Home Cronaca La corte di Monchio dei Ferri “Al chiaro di luna”

La corte di Monchio dei Ferri “Al chiaro di luna”

72
0

Nel 150° dell’Unità di Italia Casina ha scelto come sede del tradizionale appuntamento musicale "Al chiaro di luna" il borgo di Monchio, località vicina a La Torre dove nel 1848 i volontari del battaglione universitario toscano videro per la prima volta quelle “terre di Lombardia” per cui andavano a combattere. Venerdì 15 p.v., alle 21, la splendida corte di Monchio dei Ferri ospiterà un concerto lirico con Benedetta Mazzuccato, contralto, Carlo Agostini, baritono, Anna Bigliardi, pianoforte. In programma brani dei maggiori autori dal '700 al '900, Vivaldi, Mozart, Verdi, Rossini, Gounod, Denza.

Monchio dei Ferri si raggiunge con la provinciale Casina-Pecorile, dalla quale in località Gua si diparte una strada comunale che porta a Monchio, distante non più di 500 metri. Si potrà parcheggiare all’inizio di questa strada, in un campo sulla sinistra, illuminato da una torre faro installata allo scopo dalla protezione civile di Casina.

La corte di Monchio dei Ferri è un complesso architettonico che tra Medioevo e Seicento ha riunito torri, abitazioni, logge, oratorio, mura di cinta. Proprietà tradizionale della famiglia Rossi, è stata comperata negli anni novanta dal geometra Mario Taddei che l’ha impreziosita attraverso un restauro filologicamente accurato. La prestigiosa rivista di arredo e restauro CasAntica definisce “un emblema di sincerità” la corte di Monchio dei Ferri per sottolineare il rigore del restauro e la fedeltà dell’arredo e nel suo sito riassume così l’ampio articolo pubblicato sul n. 40 di marzo-aprile: “Questo complesso architettonico, formato da corpi edificati in secoli diversi, rappresenta un raro esempio di consapevolezza d’approccio. Il proprietario non si è limitato a individuare una generica atmosfera antica da replicare indistintamente in tutti i corpi, ma ha fatto tesoro della caratterizzazione cronologica, intervenendo con più decisione negli ambienti recenti e alleggerendo la mano, sino a renderla pressoché invisibile, negli ambienti più antichi. Il nucleo originario brilla per una nuda essenzialità”.

“Venerdì sera i visitatori potranno ammirare le torri con i camini e gli studi affrescati che spiccano suggestivi alle pareti, la cucina, la sala da pranzo e i salotti perfettamente arredati e anch’essi con i soffitti affrescati e godere di un concerto con ottimi interpreti in una cornice capace di esaltare espressività ed emozioni”, si compiace l’assessore alla cultura di Casina Giovanna Caroli. “Un ringraziamento sentito al padrone di casa, geom. Mario Taddei, che ci accoglie sempre con grande generosità e che con questo come con altri restauri curati in montagna e in particolare nel nostro comune crea 'un indotto virtuoso' sulle prossime ristrutturazioni nei borghi e in tutto il paese. Grazie infinite anche alla protezione civile di Casina e in particolare al suo presidente, Dino Ganapini, che collabora sempre a migliorare lo svolgimento e la sicurezza di tante manifestazioni”.