A partire dal 18 luglio entra in vigore lo stato di grave pericolosità per gli incendi di bosco in Emilia-Romagna. Lo stabilisce la determina del direttore dell’Agenzia di protezione civile Demetrio Egidi, emanata d’intesa con la direzione regionale dei Vigili del fuoco e il Comando regionale del Corpo forestale dello Stato, sulla base delle previsioni meteo del centro funzionale Arpa.
Fino al 28 agosto, squadre del Corpo forestale dello Stato, dei Vigili del fuoco e del volontariato di protezione civile sono impegnate su tutto il territorio regionale in attività di spegnimento incendi, prevenzione, avvistamento, in modo integrato, coordinate dalla Agenzia regionale di protezione civile tramite la Sala Operativa Unificata permanente (SOUP); in supporto opereranno funzionari delle prefetture, delle province, dei comuni e delle comunità montane.
La task force regionale antincendi boschivi è uno dei servizi qualificanti del sistema regionale di protezione civile, che ha messo a punto un modello di intervento basato su procedure e azioni coordinate, in applicazione del “Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi di bosco 2007-2011”.
Le forze in campo
Il Corpo forestale dello Stato mette a disposizione un elicottero “AB 412”, dislocato presso l’aeroporto di Rimini, due Nuclei operativi specializzati per le attività di spegnimento sulla costa di Ravenna e Ferrara e in media 45 pattuglie al giorno sul territorio regionale per attività di avvistamento, prevenzione, repressione e primo intervento; assicura, in caso di incendio boschivo, la presenza di un direttore delle operazioni di spegnimento cui spetta il compito di dirigere l’intervento dei mezzi aerei e delle squadre a terra.
La direzione regionale dei Vigili del fuoco attiva 9 squadre appositamente dedicate all’antincendio boschivo, una per provincia, composte da cinque unità, un capo reparto o capo squadra e ha a disposizione due elicotteri, un “AB 206” e un “AB 412”. La Protezione civile regionale ha organizzato sul territorio regionale 62 squadre di volontari appartenenti ai nove coordinamenti provinciali impegnati in operazioni di avvistamento, spegnimento e bonifica, a supporto delle squadre del Corpo forestale dello Stato e dei vigili del fuoco.
Le Province coordinano le strutture operative attraverso protocolli di intesa che definiscono procedure operative e forniscono indicazioni per organizzare gli interventi delle forze in campo.
Sala operativa unificata permentente
L’Agenzia regionale di protezione civile ha attivato sin dall’inizio dello stato di attenzione, lo scorso 1 luglio, la Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP), composta oltre che da funzionari esperti della protezione civile regionale, da personale dei Vigili del fuoco, del Corpo forestale dello Stato e del volontariato, operativa tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00, ed in orario notturno con servizio di reperibilità. La SOUP svolge azione di monitoraggio, raccordando le informazioni sul territorio e in caso di incendi estesi mobilita uomini e mezzi spostando se occorre squadre da una Provincia all’altra.In caso di necessità, viene richiesta l’attivazione dei mezzi aerei della Protezione civile nazionale dedicati allo spegnimento degli incendi di bosco. Il termine del 28 agosto fissato per lo stato di pericolosità può essere prorogato o revocato a seconda delle condizioni meteorologiche, in accordo con Arpa.
Collaborazione con la Regione Puglia
L’Agenzia regionale di protezione civile anche quest’anno ha aderito alle iniziative di gemellaggio promosse dal Dipartimento nazionale. Fino al 7 settembre, in Puglia, sul promontorio del Gargano, quattro squadre di volontari specializzati dell’Emilia-Romagna si alterneranno in 10 turni settimanali, per un totale di circa 190 unità, per effettuare attività di spegnimento, prevenzione e presidio sul territorio, insieme a squadre di volontari della Regione Friuli Venezia Giulia ed a quelle pugliesi.
Che cosa rischia chi provoca un incendio
Durante il periodo di grave pericolosità vige, all’interno delle aree forestali, il divieto qualsiasi strumento che produca fiamme, scintille o braci, come ad esempio i barbecue o i fornelli a gas. Inoltre è vietato accendere fuochi a meno di 200 mt da aree forestali o pascoli e bruciare stoppie. Chi non rispetta i divieti rischia sanzioni fino a 10 mila euro. Sotto il profilo penale (oltre al risarcimento per i danni causati) è prevista la reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è doloso; la reclusione da 1 a 5 anni, se l’incendio è colposo, cioè causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. Presso ogni Comando provinciale è presente almeno una squadra specializzata per le indagini sulle cause degli incendi boschivi che recupera reperti utilizzando tecniche proprie della polizia scientifica.
Informazione ai cittadini
“Prevenire gli incendi si può. Noi siamo pronti e tu?” è il logo della nuova campagna di comunicazione sul rischio incendi di bosco. Al riguardo sono stati realizzati opuscoli informativi sul rischio incendi boschivi, gadgets e un video spot della durata di un minuto e 10 secondi che sarà mandato in onda dalle principali emittenti televisive locali regionali e che vede tra gli altri la partecipazione di Arianna Follis, oro olimpico a Torino nel 2006.
La campagna di comunicazione è consultabile sul Portale dell’Agenzia regionale di Protezione Civile www.protezionecivile.emilia-romagna.it
Numeri utili
Se avvistano un incendio, i cittadini possono chiamare:
1515: pronto intervento del Corpo forestale
115: Pronto intervento vigili del fuoco
800 841 051: numero verde regionale
800 333 911: numero verde Agenzia regionale protezione civile