Ultime ore a Islamabad per Nicola, Fabrizio, Samuele e Ruffo in attesa dell'imbarco sull'aereo che li porterà a Malpensa domani pomeriggio 2 agosto. A Gilgit hanno portato il segno della solidarietà montanara agli orfani della città raccolti dal CEENA. Sul sito la cronaca nelle parole di Nicola sul sito dedicato.
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Sher Baz Khan ha le mani grandi e quando ti stringe la mano se la porta al cuore.
E' una persona buona. Si vede, si sente dalla voce. Ogni parola che dice è appassionata, combattiva. Si capisce che è un uomo concreto abituato a lottare. E a vincere.
Sher Baz Khan è il direttore del CEENA a cui siamo venuti a portare i 2.000 euro (250.000 rupie) raccolti dalla spedizione con le vostre donazioni.
Un suo collega molto giovane ci illustra la struttura con il videoproiettore, ce la mette tutta ed è bravo, ma Khan aggiunge una parola e aggiunge passione a tutto.
Il servizio che queste poche persone fanno è strepitoso. Lo fanno contro l'ignoranza e il fondamentalismo religioso che vogliono morti i figli malformi e i figli illegittimi.
Lo fanno contro le leggi che non riconoscono orfani e malformi abbandonati.
Lo fanno contro il governo che, come ovunque, si complimenta e si fa fotografare con loro ma non fa nulla per sostenerli.
Eccoli, sono loro "gli eroi".
Non scalano montagne per sport. Affrontano ogni sacrosanto giorno pareti durissime e sentieri tortuosi per accogliere bambini appena nati, senza un nome, senza una famiglia, senza un futuro. Bambini con famiglie troppo povere per poterli mantenere e istruire. Li accolgono, li curano, gli sfamano, li vestono e gli danno una famiglia ed un'istruzione. Eccola qua la vetta !
Noi siamo commossi, non riusciamo a spiaccicare una parola e quando ci presentano i pochi bambini che non sono tornati a casa per le vacanze, il silenzio si trasforma in carezze e contatto. Sono piccoli, una bambina non ha ancora un nome. E' nata prematura ed è stata abbandonata. Ha tantissimi capelli neri e gli occhi grandi e curiosi e noi abbiamo gli occhi lucidi.
Questi 108 bambini non hanno una casa e la loro unica possibilità è qui tra questi "angeli".
A Gilgit, come in tante parti del mondo, esistono persone come queste.
Basta guardarsi intorno e quando lo si incontra, stringergli la mano e portarsela al cuore.