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La Pietra di Chiara

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“La Pietra di Bismantova e il suo territorio: aspetti storici, archeologici, paesaggistici e di conservazione”. E’ il titolo dell’ultima tesi di laurea che ha per oggetto il nostro Sasso – in ordine di tempo - discussa lo scorso 13 luglio all’Università di Parma, davanti ai proff. Sergio De Iasio (relatore) e Carlo Maurizio Modonesi e Roberto Macellari (correlatori).

Dato che ci interessava saperne di più e l’interessata si è rivelata molto disponibile, ben volentieri facciamo due chiacchiere su quell’“agognato traguardo” che la fa ora dottoressa in lettere e filosofia, indirizzo beni storico-artistici.

Chiara Borghi, giovane castelnovese, peraltro non si fa molto pregare per spiegarci la “sua” Pietra e il suo elaborato. Basta qualche “input” ed eccola qui: “Perché la tesi sulla Pietra di Bismantova? Questa scelta è certamente legata alla passione che ho da sempre per il nostro territorio ed al duplice interesse che può suscitare. Duplice perché è insieme un bene paesaggistico, che fa parte del Parco nazionale dell’Appennino e dei siti di Rete Natura 2000, e bene culturale perché sede di antichi insediamenti umani. Una particolarità non trascurabile!!!”.

Il suo lavoro – che è ampiamente corredato di immagini - è suddiviso in tre capitoli, che spaziano dalla geologia e geomorfologia alla topografia storica della nostra provincia e della Pietra nel contesto più ampio della montagna reggiana; attenzione particolare viene riservata a Campo Pianelli, di cui si ripercorre la storia degli scavi e se ne illustrano altre particolarità.

“La Pietra – spiega Chiara - è già stata analizzata, ma si tratta più spesso di studi che riguardano una caratteristica soltanto: per esempio quella geomorfologica o quella storica (dico generalmente e non esclusivamente). Nella mia tesi ho cercato di mettere insieme tutti gli aspetti che la caratterizzano e la riguardano: quello storico, quello archeologico, quello paesaggistico ed infine, novità interessante, quello conservatoristico. Insomma, uno studio riguardante tutte le sfaccettature di Bismantova inserite però in un contesto di tutela e conservazione. Questa è la differenza, secondo me, la considerazione più nuova ed appassionante che io ed i miei professori abbiamo condotto: abbiamo cioè effettuato un‘analisi reale dello stato di conservazione della Pietra di Bismantova prendendo in considerazione le singole operazioni effettuate negli anni dagli enti interessati allo scopo della sua tutela e conservazione (sia sul piano paesaggistico che storico-artistico). Abbiamo proposto una sorta di progetto di miglioramento e di intervento per la conservazione, là dove necessario, ed effettuato un nuovo progetto di valorizzazione, inteso proprio come maggior conoscibilità del bene e di miglioramento della sua fruibilità, con lo scopo di aumentare la sua capacità di attrazione e di creare una serie di meccanismi conseguenti e secondari che gioverebbero agli enti e al territorio circostante”.

Chiara Borghi

L'argomento è "accademico" o corrisponde a tuoi reali interessi? Nel senso: pensi, se ne avrai l'opportunità, di inserirti in un ambito lavorativo che ti porti a "proseguire sulla scia"?
"L’argomento è accademico, provengo da un piano di studi che prevede la conoscenza della storia e della preistoria oltre che della storia dell’arte e dell’archeologia (tutte discipline che riguardano direttamente il sito di Bismantova). Il fatto che io abbia deciso di incentrare questi studi intorno ad un argomento “locale“ è dovuto certo al desiderio di poter proseguire le mie conoscenze su tutto ciò che lo riguarda. È certo, per esempio, che la sommità della Pietra ospitasse il castello bizantino. Castello di cui rimangono poche tracce. Gli studi di archeologia e le ricerche su Bismantova non sono mai state terminate, molte sono ancora le lacune e certamente molte le importanti notizie che devono venire alla luce. Il mio sogno è di poter partecipare attivamente a queste scoperte e soprattutto mi piacerebbe poter trasformare questa grande passione in un lavoro: nei progetti proposti molte sarebbero le opportunità per gli studenti appassionati di arte e cultura!!! E molti sarebbero i vantaggi legati ad un maggior sfruttamento da parte del Comune e del Parco, per esempio, che potrebbero investire su un richiamo non più solo legato all’alpinismo o agli appassionati di natura ma anche di cultura e arte!!! Una grande novità!!!”.

L’intervista è stata fatta per iscritto e anche i semplici punti esclamativi – che abbiamo mantenuto – bene esprimono lo stato d’animo, la passione e la voglia tutta del giovane di "entrare nella società", di spendersi per qualcosa che piace, di sentirsi utili e apprezzati nel proprio percorso professionale che ci si augura si stia schiudendo.

Spesso le cose si cominciano senza pensare a dove poi potranno condurci: è capitato anche a te? Se sì, cos'hai scoperto in più sulla Pietra?
"Devo dire che moltissime sono le scoperte che ho fatto riguardanti la Pietra e di cui non ero assolutamente a conoscenza!!! Purtroppo credo che anche in questo campo manchi qualcosa all’origine, nel senso che, secondo me, è proprio dall’insegnamento delle istituzioni scolastiche che nasce la consapevolezza di appartenenza ad un territorio e ad una particolare cultura. Sarebbe fondamentale dunque creare per esempio corsi di aggiornamento e preparare la formazione didattica di insegnanti di tutte le istituzioni scolastiche, fin dalla scuola primaria. Sarebbe doveroso proporre visite guidate, realizzare laboratori e percorsi didattici nei quali mettere in diretto contatto gli studenti con le realtà del passato, come avviene per esempio nei musei all’aperto e nei parchi archeologici come quello di Montale (vedi, ndr). Si potrebbe creare un sentiero naturalistico-archeologico che, passando da Campo Pianelli, arrivi fino alla sommità, legando dunque insieme storia e natura. Ritengo sia indispensabile investire tempo (oltre che denaro) nella conoscenza delle potenzialità culturali e paesaggistiche dei luoghi di origine, per creare quell’attaccamento e quella conoscenza che ci permettano poi di sentirci parte integrante del territorio nonché discendenti delle antiche genti che lo hanno vissuto, oltre che abitato".

Siamo al solito problema di come valorizzare al meglio questa straordinaria emergenza.
"La Pietra, a causa della sua particolare forma e della sua posizione strategica, è stata per secoli al centro dei movimenti economici-culturali-storico-artistici della nostra Penisola. Un luogo di straordinaria importanza!!! Meriterebbe forse un po’ più d’attenzione da parte degli enti, delle istituzioni e di noi che abitiamo sotto la sua ombra. Spesso ci si abitua alle cose perchè ci sono date... e ci si dimentica della fortuna e della ricchezza che invece potrebbero offrire se solo ci dedicassimo un po’ di attenzione in più!".

(gdp)

 

14 COMMENTS

  1. Brava mamma
    Grande Chicca, solo noi sappiamo quanto è stato difficile e quanti sacrifici hai dovuto fare. Senza sacrificare però, un minuto, il ruolo di mamma e quello di moglie. Questa è una laurea che ha un sapore speciale. Come tu lo sei per noi.

    (Fabio, Mati)

    P.S. – Grazie, Idaf, come sempre hai perfettamente ragione. Un po’ sarà anche merito mio… credo.

  2. Complimenti e non solo
    Complimenti!! E non solo perché é verissimo che la conservazione della Pietra si puó fondare prima di tutto su una più completa e diffusa conoscenza dei suoi valori plurimi, che non sono solo quelli attualmente più noti. La tesi merita una presentazione pubblica. Il Parco è interessato e disponibile. Grazie.

    (F. Giovanelli)

  3. Brava
    Fa piacere scoprire che ci sono ancora giovani interessati alla storia del loro territorio. Ma anche e soprattutto alla sua tutela e valorizzazione. Non ti conosco (scusami per il tu) ma oltre che farti i complimenti per l’importante traguardo ti auguro anche, al di là di dove ti porterà il lavoro, di continuare ad interessarti della Pietra.

    (Giorgio)