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Confartigianato chiede risarcimenti

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Confartigianato, assieme ad altre associazioni di categoria, ha avviato azioni legali nei confronti del ministero dell'ambiente per recuperare i contributi versati dagli imprenditori nel biennio 2010-2011 per il funzionamento del Sistri. Il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi infatti non è mai diventato operativo. Spiega Rodolfo Manotti, presidente provinciale: "Negli ultimi due anni 300mila imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per iscriversi al sistema, acquistare le chiavette usb e le black box. Risultato: il Sistri non è mai partito. Ora, quei costi devono essere risarciti".

"Come associazione - prosegue Manotti - fin dall'inizio abbiamo denunciato l'inefficienza e gli inutili costi del Sistri per le imprese chiamate ad attuarlo. Chiediamo una revisione profonda e strutturale del sistema, per semplificare il quadro normativo e le procedure e rendere il Sistri uno strumento di semplice utilizzo, realmente efficace per contrastare le ecomafie e fondato su criteri di trasparenza ed efficienza. In attesa che il sistema possa davvero funzionare intraprenderemo tutte le azioni necessarie per restituire alle nostre imprese risorse che sono quanto mai importanti in questo momento di grave crisi".