Home Cultura I Farinelli erano dei banditi che a San Michele…

I Farinelli erano dei banditi che a San Michele…

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(Castelnovo ne’ Monti, 12 ottobre 2011) - Sabato, 15 ottobre, la storia ed il territorio della montagna saranno protagonisti a Reggio di una interessante iniziativa organizzata dalla sezione reggiana della Deputazione di Storia Patria con il patrocinio del Comune di Castelnovo.

Alle ore 16 nella sede della Fondazione Manodori, in via Carducci 1/a, sarà presentato il volume Castellanze di Montagna, di Maria Teresa Cagni di Stefano. Sono previsti i saluti di Gianni Borghi, Presidente della Fondazione Manodori, e Francesca Correggi, Assessore alla Cultura di Castelnovo Monti. A seguire si succederanno gli interventi dell’autrice, di Danilo Morini e di Angela Pietranera. I due volumi dell’opera sono il frutto di un meticoloso e impegnativo studio delle carte degli Archivi di Stato di Reggio e Modena, nonché di quelli parrocchiali e della Curia vescovile reggiana, per indagare diffusamente due secoli di storia della nostra montagna: i secoli XV-XVII focalizzandosi su Castelnovo Monti – comune di cui la studiosa è originaria – e dintorni.

Il lavoro della Cagni di Stefano ha privilegiato gli atti dei notai, e si addentra nel vasto mondo del patrimonio archivistico indagando con rigore quelle fonti testimoniali che sono poi a fondamento della sua narrazione. Dei notai la studiosa fornisce notizie biografiche e riproduce il “signum tabellionatus”; trascrive integralmente tanti documenti, vari dei quali sono anche riprodotti. Tanti gli aspetti presi in esame nell'opera: dal commercio e artigianato alla giustizia, dai gruppi parentali alla religiosità, dai mercati, alla podesteria, ai provvedimenti legislativi. Il primo volume è incentrato sulla “Rocha” e l'altro su “Rocha, castra, famiglie di ieri e di oggi”, arricchiti da un cospicuo corredo iconografico e stampati dalla Nuova Tipolito di Felina. Spazio è riservato anche alle bande e ai banditi, come i “farinelli” che colpivano durante la fiera di S. Michele, ai soprastanti alla sanità, alle carestie, ai mulini, alla giustizia criminale, alle chiese del territorio, ai boschi.