ha chiamato gli imprenditori a confrontarsi con il presidente di CNA Reggio Emilia Tristano Mussini, il suo direttore generale Fabio Bezzi, il presidente dell’Area Montana Romeo Ferrari e il sen. Fausto Giovanelli presidente del Parco nazionale, che ha colto l’occasione per presentare il Piano pluriennale economico e sociale del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

“In questi primi cinque anni di attività abbiamo gettato le fondamenta del Parco creando sedi condivise e un team stabile di addetti – ha aperto Giovannelli – ora, a fine 2011, ci sono tutti gli organi direttivi operanti, il profilo identitario di Parco di confine tra Europa e Mediterraneo, logo e immagine coordinata. E’ stata prodotta e diffusa la prima guida nella classica edizione verde del Touring, e ancora la prima carta illustrata, la carta dei sentieri, il sito internet, il profilo facebook e brochure multilingui. Sono stati realizzati, in collaborazione con privati, quattro centri visita, allestiti venticinque punti informativi presso esercenti privati e realizzate due “porte” di visibilità e valorizzazione dei luoghi, senza contare le attività realizzate con le scuole. I 105 progetti previsti dal Piano di sviluppo del Parco, alcuni dei quali già avviati, puntano su eccellenze, qualità, alleanze territoriali e su un più forte rapporto di collaborazione tra pubblico e privato”.

“Dobbiamo collaborare per far sì che il Parco Nazionale dell’Appennino sia davvero un’occasione di sviluppo per tutta l’area montana – è intervenuto il presidente provinciale di Cna Tristano Mussini – i principi di rete d’impresa, innovazione e internazionalizzazione che CNA sostiene con il suo operato quotidiano non possono prescindere dai principi di territorialità e prossimità che per un’Associazione calata sul territorio come CNA sono la linfa vitale di tutta l’azione dell’Associazione. Al Parco si legano temi importanti come il recupero dei mestieri artigianali che sta così a cuore a CNA, ma per fare un vero salto di qualità al Parco occorre un atteggiamento più imprenditoriale capace di darsi tempi, definire risorse, fissare obiettivi. In un mondo che è già cambiato, dobbiamo essere capaci di cambiare noi per primi”.

 “Il Parco – ha aggiunto Mussini - ha terminato la fase di start up e deve decidere se rimanere in un ambito di economia marginale o se essere un fattore propulsivo capace di caratterizzare un territorio ricco come quello dell’Appennino Reggiano e orientarlo ad una economia ambientale. Parliamo di un salto di qualità che può e deve fare la differenza. CNA è molto attenta al tema dello sviluppo del Parco nazionale dell’Appennino perché convinta che se adeguatamente declinato, rappresenti un’opportunità importante per tutta l’area montana. Bisogna, però, necessariamente velocizzare il percorso. Come CNA abbiamo individuato pochi e strategici assi portanti su cui lavorare congiuntamente: la promozione delle energie alternative e l’efficienza energetica dei suoi borghi, la valorizzazione a portata visiva della sua fauna selvatica e i turismi di qualità, la cura dei sui paesaggi e le produzioni locali”.