La prima pietra dell’attuale Chiesa di Tapignola fu posata proprio cento anni fa, come ricorda l’iscrizione in pietra sull’architrave del portone centrale e come si può desumere dalle annotazioni sul registro dei battesimi della parrocchia di Coriano.
Sono annotazioni scritte a mano in italiano dall’allora parroco don Giuseppe Bonini.
“Ad perpetuam memoriam”
L’erezione della nuova chiesa di Coriano in Tapignola è cominciata nel giorno 17 Agosto 1911 essendo parroco Bonini Giuseppe, Vicario Foraneo Maseroli Primo, Vescovo della Diocesi Mons. Edoardo Brettoni.
Fortemente danneggiata dal terremoto del 23 dicembre 2008 ora viene riaperta al culto dopo i lavori di restauro curati dalla Parrocchia col parroco don Alberto Nava.
SABATO 20 AGOSTO 2011 alle ore 11,30 avrà luogo la cerimonia.
La chiesa di Tapignola è legata alla storia della Resistenza come luogo in cui trovavano rifugio ed assistenza i partigiani col parroco don Pasquino Borghi poi fucilato nel gennaio 1944 dai fascisti a Reggio Emilia.
Trascriviamo una memoria storica della chiesa di Tapignola scritta recentemente dall'attuale parroco don Alberto Nava.
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Cenni storici sulla Chiesa di Tapignola
La chiesa di Tapignola fu iniziata nel 1911 e terminata nel 1922.
La chiesa precedente era situata nella borgata di Coriano, ma sul finire del 1800 era molto danneggiata. È possibile anche che la chiesa di Coriano subì danneggiamenti dalle scosse di terremoto registrate nella montagna reggiana in quel periodo. Sulla montagna reggiana tra il finire dell'Ottocento e i primi del Novecento si ebbero in zona alcune scosse di terremoto.
Una scossa di terremoto è segnalata la sera del 4 marzo 1898, con caduta di
pietre e calcinacci; altre due scosse sono registrate il 4 e il 23 febbraio 1905.
L’inizio dei lavori di costruzione è data certa: il 17 agosto 1911, perché dal registro dei battesimi della parrocchia di Coriano si possono ricavare queste breve informazioni, scritte a mano in italiano dall’allora parroco don Giuseppe:
“Ad perpetuam memoriam
L’erezione della nuova chiesa di Coriano in Tapignola è cominciata nel giorno 17 Agosto 1911 essendo parroco Bonini Giuseppe, Vicario Foraneo Maseroli Primo, Vescovo della diocesi Mons. Eduardo Brettoni”
Ai primi del ‘900, la chiesa di Coriano è in grave decadenza e, stante anche la scomodità a raggiungerla di alcune borgate, il nuovo arciprete della Pieve, don Primo Maseroli (1905-1930), uomo pieno di iniziativa e dotato di un autentico carattere da ingegnere e impresario edile, decise di ricostruirla ex novo.
Per spirito di equità decise di costruirla in luogo equidistante dalle tre borgate e scelse perciò, nella località deserta di Tapignola, uno sperone che l’antica frana aveva lasciato intanto e saldo pur essendo anch’esso, come affermano oggi i geologi, sceso a valle nel complesso di uno “scivolamento in blocco” dell’intera area .
Don Milani ricorda che dovette affrontare, con buona diplomazia, il grave disappunto della gente di Coriano che si vedeva privata della chiesa, dalla cui presenza aveva sempre ricevuto un’ovvia sorta di primato sugli altri due borghi. Molto contente furono invece le borgate di Santonio e Calizzo che concorsero attivamente alla costruzione iniziata nel 1911, insieme a quella della chiesa di Gatta e di Montecagno.
Il progetto di queste tre chiese era quanto mai semplice; ma, pur nella povertà dei mezzi, don Maseroli volle che esse fossero anche quanto possibile belle.
E così, nel 1936, le giudicava don Francesco Milani:
«Dal lato artistico le tre chiese suddette non presentano un gran che di rimarchevole, c’è però l’idea di un equilibrio di proporzioni tutt’altro che scadente e una bella linea di fregio all’inizio degli archi tutt’all’intorno, forse per l’occhio di qualcuno leggermente pesante, ma in quella di Gatta e, più spiccato, nella navata della chiesa di Tapignola, si deve approvare un gioco artistico di colonne appena distaccate dalle fiancate che, nell’intreccio della fasciatura attira gli sguardi» .
Durante il periodo dei lavori, probabilmente la s. Messa viene celebrata nell’oratorio di Calizzo, mentre alcuni battesimi sono celebrati nella chiesa Febbio come si desume dal registro dei Battesimi di Coriano.
Sempre sul registro dei Battesimi troviamo la seguente annotazione:
“ANNO DOMINI 1915
Pro Memoria. L'ultimo giorno dell'anno 1914 io sottoscritto, trasportai il
S. S. dall'oratorio di Calizzo nella Chiesa di Tapignola. Il giorno 6
gennaio amministrai il Sacramento del Battesimo in detta Chiesa per la prima
volta.
d. Rocco Milani-Economo”
Evidentemente i primi lavori di costruzione durarono dall’agosto del 1911 a tutto il 1914, se solo l’ultimo giorno dell’anno 1914, d. Rocco riportò il S. S. Sacramento dall’oratorio di Calizzo alla chiesa di Tapignola.
Il primo battesimo celebrato nella nuova chiesa, fu quello di Berti Caterina Tarsilla, celebrato il 6 gennaio 1915, giorno dell’Epifania del Signore.
Troviamo nel registro dei Battesimi anche l’annotazione dell’erezione della Via Crucis:
“Pro memoria 20 gennaio 1918
Nella nuova chiesa parrocchiale di Tapignola fu eretta da me sottoscritto la
Via Crucis, con facoltà avuta da Mons. Edoardo Brettoni Vescovo e Principe
di Reggio Emilia.
Tedeschi D. A.”
Circa la nuova chiesa di Tapignola, la frase di don Milani (Memoria Ecclesiae n. 8) «…le chiese di Tapignola e Montecagno potevano subito essere officiate» lascia intendere che, anche se non completata, anche se non consacrata, la chiesa di Tapignola accolse subito le celebrazioni religiose, o almeno a partire dal 31 dicembre 1914, come dalla nota di don Rocco. La consacrazione della chiesa non era necessaria per l’apertura al culto, tanto meno in situazioni di emergenza, e non era nemmeno necessaria per erigervi la Via Crucis i 20 Gennaio 1918.
Le prime difficoltà e, in seguito, la guerra fecero sì che la chiesa di Tapignola, giunta alla copertura, restasse però incompleta e così, già durante la guerra, la trovò don Venerio Fontana allorché nel 1917, sacerdote novello, assunse la cura della parrocchia in qualità di economo spirituale e, dieci anni dopo, fino al 1941, di rettore.
Frattanto, il grande terremoto del 7 settembre 1920 – come scrive Umberto Monti sul periodico locale “Alpe” (anno II, ottobre 1920) aveva completamente raso al suolo il borgo di Coriano, chiesa vecchia compresa. Si rendeva dunque necessario completare la nuova chiesa e, pur tra le immaginabili difficoltà del momento, che aggravavano quelle di una parrocchia tra le più povere dell’Appennino, don Fontana si mise subito al lavoro.
Uomo di molti fatti e di poche parole, richiesto da don Milani di uno scritto che ricordasse la memoranda impresa, don Venerio il 4 maggio 1936 rispose sinteticamente così: «La chiesa di Tapignola fu cominciata il 17.8.1911, finita dal sottoscritto nel 1922. In detto anno fu consacrata il 25.7. – La torre di Tapignola fu costruita dal sottoscritto nel 1934. La sagrestia nel 1935. La chiesa di Secchio fu riparata “a fundamentis” dal sottoscritto nel 1931; la torre fu riparata, pure dal sottoscritto, nel 1934. Difficoltà finanziarie aggravate da avversità di ogni genere... solo con l’aiuto di Dio si finirà di pagare tutto».
Ora la nostra chiesa di Tapignola, è ancora una volta terremotata, e chiusa al culto come l’annessa Casa Canonica. La scossa di terremoto dell’antivigilia del Natale 2008, l’ha seriamente danneggiata. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, delle istituzioni, ma anche dei privati, dei parrocchiani ma anche di tutte le persone di buona volontà che vorranno aiutarci per riaprire al culto e per la preghiera , questa chiesa non antichissima, ma carica di storia e di valore.
Non dimentichiamo che fu la chiesa di don Pasquino Borghi, missionario in Africa, e parroco qui in montagna negli anni difficili della guerra e che come annotava il compianto don Ercole Magnani, parroco anche lui di Tapignola dal 1953 al 1957:
“Il Sac. Pasquino Borghi Rettore soprascritto fu ucciso con fucilazione ordinata dal Tribunale Militare Repubblichino Fascista a Reggio Emilia nel gennaio 1944. Sacerdote reduce dalle Missioni Africane esempio di rettitudine, di carità e di generosità somma. Fu decorato con medaglia d’oro alla memoria dal Presidente italiano De Nicola nel 1946.”
Il prossimo agosto sarà il primo centenario della posa della prima pietra e dell’inizio dei lavori di costruzione, mi auguro di potere riprendere a celebrare la S. Messa in questa nostra chiesa, così martoriata nelle mura ma “viva” nel cuore della sua gente.
(Don Alberto Nava)