Sono 58.160 le imprese iscritte in provincia di Reggio Emilia al 30 giugno 2011, 205 in più rispetto alla fine dello scorso anno. In termini percentuali si tratta di una crescita contenuta nello 0,4% a fronte del +0,3% regionale e del +0,2% nazionale. Queste le indicazioni di sintesi che emergono dai dati recentemente diffusi da Infocamere ed elaborati dall’ufficio studi della Camera di commercio.
“Un’evoluzione, quella che si osserva – afferma Enrico Bini, presidente dell’Ente camerale – che ci dice che nonostante sussistano ancora preoccupazioni per l’economia la nostra provincia continua ad esprimere, seppur in tono moderato, il suo consolidato spirito d’impresa”.
Dopo tre anni (il 2008, il 2009 e il 2010) contrassegnati da un progressivo calo delle aziende, il primo semestre del 2011 mostra un saldo di segno positivo che solo l’evoluzione dei prossimi trimestri potrà confermare se si tratta di un’effettiva inversione di tendenza. In aumento, ad eccezione delle attività di trasporto e magazzinaggio, le imprese che si occupano di servizi. In ulteriore flessione invece - oltre alle aziende agricole per le quali si rileva da tempo un trend in discesa - anche le manifatturiere e, ancora una volta, le costruzioni.
Scendendo ad analizzare i singoli settori si osserva un leggero incremento delle aziende del commercio (che includono anche le di riparazione auto-moto) - che passando da 11.412 a 11.515 segnalano un +0,9% - e delle attività di alloggio e ristorazione che, salendo a quota 2.956, indicano un +0,6%. Maggior velocità di crescita si osserva però per quelle attività con consistenze più contenute ma particolarmente orientate al supporto alle imprese. Si rileva, ad esempio, un +2% (da 1.792 a 1.828) per le attività professionali, scientifiche e tecniche, un +1,6% (da 934 a 949) per i servizi d’informazione e comunicazione, un +1,2% (da 1.113 a 1.126) per le attività che includono noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese. In crescita (+1,4% - da 3.236 a 3.280) anche le attività immobiliari; stazionarie le “finanziarie-assicurative” (859 unità) ed in calo dello 0,7% le attività di trasporto e magazzinaggio (da 1.844 a 1.831).
Continua seppur con una contenuta intensità rispetto al passato - che nel semestre in esame si ferma al -0,1% - la riduzione delle imprese edili (da 13.182 a 13.170). Un’ulteriore leggera flessione si osserva anche per le manifatturiere che si attestano a quota 8.656 unità (erano 8.665 a fine 2010). Fra queste, accanto ad una contrazione dello 0,9% delle meccaniche (da 3.235 a 3.204) – che rappresentano il 37% delle imprese del manifatturiero reggiano – si rileva un leggero incremento delle imprese alimentari e dell’abbigliamento; pressochè stazionarie, a quota 413, le ceramiche. In ulteriore e costante calo, nell’ambito di un trend che si osserva da tempo, le imprese agricole scese in questi primi sei mesi dell’anno da 7.424 a 7.289, pari al –1,8%.