Lunedì 15 agosto
All’alba i nostri pellegrini abbandonano gli alloggi dopo pochissime ore di sonno e si dirigono verso il Parque de Fontajau, fradicio della pioggia di ieri, ma ancora caldo dell’entusiasmo del concerto dei Borghi Bros.
La Messa di saluto è molto solenne. Sono presenti i cinquemila giovani ospiti a Girona, con i loro sacerdoti e i loro vescovi. Presiede il vescovo di Girona, con grande sobrietà ed eleganza, e con la sua accogliente affabilità. Abbiamo avuto più volte prova della semplicità di quest’uomo che fisicamente ricorda un po’ Aldo Fabrizi e ha un sorriso che ispira una simpatia da nonno buono.
Finita la Messa tutti raggiungono i loro pullman, vanno agli alloggi a caricare i bagagli e partono alla volta di Madrid. Rimane a Girona soltanto un piccolo gruppo, perché nei giorni scorsi ci è arrivata una richiesta da parte di RAI1: qualche minuto di collegamento web in diretta con la trasmissione “a sua immagine”. Quando l’ho proposto ai ragazzi, l’entusiasmo ha prevalso sull’imbarazzo e volentieri, un piccolo drappello (quanti ne può trasportare il mio pulmino) ha accettato di lasciare gli amici per rimanere a Girona e raggiungere Madrid più tardi.
Anche a Reggio Emilia gli altri 500 pellegrini si sono ritrovati in cattedrale per la celebrazione della messa, ma noi non c’eravamo e lascio il racconto a chi c’era. Li attende un viaggio lunghissimo: 1.800 km!
Andiamo al centro pastorale di San Joseph, dove Gabriele ha già predisposto il collegamento con i tecnici della RAI. L’attesa dura un po’ e la stanchezza vince l’agitazione, tanto che qualcuno tenta di schiacciare un pisolino. Arrivano i Borghi Bros per salutarci prima di riprendere la via del ritorno verso Sassuolo (loro si sono sciroppati duemila km in due giorni – ma quanto vale essere qui?).
La diretta è un po’ strana, nel senso che noi non vediamo assolutamente nulla, e soltanto due sentono qualcosa di quello che sta andando in onda con l’auricolare del telefonino. La diretta dura molto più del previsto, ci tengono in contatto fino alla fine della trasmissione. Una bella esperienza.
Appena finito, ci arriva la comunicazione che sono cambiati gli ordini per i pullman (ormai già in viaggio da due ore). Non c’è più un unico ritrovo per l’accoglienza, ma ognuno deve raggiungere il proprio alloggio direttamente con il pullman. Questo significa avvisare tutti i capigruppo e fornire loro l’indirizzo esatto. Partiamo per Madrid con il pulmino bello stipato e la Lucia e la Lalla nel sedile davanti con il cruscotto trasformato in un improvvisato ufficio. Mentre guadagniamo l’autostrada iniziamo il paziente lavoro per avvisare tutti. Arriveranno prima di noi…
Verso le 14.30 ci fermiamo a mangiare un panino (ormai siamo in sintonia con gli orari spagnoli, solo la sveglia è sempre all’alba!). E poi si riparte, sia con il viaggio che con le indicazioni: questi devono andare lì, in calle tal dei tali, quegli altri là nel pabellòn del Polideportivo…
Ad un certo punto sento il pulmino che non accelera più. Siamo in discesa, e quindi si sente appena, ma mi pare che non riprenda affatto, mi appare un’uscita sulla destra e la inforco prontamente. Almeno, se restiamo a piedi, non in autopista. Usciamo e siamo in un piccolo villaggio industriale. I capannoni sono tutti chiusi, tutto è deserto e silenzioso, oggi è ferragosto. Cerchiamo aiuto mentre tentiamo di capire di che si tratta. Il pulmino si accende, ma non ha potenza, regge appena la prima. Dopo un quarto d’ora, passa un carro attrezzi vuoto, torna da un servizio. Ci mettiamo ad gridare e si ferma. Guarda l’auto, spara una sentenza di morte al giovane motore (ha appena 7 mesi!) e si dice disponibile a trasportarla alla prima officina autorizzata, che naturalmente è chiusa. Domattina vedremo il da farsi.
Il resto dell’avventura che è tutto un susseguirsi di sorprese provvidenziali in un mare di sfortuna lo lascio al racconto dei ragazzi (che anche qui hanno dimostrato di saper accettare ogni inconveniente con paziente creatività). Sta di fatto che il pulmino lo recuperiamo al mattino alle 11 e ripartiamo per Madrid dove arriviamo verso le 17.
Nel frattempo i pullman iniziano ad arrivare , dopo un viaggio scorrevole, ma pur sempre impegnativo, e i nostri pellegrini, già stanchi e provati si sono trovati davanti un poco di impreparazione: in alcuni alloggi non c’era posto, in altri erano finiti i gruppi sbagliati. Da una parte non ci sono i pass, dall’altra le docce non bastano. Un pullman vaga senza sapere dove andare, un altro scarica tutti in un posto e una parte devono poi raggiungere l’alloggio a piedi con i bagagli…. Il mio telefono diventa rovente, anche se sono a 500 km di distanza e la mia capacità di risolvere i problemi è davvero limitata. Cerco di invitare gli animi alla calma (per me è facile) e dopo la prima concitazione prevale quella calma riflessiva che permette di trovare soluzione ad ogni problema. Certo, lo spirito di adattamento dei ragazzi è esemplare.
La notte porta consiglio e avevamo tutti bisogno di riposo. Oggi, martedì. Il primo appuntamento è la messa di apertura in Plaza de Cibeles e la giornata scorre tranquilla, tra riposo e visita alla città.
Il grosso dei problemi organizzativi sembra risolto. Non resta che iniziare a godersi la GMG.
Don Giordano Goccini
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Il racconto dei ragazzi...
Oggi lunedì 15 Agosto 2011, dopo aver assistito alla messa al parco Fontajau, tutti i pellegrini di Girona sono partiti per Madrid.
Jody Curti, Lisa Bettelli, Silvia Marastoni, Lucia Faietti e Francesco Fantuzzi sono stati scelti attraverso un’attenta selezione per partecipare alla diretta su Rai Uno del programma A Sua Immagine. Don Giordano, insieme a Gabriele Pollastri, Laura Martinelli e Giulia Lirani, suoi fidati collaboratori, hanno accompagnato i pellegrini nell’ufficio della pastorale giovanile della città, dove tramite un collegamento Skype hanno risposto alle domande di Rosario Carello, conduttore del programma. Le questioni dibattute riguardavano le impressioni di questi primi giorni di gemellaggio e le aspettative sulla settimana a Madrid.
Conclusa la trasmissione, i nove prescelti sono partiti all’una alla volta della capitale. In prossimità di Barcellona si sono fermati per consumare il pranzo e hanno ripreso il loro viaggio con tanta voglia di riunirsi ai loro amici. Verso le 16 il pulmino, nuovo di zecca, ha incominciato a “tossire”. Deviato immediatamente per la prima uscita, Don Giordano ha pensato bene di fermarsi per controllare il problema. Bloccati, nel giorno di Ferragosto in una desolata area industriale, hanno atteso soccorsi, che non hanno tardato però ad arrivare: la Provvidenza ha voluto che un carro attrezzi passasse proprio da quelle parti. Il responso però è stato amaro: il pulmino ha riportato un problema al turbo, irreparabile sul momento. L’unica soluzione è stata quella di caricare il pulmino sul carro attrezzi per portarlo all’officina nel paesino più vicino e attendere lì il giorno successivo. Intanto il gentilissimo autista del soccorso stradale aveva chiamato un taxi per accompagnare gli sfortunati pellegrini alla stazione di Mollerussa. Arrivati a pochi minuti dall’arrivo del treno, i sette malcapitati salutano Laura e Giulia, rimaste nel piccolo paese e partono per la città di Lérida, sperando di poter prendere il primo treno disponibile per Madrid. Purtroppo la fortuna oggi non gira in loro favore: l’AVE (l’alta velocità spagnola) non ha per loro posti a disposizione e per di più ogni biglietto ammonta a 122 € cadauno. Ultima spiaggia è noleggiare un’auto che li porti a Madrid ma l’ufficio noleggi è cerrado. Come faranno i nostri eroi a raggiungere la località della XXVI JMJ? Non rimane altro che raggiungere le ragazze a Mollerussa e aspettare l’alba del giorno dopo.
L’indomani dopo una straordinaria notte trascorsa su un “vero letto”, arriva la buona notizia che il pullmino può essere riparato in mattinata: infatti alle ore 11.30 l’auto come nuova è pronta per caricare i bagagli e riprendere la strada per Madrid.
Il viaggio nella brulla steppa spagnola è ancora lungo, ma i nostri affaticati viaggiatori sono determinati a raggiungere la loro meta entro sera.
Ore 18.00 finalmente l’arrivo a Madrid nel “quartier generale” della nostra diocesi...
Stanchi ma felici i nostri eroi hanno avuto l’opportunità di potersi conoscere meglio e di instaurare nuove amicizie!
Don Giordano Goccini
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Intanto a Reggio Emilia...
Il vescovo Adriano ha salutato con una Messa in cattedrale gli oltre 600 pellegrini che sono partiti dalla caserma Zucchi per Madrid dove hanno raggiunto i ragazzi che hanno partecipato al gemellaggio presso la diocesi di Girona.
Il centro di reggio deserto nel giorno di Ferragosto si è riempito di giovani con bandiere e zaini pronti per la partenza.il vescovo Adriano ha ricordato a tutti che siamo pellegrini in cammino verso una meta importante; che partire significa andare, vedere cose nuove, fare nuovi incontri, confrontarsi con persone diverse che hanno la tua stessa fede.
Pieni di entusiasmo i pullman sono partiti e tra canti, giochi, partite a carte hanno affrontato col sorriso un viaggio di 24 ore. Né il caldo né le file in autogrill hanno smorzato l'entusiasmo di questi ragazzi. Nemmeno gli imprevisti più duri come il guasto al pullman che ha costretto ad una fermata di quasi 5 ore in un'area di sosta per mezzi pesanti 40 km dopo montpellier un gruppo di 46 ragazzi di San Polo, Montecchio, Ramiseto in attesa dell'assistenza, che si sono divertiti a giocare a nascondino e briscola per ingannare l'attesa festeggiando con una vera e propria ovazione il meccanico che ha risolto il problema.
I ragazzi hanno raggiunto i loro amici a Madrid nella tarda mattinata del giorno dopo e si sono messi subito in cammino per raggiungere Piazza de Cibeles dove martedì sera ci sarà la S. Messa con tutti gli altri giovani del mondo.
Questo è vero spirito GMG!