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I ciclisti dicono addio all’Appennino. Viale Bagnoli è rimasto immutato e… guardate la SS 63 per Cerreto

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Dopo le promesse di manutenzione sulla SS 63, da parte di ANAS e di alcuni politici locali, il comitato della strada statale 63, si arma di macchina fotografica e documento lo stato della strada nel tratto Collagna Cerreto, "come si può notare le parole sono state tante ma i fatti pochi", lamenta Roberto Malvolti promotore del Comitato ss63.

"Ci viene inoltre segnalato - prosegue il castelnovese - che è passato giugno, luglio e oramai agosto, ma viale Bagnoli è lì che aspetta , anzi peggiora giorno per giorno, sicuri che verrà asfaltato a fine stagione quando in Appennino non vi sarà più nemmeno l'ombra della villeggiatura, un bel modo di promuovere il nostro territorio".

Per concludere il comitato segnala che riceve molte email da cicloturisti affezionati del nostro territorio, che hanno abbandonato questo percorso "perchè tengono troppo alla VITA per percorrere la nostra SS 63 piena di buche e crepe".

23 COMMENTS

  1. Foto ritoccate !!!
    Caro Roberto, secondo me le foto che hai fatto le hai ritoccate perchè i buchi che si trovano, e non solo sulla statale, sono ben altri, a volte anche di parecchi centimetri; una su tutte, provate a fare in moto o in bicicletta, scendendo da Castelnovo la “S” della Macchiusa, c’è un avvallamento che se non sei bravo, o meglio fortunato, ti fa perdere il controllo del mezzo. Hai ragione quando dici che molti ciclisti preferisco prendere altre strade per le loro passeggiate… basta andare nel modenese, tanti appassionati della bicicletta mi hanno detto perchè non mandiamo due righe per lamentarci delle condizioni allucinanti delle nostre vie… Ma a chi le dovremmo mandare le due righe!!!

    (Gianni Leurini)

  2. pro e contro
    Da un lato meglio non avere tutti quei ciclisti che intralciano irrispettosamente le statali occupando l’intera corsia e non curandosi minimamente dell’auto che sopraggiunge alle loro spalle.. che stiano in pianura.

    (Commento firmato)

  3. Mi chiedo il perchè? La statale è una bomba a mano
    Tratto ponte del barone passo del Cerreto, macchine x asfalto sul posto, personale sul posto. Il perchè = asfaltati dei tratti e altri altrettanto orrendi lasciati lì con buche, fossi, crepe. Che una qualche persona dell’Anas o altri enti si facciano un giro in bicicletta o in moto sulla Statale , auguri (tutta la Statale è una bomba a mano e in mano con spoletta già disinserita) noi ciclisti chiediamo solo una strada da percorrere in modo sicuro e possibilmente poter viaggiare sul lato destro della strada, anche per non intralciare il traffico automobilistico, ma chiaramente chi si azzarda a stare sul ciglio della strada rischia di cadere troppe sono le buche, sbalzi, creste di asfalto non regolari, erbaccie, ghiaino… prima di arrivare alle gallerie basterebbe poco segnalare la deviazione, almeno il ciclista che non è della zona non rischia di finire in galleria !! o no? (e poi il discorso piste ciclabili resta un’otopia?). Pensate solo al continuo aumento di ciclisti di questi ultimi 10 anni e fatevi una domanda, non è che ormai esiste un problema che ogni giorno aumenta, e lo si vuole risolvere o speriamo che i ciclisti ormai rimasti la fetta più grossa di turisti che salgono nella nostra montagna se ne vadano in altre zone, così non rompono..???
    Scusate gli errori ma è tardi e visto la incazzatura che mi stò dando quando vado a girare in bici o voluto scrivere due righe.

    (Luciano Franchini)

  4. ciclisti da evitare
    Personalmente penso che se i cicloturisti non vengono a girare da queste parti non e’ una cosa grave, in questo modo bisognera’ stare attenti solo a evitare le buche nella strada e non chi pedala , magari in gruppo , occupando la carreggiata.

    (Roberto Zappaterra)

  5. Come sempre
    Ciao, Roberto, pensavi fosse cambiato qualcosa? Cambiano i dirigenti ma l’Anas no. Promettono ma non mantengono. Volevo anche segnalarti la situazione delle case cantoniere abbandonate, un patrimonio che potrebbe essere messo all’asta ma sono cose troppo faticose per il loro apparato. E’ da tempo che sostengo che ormai è un ente inutile.
    Ciao.

    (Enrico Bini)

  6. Slalom sulla 63
    Girare sulla SS 63 è ormai equivalente a percorrere una pista da sci cercando di evitare paletti (le buche) ma con il rischio di prendere in pieno il mezzo che procede dalla parte opposta nel caso si tenti questa manovra che in alcuni casi verrebbe istintiva anche se non corretta. Per ciò oltre a tutti i rischi che possano compromettere la nostra incolumità fisica, dobbiamo anche tener conto che certi tratti di strada frequentati quotidianamente portano tali sollecitazioni alle parti meccaniche dei nostri mezzi fino a creare rotture per cui si debba ricorrere a riparazioni d’officina, anche costose come per le sospensioni e parti correlate che per prime soffrono su questo manto stradale.

    (Gabrio Franchini)

  7. Meglio così
    Se le buche servono ad evitare i ciclisti sono pienamente d’accordo sul fatto di non chiuderle, anzi… Non se ne può più di dover aspettare dietro i tornanti che due ciclisti affiancati finiscano le loro chiacchiere…

    (Commento firmato)


  8. Mi permetto di fare una precisazione rispondendo ai commenti firmati, ma non vuol essere polemica.
    Ben vengano in montagna tutti, ciclisti e motociclisti. L’importante è che rispettino le regole!!! L’Appennino ha bisogno di tutti, sperare che non mettano a posto la SS 63 per evitare il “genere a 2 ruote” mi sa autolesionista.
    Il Comitato si batte per una strada statale 63 più celere e sicura, consapevole che la sopravvivenza del nostro territorio passa anche attraverso questo.
    Per concludere, ringraziamo Enrico per il sostegno, ricordando però che Anas è la mano OPEROSA della politica e che la gente è stanca dei bla bla bLa, vedi Ponterosso; in altri paesi i politici del “picchetto facile” sarebbero andati a casa.
    Grazie.

    (Roberto Malvolti)

  9. Anas
    L’Anas è un ente di emanazione politica e si comporta esattamente come i nostri amati politici, tira a campare. Dopo 2 anni è tutto uguale a prima, solo un grazie al Comitato che tiene alta l’attenzione sul problema.

    (Lorenzo Fabbiani)

  10. Senza parole; @CNota della redazione#C
    Il fatto che certi montanari o non, pendolari o non, che si fanno 100 o più km al giorno per andare a Reggio si permettono di dire che è meglio lasciare la SS 63 in queste condizioni… mi fa accapponare la pelle… Ci rendiamo conto dello stato che sta vivendo la nostra montagna?? Con negozi che chiudono, giovani che sono costretti a trasferirsi in altre città per trovare lavoro, un’economia balbettante… Eh, siamo ancora qui a perdere tempo con questi commenti patetici…??!!?? W la montagna, W i montanari veri!!!

    (G.V.)

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    @CNOTA DELLA REDAZIONE#C. Gentilissimo GV, caro Malvolti, chiudiamo qui la polemica del tenersi le buche per evitare i ciclisti. Delle due l’una: o i precedenti commenti sono una provocazione oppure esulano assai dalla notizia e, quindi, non meritano ulteriori spazio. Ben vengano in Appennino turisti, ciclisti, automobilisti, senza distinzione alcuna: nè di razza, nè di… mezzo di trasporto. Diversamente teniamoci le buche per non avere i bastian contrari al buon senso?


  11. Se non si preoccupano della strada quelli del Cerreto ce ne preoccupiamo noi? Pensiamo a fare qualcosa a Castelnovo invece di pensare alla strada dal ponte del Barone in su, che è bruttissima; ma che vantaggi ci porta? A Castelnovo non si fa niente neanche d’estate a parte la patetica Frescaspesa; invece di fare solo feste in tutte le frazioni xchè non facciamo crescere il capoluogo montano? I giovani vanno via e quando ve ne accorgerete sara tardi…

    (Francesca Rossi)

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    @CNOTA DELLA REDAZIONE#C. Gentilissima Francesca, lei vede i problemi ma certo non la soluzione. E’ evidente che non è ‘parcellizando’ le questioni per ogni singolo comune che si risolvono i problemi della montagna, la viabilità o la fuga dei cervelli dal’Appennino. Al contrario.

  12. A tutti gli anonimi firmati
    Ma bravi! Vi nascondete dietro ad un commento firmato, odiate ciclisti, motociclisti, non li volete sulle nostre strade ma sicuramente voi siete all’altezza di giudicare? Siete sicuri di non aver mai intralciato nessuno nei vostri percorsi? E se al posto di un ciclista che poveretto mentre fa una salita ci fosse un compressore, un autocarro o altro molto più ingombrante lo sorvolereste per poter sorpassare o aspettereste che abbia fatto la curva??
    Per favore, io credo che ogni persona possa segliere come meglio passare il suo tempo libero, soprattutto la bicicletta è anche uno stile di vivere sano. Sarebbe meglio che chi strombazza e sgasa al fianco dei ciclisti in salita per far mangiare maggior fumo pensasse di praticare anch’egli un po’ di sport sano. Non aspettare che sia il medico a dirvi: per migliorare o mantenere il vostro stato di salute fate movimento.

    (Eros Tamburini)

  13. Due cose ben distinte
    I ciclisti/motocicilisti in montagna sono una cosa ben diversa dalle buche sulla statale. Una strada decente e percorribile tranquillamente è a tutto vantaggio di tutta la manotagna, soprattutto dei residenti che dovranno mettere meno mani al portafoglio per spese dovute a manutenzione mezzi e incidenti… I ciclisti sono, da una parte, una rottura perchè intralciano il traffico soprattutto nei tratti in cui la carreggiata è stretta (Bocco, Vezzano, ecc.), ma d’altra parte è anch’essa una forma di turismo che può portare qualche nichelino ad una montagna sempre più povera. Poi magari il ciclista si trova bene, porta la famiglia il week-end successivo e… da cosa nasce cosa.

    (Alessio Zanni)

  14. C’è Anas e Anas
    Io vado spesso di là dal Cerreto e mi chiedo ogni volta come mai se l’Anas è un ente nazionale la gestione della statale 63 dal Cerreto verso Aulla è nettamente diversa che dalla parte emiliana. Ci sono, se non vado errato, almeno 4 stradini che curano la manutenzione. Non è forse che il problema è l’Anas Bologna?

    (Luigi Borghesi)

  15. Vietato il transito alle 2 ruote
    Dai, non sarebbe poi una cattiva idea, la nostra montagna senza ciclisti e motociclisti, tanti bei cartelli con colori sgargianti: “Vietato avventurarsi in Appennino ai mezzi a 2 ruote” e già che ci siamo anche ai mezzi ingombranti… Che borsa quando li trovi e non riesci a sorpassarli… Però avremmo anche un’altra idea, invitiamo i Signori infastiditi dalle migliaia di ciclisti che fortunatamente ci vengono a trovare, anche loro portano turismo e non solo ingombro, a munirsi di una bicicletta e provare a farsi una bella pedalata: gli gioverebbe sicuramente in salute e sarebbero sicuramente meno stressati…

    (Università del Pedale)

  16. Ahi, ahi
    A proposito di buche e ciclisti, io sono un cicloamatore da molti anni e pochi giorni fa sono caduto durante una discesa dello Sparavalle. Per fortuna il mio compagno di sudate Marco I.R. mi ha immediatamente soccorso. Solo piccole ferite, ma cosa dovrà succedere prima di vedere sistemate queste trappole?

    (Matteo Scolari)

  17. Proposta
    Cari amici del pedale, perchè una domenica non ci troviamo assieme a tutti i ciclisti della pianura a fare una mega colonna, ma non con la bicicletta, ma con un’auto a testa, poi ci facciamo il giro dell’Appennino reggiano; voglio vedere se ingombrano più mille ciclisti o mille automobili (sono curioso di vedere chi è che a tanta fretta e si butta al sorpasso).
    Per chi preferisce le buche alle due ruote il commento se lo sono fatti da soli, primo non firmandosi, secondo mi chiedo perchè si continua ad utilizzare l’asfalto nelle strade della montagna… Ma basta costa troppo e porta solo due ruote…?

    (Luciano Franchini)

  18. Qualità del materiale
    Rammentando il detto (chi più spende meno spende) anche se fosse steso un nuovo manto stradale sarebbe doveroso usare materiale di qualità idonea alle nostre strade, che sono sottoposte a stress durante il periodo invernale dal ghiaccio, dallo spargimento di sale e dall’uso degli spartineve. In Austria vi sono limiti urbani di 70 km/h e fino a 90 sulla quasi totalità delle extraurbane (no tangenziale) perchè la strada è curata, in parte questi limiti dei 90 sarebbero regolari anche sulle nostre extraurbane, però sulla 63 nei suddetti tratti si alternano velocità dai 70 ai 50 e dai 50 ai 70 per molteplici volte anche in pochi metri e talvolta ci si può trovare limiti di 20 o 10 km/h quando si trova una buca o una sconnessione specie se interessa il margine della banchina stradale, così che si piazza il cartello giallo, la freccia blu bianca e per mesi o anni si va avanti così.
    Questi limiti talvolta di intralcio al traffico sono la cartina di tornasole dello stato di questa statale che è allo sbando da molti anni:
    – manto stradale allo stato di abbandono, si effettuano solo rattoppi malfatti e non sempre;
    – mancanza di guardrail con protezioni idonee anche per l’incolumità dei motociclisti (anche loro pagano il bollo);
    – mancanza di tratti per sorpasso, ve ne sono solo un paio in tutto, dall’inizio della 63 fino al Cerreto;
    – mancanza di visibilità stradale e della segnaletica causata da incuria delle zone con boschi o prati.
    Di tutto ciò è grave la sordità e la cecità dell’ente che ha preso l’impegno e di conseguenza ha il dovere di provvedere al perfetto funzionamento della SS 63, che non vuol sentire la nostra voce e non vuol vedere i problemi che già esistono e che si
    verranno a procurare.
    Paghiamo le tasse e di conseguenza pretendiamo i servizi!!!

    (Gabrio Franchini)


  19. Il fatto non è che uno voglia le buche per evitare i mezzi a due ruote, ma il fatto è che la gente deve rispettare il codice della strada!!! Tutti hanno il diritto di andare per le vie, penso che nessuno lo metta in dubbio, ma quanto ti trovi ad esempio negli incroci con delle moto che oltrepassano i 100 km orari non è che sia proprio il massimo della vita… (anche se poi questi motociclisti vanno a fare spese e a fanno girare l’economia della montagna!!!). Poi, ovvio, in strada ci stanno tutti (i mezzi più lenti, quelli più veloci, giovani-anziani, ecc.).

    (Laura P.)


  20. Scusate l’intrusione, mi permetto solo di dire che è triste vedere come nessuno distingue le due categorie di ciclisti: quelli che correttamente procedono in colonna o quelli che, incautamente per la propria e l’altrui incolumità, occupano tutta la corsia di marcia, contravvenendo all’art. 182, 1° comma, del Codice della strada (1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro).
    Sinceramente non capisco questa difesa a spada tratta: se sbagliano, sbagliano loro, sbagliano gli automobilisti che sgasano o che strombazzano, sbagliano gli amministratori che lasciano le buche.
    Grazie per l’attenzione.

    (Mauro Gazzotti)

  21. Bici in montagna
    Un ciclista che rispetta se stesso non si mette a rischio. Non è vero che fare un percorso di parecchi chilometri, e per giunta in salita, sia tutta salute! Purtroppo la tensione, lo sforzo, spesso l’età avanzata, possono portare a malori improvvisi e a cadute rovinose. Perchè gli appassinoati di bici non si cimentano sulle piste ciclabili che sono state costruite appositamente per loro? Le strade di montagna sono troppo curvose e strette! La Val D’Enza da Ciano a Castelnovo Monti non ha subito modifiche sostanziali da prima della seconda guerra mondiale e la statale 63 ha raddrizzato alcune curve con le gallerie ma sostanzialmente è rimasta pericolosa. Perchè i ciclisti si vogliono (e ci vogliono) mettere a così dura prova?

    (Commento firmato)