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Castelnovo ne’ Monti, è morto don Battista Giansoldati

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Nato a Castelnovo ne' Monti il 26 marzo 1924, ordinato sacerdote nel 1947, Don Battista Giansoldati ha esercitato il ministero sacerdotale per tre anni a S. Polo d’Enza come vicario cooperatore (cappellano), poi è stato parroco a Montebabbio per 27 anni, fino a quando nel 1977 è stato nominato parroco nel suo paese natale, Castelnovo, dove ha svolto il ministero di parroco fino al 2000, quando per raggiunti limiti di età ha cessato di essere parroco, continuando però a dare il suo prezioso aiuto in parrocchia, vivendo nella restaurata canonica della Pieve, nella comunità di sacerdoti. Anche i parrocchiani di Pineto ricordano con gratitudine il servizio pastorale da lui svolto come amministratore parrocchiale.

Don Battista, prete solare, convinto, mite e schivo, incontrava volontieri la gente. La sua predicazione era molto apprezzata; si prodigava per aiutare chi si trovava nel bisogno. Negli ultimi anni trovandosi nella comunità dei sacerdoti nella canonica di Pieve la sua presenza era particolarmente gradita, considerato come il nonno.

Un motivo di grande gioia per lui era avere visto diventare sacerdoti tre suoi chierichetti, tra i quali due diocesani: Don Pietro Romagnani, parroco di Felina e Don Enrico Ghinolfi, parroco di Quattro Castella.

Don Battista mercoledì sera in sagrestia stava preparandosi per la Messa, quando è caduto a terra per un malore di origine cardiaca. Ricoverato prima nell’ospedale di Castelnovo ne' Monti e poi al S. Maria Nuova di Reggio, oggi, venerdì 18 novembre, ha chiuso per sempre gli occhi su questo mondo.

Il funerale è fissato per lunedì 21 novembre, alle ore 15, a Castelnovo ne' Monti, nella chiesa della Risurrezione in centro.

Domani, verso le ore 13, la salma giungerà alla chiesa della Pieve, dove nel primo pomeriggio il feretro verrà esposto e alle 20,30 sarà celebrata la Messa. Domenica la Messa delle 11,30 sarà alla Pieve, non alla chiesa della Risurrezione come avviene di solito.

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Tra le prime reazioni, quella del sindaco di Castelnovo ne' Monti, Gian Luca Marconi. Eccola di seguito.

Don Battista era castelnovese, nato qui nel 1924, ed aveva poi studiato al Seminario di Marola sino ad essere ordinato prete nel 1947. In seguito aveva prestato servizio per diversi anni a Montebabbio, in Comune di Castellarano, fino a quando, nei primi anni ’70, non fu nominato parroco di Castelnovo al posto di don Alcide. Ricordo ancora benissimo un viaggio fatto con mio padre, quando non ero ancora maggiorenne, per andare appunto a Montebabbio a salutare don Battista appena incaricato: da allora è entrato nel cuore di diverse generazioni di castelnovesi, grazie alla sua fede, ma anche alla sua simpatia, alla sua attenzione verso tutti ed in particolare verso chi soffriva. Tutti gli volevano bene. Dopo l’arrivo di don Evangelista Margini, è stato parroco emerito e ministro pastorale sempre a Castelnovo, continuando a celebrare messa e ad essere vicino alla sua comunità, che ha sempre conservato per lui un affetto speciale. Voglio anche ricordare la sua disponibilità costante a collaborare con le varie amministrazioni comunali succedutesi a Castelnovo, con grande attenzione soprattutto ai temi sociali, educativi, alle iniziative ed attività rivolte ai giovani. Grazie al suo impegno ad esempio Castelnovo fu tra i primi comuni in provincia a sottoscrivere una convenzione con una scuola materna parrocchiale, l’asilo "Mater Dei". In questo momento di grande dolore siamo vicini alla Parrocchia, a don Geli e a don Benedetto, ai familiari di don Battista. Saremo certamente presenti alla cerimonia funebre per trasmettere la vicinanza e l’affetto di tutta la comunità castelnovese, per la quale don Battista era un punto di riferimento".

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10 COMMENTS

  1. Apprendo con tanta tristezza la morte di don Battista persona umile, sempre disponibile con chi soffriva e aveva bisogno di aiuto. Questo era il modo di vivere il “suo” ministero. Invio sentitissime condoglianze ai cugini Germano e Cesco Zuccolani, a Corrado e Beppe Giansoldati e a tutto il Clero della Pieve.

    (Sergio Tagliati)

  2. Don Battista è stato il mio primo Parroco; con lui ho ricevuto tutti i sacramenti (Battesimo, Comunione e Cresima), inoltre ha Battezzato anche mio fratello. Don Battista però, permettetemi di dirlo, non si occuava solo della Parrocchia di Castelnovo ed in particolare delle chiese della Resurrezione e della Pieve. Tutte le domeniche o quasi, lui e Don Marco, andavano a celebrare la S. Messa anche negli oratori della Parrocchia. (Quarqua, Rosano, Carnola). I ricordi più belli che ho di lui sono proprio di quei giorni; dopo la celebrazione, si fermava a chiaccherare anche un’ora, nel sagrato dell’oratorio. Incontrava i parrocchiani, si discuteva di fede, di politica, di vita comune. Tutti andavano d’accordo. Chi non voleva partecipare alla Messa per motivi di credo, era trattato da Don Battista allo stesso modo di chi ogni domenica andava a messa, e presenziava (anche stando solo nel sagrato) il suo arrivo. Numerose volte, in passato, si fermava anche a pranzo o a cena a casa dei fedeli e tutti gli facevano gli onori di casa, proprio come quando andava in giro a piedi per tutta la parrocchia a Benedire le case. Forse il mio commento è lungo, ad alcuni non piacerà, ma credo che Tutto Castelnovo, porta Don Battista nel Cuore, come un Pellegrino, che con la sua presenza, allietava la giornata. Io lo saluto come quando si fermava a casa mia, perchè infondo anche da lassù, avrà sempre un occhio rivolto alla sua Parrocchia di Castelnovo!
    Salve Don! Torni Presto!!

    (Marco)

  3. Ciao Don, per me sei stato un punto di riferimento importantissimo. Quando, dopo essermi perso sono tornato… eri lì ad accogliermi a braccia aperte… (e io che mi aspettavo una ramanzina!). Ma sono anche sicuro che il tuo ricordo rimarrà per sempre indelebile nel cuore di tante altre persone di Castelnovo e dintorni. Ora goditi il meritatissimo riposo…
    Un abbraccio.

    (Alessandro)

  4. LETTERA A DON BATTISTA

    Caro Don Bà… come vedi per la prima volta anch’io ti chiamo in questo modo, come facevano la Francesca e la Marlene, e per la prima volta mi permetto di darti del tu. Ero molto piccola, quando in piedi, in fondo alla navata centrale, aspettavo che si aprisse la porta e tu e don Elauterio, seguiti da una moltitudine di gente, finalmente facevate il primo passo, per entrare a
    celebrare la vostra prima messa, nella Chiesa della Pieve. Io subito mi fermavo e recitavo una lunga poesia di benvenuto e di augurio, che le suore mi avevano insegnato. Era una sorpresa e tu mi guardavi divertito. Bene… quel giorno mi hanno detto: “Adesso è un sacerdote e devi rispettarlo, quando ti devi rivolgere a lui, fallo col Voi”. Così io ho ubbidito fino a giovedì scorso, l’ultima volta che ti ho visto. Eri in terapia intensiva e avevi dei dolori lancinanti alla gamba, però lucido come non mai. Dicevi: “Vai a casa… non stare qui… hai molto da fare, vai dalla tua famiglia”. La mia famiglia?… La nostra famiglia, Don Battista, tu eri un membro della nostra famiglia, un cugino?… Un fratello?… Uno zio?… Un nonno?… Fai tu, la domenica quando arrivavi carico di doni come babbo Natale, per i miei figli prima e per i miei nipoti dopo, era una grande festa. Ti abbiamo voluto bene come tu ce ne hai voluto. Da lassù guardaci, prega per i tuoi parrocchiani, per mio marito i miei figli e i miei nipoti. Per me non chiedo nulla, io mi metto nelle mani della Madonna della Pietra, che tu mi hai insegnato ad amare. In ogni momento di difficoltà, dicevi: “Rivolgiti a Lei… Lei è molto potente”.
    Grazie Don Battista, grazie per tutto ciò che ci hai insegnato, grazie per questo grande sentimento che ti ispirava la famiglia; e un’ultima cosa, dal momento che sei lassù, salutami la zia Cleofe.
    Infine ringrazio tutti voi che siete stati presenti in questi tre giorni per dargli un ultimo saluto e il nostro sentito ringraziamento a Don Geli, per avergli permesso di vivere in canonica per tutti questi anni, per avergli dato le stanze più belle della casa. Per essersi comportato con lui come un figlio dovrebbe fare col proprio padre. Grazie, Don Geli, grazie per il suo gran cuore.

    (La cugina Elda Zannini)

  5. Ci unì nel matrimonio, battezzò mio figlio, con la sua pacata gentilezza. Un uomo che sapeva avere la risposta giusta in ogni momento, un Don che lascerà una forte impronta nella nostra piccola comunità, un punto di riferimento per tutti.
    GRAZIE e riposi in pace!!!!!

    (Alberto Boni)