Riceviamo e pubblichiamo.
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Solidarietà alle popolazioni alluvionate: da Ramiseto ad Aulla
La solidarietà e l’aiuto alle popolazioni alluvionate resta una priorità nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Anche il Comune di Ramiseto ha organizzato due squadre di lavoro che in questi giorni si danno il cambio ad Aulla. Ogni gruppo è composto da oltre venti uomini e otto mezzi: quattro camion e quattro miniescavatori cingolati.
La prima squadra, coordinato dal Sindaco Martino Dolci, membro del Consiglio Direttivo del Parco, ha lasciato Ramiseto alla volta di Aulla alle 5.30 di lunedì 31 ottobre, per rientrare poi in Appennino alle 19. La seconda, coordinata dall’assessore Uriele Nizzi, passerà la festività di Ognissanti a ripulire fondi e scantinati.
«Il legame tra territorio è fondamentale – spiega Martino Dolci – e ad Aulla ci lega un rapporto di buon vicinato e, personalmente, un’amicizia. Per questo abbiamo sentito il dovere di correre in soccorso della popolazione. Un sentimento, questo, condiviso anche dalle imprese del nostro crinale che immediatamente hanno messo a disposizione mezzi e personale specializzato».
Partecipano alla spedizione anche un gruppo di giovani che fanno riferimento direttamente al Centro Visita del Parco ‘La Valle dei Cavalieri’ di Succiso.
Bravi, iniziativa giusta e meritevole. Personalmente sono pronto anch’io a partire, tramite il Gruppo di Protezione Civile di cui faccio parte, per portare anche il nostro contributo non appena ci verra’ chiesto. Mi risulta che pero’ al momento ci siano gia’ molti volontari e che ci sia bisogno soprattutto di “tecnici” ovvero muratori, falegnami, cuochi ecc.
(Alessandro)
Alluvione Aulla e Cinque TerreE: per chi suona la campana…
La tragedia che ha colpito il Levante Ligure e la Lunigiana ha purtroppo molti precedenti, tra essi la recentissima, disastrosa, alluvione del Magra e quelle che hanno ripetutamente colpito Genova. C’è una regione geografica: l’Appennino sul versante sud non degrada verso la pianura, ma precipita in breve spazio dalla sua vetta al mare. Ce n’è una climatica. Siamo sul confine tra Europa e Mediterraneo e i cambiamenti in corso hanno accentuato la “tropicalizzazione” delle precipitazioni. Ce n’è una umana: l’assetto del territorio insediato ha delle antiche e recenti fragilità. La variabile ambiente è stata ed è spesso sacrificata a interessi economici immediati. Siamo in colpa e in ritardo. L’effetto serra richiede non domani, ma oggi – anzi già ieri – di riparametrare gli standard di sicurezza idraulica.
Nella tragedia – come sempre – sono scattati anche tanti buoni sentimenti e tanto civismo. Tanti cittadini e persone ora stanno mostrando, finalmente, generosità, coraggio, passione per i beni comuni e per il destino delle loro e di altre comunità. Dal versante nord dell’Appennino sono partite, per la prima volta, iniziative di aiuto e solidarietà alle località colpite dall’altro versante. La prima è quella dal Comune di Ramiseto, un comune che da sempre combatte con le frane e l’instabilità di versanti. Il sindaco Martino Dolci, consigliere del Parco nazionale, ha guidato personalmente squadre di operatori specializzati nell’azione di aiuto ad Aulla. Il Parco nazionale dell’Appennino ha subito messo a disposizione tutto il proprio personale, in primis i forestali del Cta con il loro comandante Dottor Ernesto Crescenzi. Vernazza, Monterosso e le Cinque Terre sono il “nostro mare”. E non solo, sono l’esempio realizzato di come un territorio povero e arretrato possa risorgere, diventare attrattivo, dare benessere ai suoi abitanti e un servizio ad altri territori e a tutto il Paese. Il Parco delle Cinque Terre, non dimentichiamolo soprattutto ora, è stato protagonista di tutto questo e protagonista di uno dei pochi veri “miracoli economici” degli ultimi difficili 20 anni dell’Italia. Tutti i parchi di mare e d’Appennino, ma anche è il nostro Paese che deve qualcosa alle Cinque Terre. Il momento difficile – per l’Ente Parco, per la nota vicenda su cui il giudizio va rispettosamente sospeso respingendo i giudizi sommari – non deve far dimenticare a nessuno il valore immenso che lì è stato prodotto e accumulato. Il Parco è un fatto identitario e di vero valore di quel territorio. Il Governo, la Regione, il ministero dell’ambiente e del territorio devono a Vernazza e Monterosso, tutte le Cinque Terre, un impegno speciale, specialissimo, in questo momento e nel prossimo futuro. Non si tratta solo di un dovere, ma della tutela di una risorsa dell’Italia, di tutti, di un bene comune, che non deve essere offeso dal fango e dalla disattenzione. E’ un patrimonio dell’Umanità.
(Fausto Giovanelli)