L’anticiclone africano cuoce anche l’Appennino. E il bello deve ancora venire. La morsa del caldo, infatti, che sta attanagliando la nostra provincia e l’Italia in genere, sta rivelando alcuni inediti scenari.
Come la temperatura percepita a valori insolitamente alti per la fine del periodo. Come il caldo che sale anche sopra i 1000 di altitudine o, addirittura, riesce a penetrare nelle case più antiche con possenti muri in sasso di elevata inerzia termica. Come le persone che anziché rientrare in città decidono di prendere d’assalto i luoghi del turismo ricavandone anche una boccata d’aria. O come le notti con temperature di 20-23° C in montagna. Gettonatissimi, allora, Enza, Secchia (ma anche i torrenti minori che non sono in secca), laghi e cime.
Non è un caldo record (32,6° C nella nostra stazione di Felina alle 15.21 di domenica 21 agosto), certo, eppure ci si discosta dai valori stagionali quando, con l’accorciarsi delle giornate, già si potrebbe intravedere il mal tempo di settembre. La notizia più curiosa, però, sta nel fatto che non è finita qui: secondo il meteorologo A. Occhipinti nei prossimi giorni il “cielo sarà; temperature massime in lieve aumento, fino a 8°C oltre la media”.
Cenni di moderatissime nuvole solo sul crinale. Per il resto occorrerà ancora boccheggiare un po’.
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