Si è svolto questa mattina nel Foyer del Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti nell’ambito della Fiera di San Michele 2011 l’incontro “Nuove agricolture, moderne professioni”.
Stefano Catellani di Telereggio ha intervistato la Sen. Leana Pignedoli della Commissione Agricoltura del Senato ed alcuni giovani imprenditori del territorio reggiano come Alessandra Medici di Cantina Medici Ermete, Paolo Toni di Fattoria Monte di Bebbio e Marco Sepe castanicolture, sul tema della competitività in agricoltura al centro del Disegno di Legge recentemente presentato dalla senatrice Pignedoli.
Pensiamo che la competitività delle aziende agricole sia un tema urgente sul qualche abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione – ha detto la senatrice Pignedoli. In Italia assistiamo ad un paradosso: abbiamo una domanda del prodotto agroalimentare in forte crescita, sia sul mercato interno così come all’estero, un’agricoltura che cresce quindi in un contesto internazionale a crescita zero. A fronte di questo però il reddito delle nostre aziende agricole è il più basso d’Europa. E’ chiaro che qualcosa non funziona e quindi bisogna chiedersi come il settore deve rinnovarsi per far fronte a questa situazione.
Il Disegno di Legge del quale sono prima firmataria – ha proseguito la Pignedoli – affronta da diversi punti di vista la richiesta di modernizzazione di questo settore. Dalla necessità di fare imprenditoria aggregata, al miglioramento dell’efficienza aziendale, per passare da una idea di una sorta di assistenzialismo al settore ad una d’investimenti mirati all’efficienza della resa delle risorse.
L’esperienza della mia azienda, soprattutto nella produzione dell’aceto balsamico tradizionale – ha detto Alessandra Medici di Cantine Medici Ermete – ha fatto dell’innovazione un punto centrale del nostro essere all’avanguardia. Se abbiamo creduto nella necessità di mantenere artigianale il processo produttivo per poter garantire alti livelli di qualità, abbiamo invece investito nella innovazione della comunicazione per fa conoscere il nostro prodotto in Italia e all’estero. Oggi la nostra azienda ospita visitatori da tutto il mondo, Asia, est Europa, Stati Uniti, Brasile, persone che riconoscono al nostro territorio la qualità dei prodotti e dell’accoglienza. Questo è stato possibile attraverso la creazione di una rete tra i produttori che fa si che il visitatore possa assaggiare una goccia di aceto su un pezzo di Parmigiano Reggiano accompagnato da un buon bicchiere di vino. E’ questo che ci consente di dare una visione d’insieme del nostro territorio e di destagionalizzare anche i percorsi turistici nella nostra azienda che oramai conta più di 3500 visitatori tutto l’anno.
Un’idea condivisa anche da Marco Sepe che dal 2007 ha avviato il recupero di un metato partendo dall’idea di non voler vedere abbandonato un castagneto come tanti ce ne sono nel nostro territorio. Abbiamo avviato un progetto di marketing territoriale - ha proseguito Sepe - basato sulla castagna. L’operazione importante è stata quella di proporre la valorizzazione di un prodotto che può far nascere una nuova piccola economia. In altri luoghi come Imola o il bolognese possiamo vedere importanti aziende che sulla castagna stanno raggiungendo importanti risultati.
E’ un mercato nel quale possiamo cogliere grandi potenzialità legati alla tipicità e al turismo anche da noi.
Paolo Toni di Fattoria Monte di Bebbio ha ereditato l’azienda dal padre. Da semplice azienda agricola produttrice di latte per Parmigiano Reggiano nel 2008 – ha detto Toni - abbiamo deciso di produrre con il nostro latte, panne cotte, latte pastorizzato, yogurt e gelato senza abbandonare il Parmigiano Reggiano.
Abbiamo fatto un importante lavoro di ristrutturazione e l’intero percorso del nostro prodotto, dalla produzione al confezionamento, è curato da noi, fino alla consegna ai punti vendita che hanno accolto i nostri prodotti. È un’avventura recente ma che ci sta dando grande soddisfazione.
Come queste esperienze ci testimoniano l’Italia e il territorio reggiano, dalla pianura alla montagna, offre grandi opportunità che devono essere messe nelle condizioni di esprimersi – ha aggiunto la senatrice Pignedoli. Deve passare l’idea di un nuovo imprenditore agricolo che non cura solo la produzione ma fa suo l’interno percorso del prodotto fino alla commercializzazione. Per garantire questo è fondamentale un’azione profonda di rinnovamento del settore. Dal tema della semplificazione, al quale abbiamo dedicato un altro disegno di legge che affronta la necessità di ridurre la burocrazia, snellire le procedure, al riordino degli enti vigilati dal ministero dell’agricoltura. Se vogliamo avere un’agricoltura moderna dobbiamo puntate alla ricerca dove oggi siamo tra gli ultimi posti in Europa, dobbiamo rinnovare il sistema dell’accesso al credito come quello dell’erogazione dei fondi pubblici che non deve più essere una tantum ma finalizzato a progetti concreti e meritori. Un percorso difficile ma necessario se vogliamo essere all’avanguardia in Italia e nel mondo.