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Govi attacca anche D’Alema: “Non faremo il gioco del Sud, vogliamo Delrio presidente Anci”

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I Comuni reggiani voteranno Delrio presidente Anci

Pare che Massimo D'Alema si sia speso per avanzare la proposta di un altro candidato in antitesi al reggiano Graziano Delrio alla presidenza dell'Anci, l'associazione nazionale dei Comuni d'Italia. Sua colpa essere uomo del Nord, quando baffetto vorrebbe Michele Emiliano, sindaco di Bari, la sua regione.

E quando oggi, mercoledì 5 aprile, si terrà a Brindisi la  XV assemblea congressuale dell’Anci che eleggerà il nuovo presidente destinato a succedere a Chiamparino... si scopre che, come è naturale che sia, Reggio Emilia non ubbidità al maggioriente del Pd D'Alema, ma sosterrà il reggiano Delrio che, in questi mesi, ha tratto i tagli per gli enti locali a tu per tu con Tremonti.  "Sarò presente, in qualità di delegato all’assemblea nazionale per la provincia di Reggio Emilia  - taglia corto Sandro Govi, sindaco di Busana - e con convinzione sosterrò la candidatura del Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Del Rio".

"Credo non ci si renda ancora conto,  fino in fondo,  - prosegue il sindaco di Busana - della grande opportunità che l’elezione di Graziano Del Rio rappresenterebbe per la Città, per  la Provincia di Reggo Emilia e più in generale per il sistema amministrativo  e delle autonomie locali dell’Emilia Romagna. La guida dell’Anci affidata al sindaco di Reggio significherebbe un’implicita  valorizzazione di un sistema politico, amministrativo e istituzionale  che in ultima istanza riconosce come un  modello positivo a livello nazionale l’operato   delle realtà municipali dell’Emilia Romagna sotto il profilo dell’efficienza,  della qualità dei servizi e  trasparenza amministrativa".

"Dopo molti anni sarebbe la prima volta che la  guida dell’Anci viene  affidata ad un Sindaco di una città di medie dimensioni.  Storicamente l’Anci è stata dominata culturalmente e politicamente dalle grandi città metropolitane con una  oggettiva sovra rappresentazione  dei bisogni e delle problematiche delle grandi città rispetto all’articolata complessità delle medie città e dei piccoli comuni. L’elezione di Graziano Rio avrebbe il valore di  un segno nuovo di attenzione verso  esperienze amministrative, che con difficoltà possono raggiungere il proscenio della politica nazionale,  ma che nel loro complesso rappresentano la stragrande maggioranza dei cittadini italiani".

"All’interno dell’Anci - aggiunge Govi - si tratterebbe di una piccola rivoluzione che a mio modo di vedere non toglierebbe nulla al ruolo e alla funzione delle grandi città italiane: in fondo, i Sindaci  di Roma, di Milano, di Napoli, di Firenze, di Torino ecc,  non hanno cosi bisogno dell’Anci per fare sentire la loro voce sui tavoli della politica nazionale! La candidatura di Del Rio è anche il frutto di un percorso che ha visto il sindaco di Reggio Emilia svolgere,  con capacità riconosciute  anche dai Sindaci appartenenti ad altre forze politiche,  il ruolo di Vice-Presidente dell’Anci negli ultimi anni".

"La candidatura di Del Rio è, per ora, il frutto di tre componenti: sostegno trasversale da parte di Sindaci di molte Città e piccoli comuni del Paese,   riconoscimento del lavoro svolto sin qua nella sua qualità di vice presidente e valorizzazione di un modello amministrativo di qualità e di eccellenza. Si tratta di un’opportunità per tutti noi e soprattutto per il nostro territorio".

"Tuttavia i giochi non sono fatti - spiega Govi - e la candidatura di Graziano del Rio è oggetto di qualche resistenza da parte di “fuoco amico”.  Sono note e hanno trovato spazio sui media le telefonate e le posizioni  di Massimo D’Alema.  Con la candidatura del Sindaco di Bari, fortemente voluta da D’Alema stesso,  si vorrebbe rappresentare politicamente il problema del mezzogiorno. In realtà, io credo, si tratta di un conflitto tra il vecchio e il nuovo, tra metodi di reclutamento che da una parte privilegiano logiche di appartenenza e di consolidamento di posizioni acquisite e dall’altro mettono al centro  l’innovazione, il cambiamento e il gusto della sfida. Andrò a Brindisi  ed esprimerò il mio voto fregandomene delle antiche appartenenze nella consapevolezza che le novità e i cambiamenti, alle volte, rappresentano un problema per molti leader del mio partito; un problema molto più grande per loro rispetto al sentire comune di chi ha visto nel Pd l’opportunità di un progetto politico nuovo e alternativo che non teme ma incoraggia l’innovazione e i cambiamenti".

Cosa accadrà? Che tra Delrio e il sindaco di Bari dal cilindro si tema possa uscire un terzo nome, capace di unire il partito, Fassino (sindaco di Torino), un volto nuovo della politica nazionale...

 

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