Scherza coi fanti ma lascia stare i militi. Alle volte si è traditi dall’ansia di condividere con gli “amici” su Facebook – il social network che spopola su Internet – tutto quello che ci accade commentando, a volte oltre le righe, l'operato di chi ci sta attorno.
Ma, come è giusto che sia, si è chiamati a rispondere del proprio agito nei confronti di terzi. Lo sa bene una giovane di Toano che troppo "rumorosa" nell'esprimere i suoi (non educandi) pensieri sui carabinieri del luogo è finita, così, nei guai.
E' accaduto che la ragazza di 19 anni che, sul suo profilo di Facebook, dopo una premessa relativa ad una contravvenzione per divieto di sosta, aveva offeso pesantemente i Carabinieri di Toano "che avrebbero contestato la contravvenzione" medesima. Ricordiamo che Facebook è il popolare socialnetwork che, tra l’altro, consente di riallacciare vecchi contatti, scovare compagni delle elementari o conoscenze dell’infanzia e coltivare amicizie anche a chilometri e chilometri di distanza. Di fatto, chiunque si collega a Facebook ha la possibilità di aprire la propria home-page con un pensiero, un racconto, magari la descrizione di un fatto appena vissuto. La ragazza in questione, però, ne ha fatto un uso imporprio e ha iniziato a digitare: «40 Euro per un divieto di sosta?!” e poi giù offese pesante rivolte ai Carabinieri della Stazione di Toano. Un clic del mouse e i suoi numerosi amici hanno potuto leggere quella frase. Sfortuna ha voluto che anche i carabinieri di Toano, su segnalazione di un cittadino, si siano collegati al medesimo profilo abbiano visto il messaggio acquisito dai militari che ora opereranno la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia a carico della 19enne che poi forse pentita ha rimosso il “post”. Poco importa che l’indiziata abbia subito cancellato quel messaggio, poiché non ha rimosso le prove della sua condotta delittuosa. Per altro, dai riscontri dei verbali dei Carabinieri di Toano non risulta a carico della giovane nessuna contravvenzione per divieto di sosta. "Ma questa è un'altra - misteriosa? ndr - storia" si legge nella nota dell'Arma.
La vicenda in questione, ora, vedrà a carico della giovane una denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. Una “bravata” che potrebbe costar cara alla ragazza laddove il reato di vilipendio alle Forze Armate prevede una multa sino a 5.000 euro.
Accidenti, ma si può essere più sciocchi? Già gli insulti pubblici sono gravi, ma che anche la multa presa a pretesto si riveli inventata di sana pianta (io proprio non ci vedo nulla di “misterioso”) è veramente il colmo… In questi casi è chiaro chi sta dalla parte del torto e mi auguro che quella ragazza subisca una forte multa e la paghi fino all’ultimo centesimo.
(Maurizio Caselli)
Ma si può multare qualcuno perché scrive su facebook insulti a qualcun altro (In questo caso le forze del ordine)? Non c’è il rischio che lo scriva un’altra persona al tuo posto? Dove sono le prove?Alla fine basta che qualcuno sappia la tua password e il gioco è fatto… la mia è solo una domanda, non voglio entrare nel merito della situazione!
(Massimo)
Per Massimo: Sì è possibile che qualcuno entri su FB con la password di qualcun’altro…ma non è accaduto nel caso in questione…se il tutto si fosse svolto come dice lei, la denuncia non sarebbe nemmeno “partita”.
(Simone)
Non parlavo del caso in questione, era un discorso in generale! Volevo solo sapere se è possibile prendere una denuncia (o anche essere multati) per un commento su facebook! Grazie.
(Massimo)
Massimo…certamente si!!! Insultare chicchessia su FB, equivale ad un insulto esternato in un qualsiasi posto pubblico, alla presenza di altre persone!!!
(Simone)