Sono occorsi oltre due anni per restituire la sua piena dignità all'importante archivio della Pieve, dopo un lungo periodo di degrado e di abbandono quasi totale. E' stato l'arciprete don Evangelista Margini a desiderare e favorire in ogni modo il lavoro di recupero e di riordino della notevole raccolta di atti e documenti che testimoniano la storia di quella che fu per tanti secoli la più importante pieve della diocesi. Vediamo in breve alcune annotazioni storiche e strutturali sull'archivio.
L'archivio parrocchiale di Castelnovo ne' Monti è ospitato in una delle stanze della storica canonica da sempre presente a ridosso della chiesa, sul lato settentrionale. L'ambiente è attiguo allo studio dell'arciprete e ne fu, per secoli, la stanza da letto. La tenuta di un archivio divenne obbligatoria, per ogni parrocchia, dopo il Concilio di Trento (1545-1563) e, nella canonica della nostra pieve, esso trovò posto nell'atrio d'ingresso, lungo la parete di confine con lo studio dell'arciprete. Lì rimase fino al trasferimento della canonica nella nuova sede di via I Maggio (1953).
Va detto subito che il nostro archivio parrocchiale risulta assai rimaneggiato soprattutto nelle carte del XVI e XVII sec., ma anche in quelle del XVIII sec., come risulta da una denuncia dell'arciprete Pietro Bertoldi dell'1.6.1791, da riferimenti contenuti in diversi documenti nonché da un esame, anche sommario, delle carte e dei libri canonici. Inoltre esso subì ulteriori e notevoli danni a causa di un incompleto trasferimento nella canonica di via I Maggio allorchè molti documenti furono inspiegabilmente dimenticati alla Pieve, incustoditi ed alla mercè di umidità, topi e di ogni altro tipo di incursione. La parte trasferita in via I Maggio, poi, trovò una collocazione non idonea ed una cura certamente inadeguata.
Ora l'archivio è sistemato in due capaci e comodi armadi in legno di castagno ed i documenti sono contenuti in 69 scatole contrassegnate da altrettante sigle alfanumeriche. Un'altra parte importantissima dell'archivio è costituita dai libri canonici, cioè dai registri di: battezzati, cresimati, matrimoni (per qualche tempo anche “promesse di matrimonio”) e defunti. L'archivio contiene documenti originali, cioè da sempre presenti in canonica, e documenti in copia acquisiti da altri archivi. Ciò è stato fatto, e ci auguriamo si continui a fare anche in futuro, per conferire maggiore completezza alla vicenda storica narrata dall'archivio stesso.
Il riordino dell'archivio è avvenuto in parte con “metodo cronologico” ed in parte con metodo “per materia”. Lo “svolgimento cronologico” si è ottenuto caratterizzando ogni periodo storico con il riferimento al rispettivo arciprete titolare della Pieve. La serie inizia dal 1025 col primo arciprete noto, Ariberto, ed arriva sino ad oggi con il 48° arciprete, don Evangelista Margini. Allo scopo si è utilizzata la cronotassi degli arcipreti di Bismantova/Campiola/Castelnovo ne' Monti compilata da mons. Prospero Scurani ed integrata da altri contributi (Tiraboschi, Tacoli, Saccani, Bertoldi, Milani, ecc.). Sono stati invece riordinati “per materia” i documenti che trattano argomenti dei quali non è consigliabile la suddivisione fra i periodi di diversi arcipreti per non dar luogo ad una loro eccessiva frammentazione e ad una conseguente “disorganizzazione” dell'argomento trattato.
Scorrendo l'indice dell'archivio ne scopriamo i vari capitoli:
- “storico” e “fabbriceria/prebenda” degli arcipreti;
- chiese-canoniche-oratori;
- beneficio parrocchiale;
- stati delle anime;
- documenti di matrimonio;
- sacerdoti-diaconi e diaconato-seminaristi;
- atti legali;
- rettori della Diocesi e dello Stato;
- catechismo;
- scuola materna parrocchiale;
- confraternite-congregazioni-compagnie-azione cattolica;
- argomenti diversi non ecclesiali;
- ospedale;
- pastorale;
- beni artistici e culturali;
- liturgie-riti e funzioni;
- stampati vari recenti;
- inventari;
- visite pastorali;
- parrocchie soggette ed altre;
- libri canonici.
L'archivio è a disposizione di tutti ma le visite devono essere concordate con l'arciprete o con persone da lui delegate. Nella sala non manca lo spazio per una comoda consultazione dei documenti che è agevolata da apposite guide stampate presenti sul posto, nelle quali sono anche elencate alcune indispensabili regole che ogni utente ha il dovere di rispettare affinchè l'archivio possa continuare in futuro ad essere prezioso e fruibile patrimonio al servizio di tutta la comunità.